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    "TROPPI RIGORINI. LA VAR VA USATA PER PUNIRE CHI FA SCENEGGIATE". PAROLA DI DON FABIO CAPELLO: "LA SERIE A? SOLO QUEST'ANNO ABBIAMO PERSO LUKAKU, RONALDO, DONNARUMMA, HAKIMI. I PIU' FORTI DA ANNI SE NE VANNO ALL'ESTERO - IN ITALIA NON SI SA PIU’ DIFENDERE. BASTA GUARDARE CHI SONO I DIFENSORI DELLA NAZIONALE: CHIELLINI, BONUCCI, ACERBI, TUTTA GENTE CON PIÙ DI TRENT'ANNI - SCUDETTO? UN AFFARE TRA MILAN E INTER: MA ATTENZIONE AL NAPOLI". ECCO IL MOTIVO


     
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    Guido De Carolis per il "Corriere della Sera"

     

    FABIO CAPELLO FABIO CAPELLO

    Con Fabio Capello non c'è mai troppo da girarci attorno. Va sempre dritto al punto, parla chiaro perché padroneggia la materia nel profondo. Per questo è uno dei più apprezzati opinionisti di Sky. Conosce il calcio come pochi, lo vede, lo sente, lo vive con gli occhi e l'animo di chi ha dato molto e vinto tutto. A 75 anni non ha rimpianti, ma una grande passione che non lo abbandona mai. Capello è la Cassazione del pallone, un suo giudizio è una sorta di sentenza inappellabile.

     

    italia inghilterra 1973 fabio capello italia inghilterra 1973 fabio capello

    Mister, partiamo dal derby. Un punto guadagnato per il Milan e perso per l'Inter?

    «No, no: è un punto guadagnato per entrambe. Una partita bella e arbitrata molto bene, anche se il primo rigore è dubbio, anzi per me non c'era proprio. La direzione di gara però è stata bellissima, in un derby entusiasmante, con tanto agonismo: ci siamo divertiti molto. Una sola ammonizione, Doveri ha lasciato correre come si dovrebbe fare, il pubblico è stato contento, la partita di alto livello, una bella pubblicità per la nostra serie A».

     

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    L'Inter però resta attardata: 7 punti non sono pochi da recuperare?

    «L'Inter è una squadra già fatta, continua il percorso iniziato l'anno passato. All'inizio del campionato dissi che era la favorita con la Juve e il Napoli. La squadra di Inzaghi gioca sulla scia della scorsa stagione. Per lo scudetto è tutto da decidere, 7 punti adesso non sono determinanti, né per il Milan che è davanti né per l'Inter che rincorre».

     

    Cosa non le è piaciuto del derby?

    «Milan e Inter per tre volte sono arrivate ad avere la superiorità numerica sul rovesciamento di campo, ma non sono riuscite a sfruttarla: un vero peccato. Ero con Pirlo a vedere la partita e anche lui condivideva».

     

    Meritava di vincere l'Inter?

    «È stata più padrona del campo, ma è crollata fisicamente negli ultimi 15 minuti. Quando cominci a pressare alto spendi di più, l'anno scorso era più attendista. Inzaghi ha dovuto cambiare sistema di gioco avendo giocatori con caratteristiche diverse».

     

    Il Milan non ha ancora perso. Ha le potenzialità per arrivare in fondo e vincere lo scudetto?

    fabio capello dito medio fabio capello dito medio

    «Certo che può arrivare in fondo, ma deve convincersi della sua forza, può dare di più. Ci sono giocatori come Leao, con un grande potenziale e molta qualità. È uno dei pochi in grado di saltare l'uomo, ma deve crederci e maturare. Un altro è Theo Hernandez, uno che ha bisogno di confermarsi sempre. Il Milan è cresciuto e continua a crescere».

     

    L'Inter invece non riesce mai a vincere gli scontri diretti: un limite?

    «Deve essere più matura in certe partite. Mi è piaciuta nel derby, ha creato tantissimo, ma alla fine poteva anche perdere su quella punizione di Ibra, sul palo di Saelemaekers, il tap-in di Kessie finito fuori».

     

    Quali sono le sentenze emesse da questo derby sui nerazzurri?

    «L'Inter è convinta della propria forza, ma per risalire deve cercare di buttarla dentro di più. A Inzaghi non si possono fare appunti non adesso, magari qualcosa all'inizio, ma ora la squadra gioca bene».

    fabio capello fabio capello

     

    E il giudizio post derby sul Milan?

    «Il Milan deve giocare con spensieratezza. Esprime gioia in campo e deve continuare così, senza stare troppo a preoccuparsi, altrimenti finisce per rovinare il buono che sta facendo».

     

    Davanti, con il Milan, c'è il Napoli. Può essere l'anno buono per loro?

    «È una squadra di grande qualità. Ha una difesa che prende pochissimi gol, solo 4 finora: alla lunga fa la differenza. Poi hanno Osimhen, uno irruente, spacca le partite, in un momento strepitoso. In più, e non è poco, c'è Spalletti, un allenatore di grande esperienza, molto bravo a gestire».

    fabio capello fabio capello

     

    Alla vigilia del campionato vedeva la Juve tra le favorite, ora è fuori?

    «Sì, è troppo distante per poter recuperare. Le altre davanti corrono e pure l'Atalanta viaggia forte, sono tante da prendere, non credo ce la farà. La Juve con il ritorno di Allegri si è garantita un gigantesco ombrellone di protezione. L'allenatore è tornato ma non ha trovato giocatori di un certo livello in rosa o non li hanno potuti comprare. Faticherà molto».

     

    Scusi la digressione, ma in un calcio che ogni giorno piange miseria è normale strapagare allenatori e giocatori con contratti pluriennali e pesanti?

    «No, per niente. Il Milan in questo senso sta facendo cose corrette a livello di bilancio. Giusto non farsi ricattare dai giocatori. La società dice: "Noi ti possiamo dare tot, se ti va bene ok altrimenti vai altrove". Il discorso da fare è questo, sennò si fallisce. Lo devono capire e accettare anche i tifosi».

     

    Si segnano tanti gol. È cambiato il modo di giocare, si cerca più la vittoria, il calcio all'italiana non piace più?

    FABIO CAPELLO NELLA CUCINA DI POMMIDORO A SAN LORENZO FABIO CAPELLO NELLA CUCINA DI POMMIDORO A SAN LORENZO

    «È cambiato questo: si prendono difensori che non sanno difendere. La qualità difensiva è molto bassa. Basta guardare chi sono i difensori della Nazionale: Chiellini, Bonucci, Acerbi, tutta gente con più di trent' anni. Non c'è ricambio generazionale, non ci sono più dei top difensori. Il Milan aveva gente come Baresi, Costacurta, Maldini, gente tirata su dal barone Liedholm: di un'altra categoria. Dicevo che il Napoli è tra le favorite: con 4 gol presi finora dimostra di avere una difesa forte, con un giocatore come Koulibaly a guidarla. Alla lunga sono situazioni che fanno la differenza».

     

    Si segnano tanti gol e si concedono anche tanti rigori, finora gli arbitri ne hanno fischiati 52 in 114 partite. In serie A se ne danno più che in ogni altro campionato. Non sono un po' troppi?

    fabio capello odjad 9821 fabio capello odjad 9821

    «Sono rigorini, non rigori veri. Gli arbitri devono giudicare il peso del contatto. Non si può andare a rivedere tutto alla Var e punire qualunque tocco, non va bene. In Inghilterra ne fischiano meno, perché?».

     

    Provi a spiegarlo lei perché in Italia se ne concedono così tanti.

    «Perché i giocatori si buttano per terra, urlano come se gli avessero sparato e vengono premiati. Io sono per la sportività e secondo me la Var va usata per punire chi fa sceneggiate. Va utilizzata per sanzionare quei giocatori che si mettono le mani in faccia e non vengono neppure sfiorati, chi si rotola e non è toccato: in questo modo ci sarebbero molte meno sceneggiate».

     

    Poi andiamo in Europa e nelle coppe facciamo delle brutte figure.

    osimhen osimhen

    «I migliori non giocano più da noi, quando vincevamo nelle coppe in Italia c'erano i più grandi del mondo, ora siamo un campionato che va alla ricerca dei giovani. Solo quest' anno abbiamo perso Lukaku, Ronaldo, Donnarumma, Hakimi, per non parlare dei vari Jorginho e Verratti. I più forti da anni se ne vanno all'estero».

     

    L'Italia ha vinto l'Europeo e si gioca una fetta di Mondiale nel match contro la Svizzera. Ha fiducia?

    «Abbiamo un gruppo di ottimo livello. Come ha scritto Mario Sconcerti, aver vinto l'Europeo significa avere una squadra di 23 buoni elementi ma non vuol dire che il livello della serie A si è alzato, dietro i nazionali non c'è un campionato di grande qualità. Per il match con la Svizzera sono fiducioso. La partita è molto importante e per niente semplice. Loro sono una squadra che ha problemi a livello numerico e noi siamo forti. Non è facile, ma la Nazionale gioca bene, abbiamo valori superiori alla Svizzera, sono convinto che riusciremo a qualificarci per il Mondiale».

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