Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per www.repubblica.it
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Baci e abbracci con Elly Schlein. Però “mai nel campo largo, over my dead body”. Della serie: dovete passare sul mio cadavere. Carlo Calenda riparte dal Teatro Eliseo di Roma. In cartellone, l’assemblea nazionale di Azione, che ufficializza, se non si era capito, che il divorzio da Renzi è definitivo, pure sui gruppi parlamentari, “non me ne frega più niente”, dice l’ex ministro, dunque alle Europee ognuno per sé.
Schlein, invitata e sorridente, un po’ sperava di cogliere l’occasione per far passare il messaggio che “l’alternativa si può costruire”, partendo dai temi, come sul salario minimo. Tanto da esaltare sul palco il “modello Foggia”, cioè il campo larghissimo, con dentro tutti, da Conte ai centristi.
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Ma l’entusiasmo dei dem (almeno di quelli che tifano per l’accordo) si spegne tempo mezz’ora, quando monta sul palco Calenda e ribadisce che la linea non è cambiata. “L’opposizione, intendendo tutti i partiti di opposizione, non può essere una alternativa”.
Primo ceffone. Il secondo: “A Elly, per cui provo affetto, dico attenti a fare la gara a chi è più bravo nel populismo perché Conte vince 10 a 0... È più allenato grazie a voi che lo avete sostenuto come premier”. Terza sberla: “Se ci trovassimo a governare sul campo largo non ci troveremmo d’accordo su nulla, nemmeno sulle armi in Ucraina o sul termovalorizzatore di Roma, che è piena di monnezza”. Quindi che succederebbe se Meloni andasse in crisi? “Quando il governo non ce la farà più, si farà un governo tecnico”.
carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione
Calenda insiste nella lotta contro il “bipopulismo”. È ancora convinto […] di poter scardinare il sistema. Anche se alle ultime Politiche non è andata così, anzi. Lo dice pure ai suoi e raccoglie applausi: “Se pensate a un partitino di centro dell'intrallazzo che va a destra o a sinistra a seconda di chi vince, non venite in Azione”. E ogni riferimento ai renziani non è casuale. Col Pd, concede, si potrà dialogare sui temi. Anche se sul capitolo sanità mostra insofferenza. “L’ho detto anche a Elly, ci stiamo a lavorare da due mesi. Chiudiamo sta roba... se i Cinquestelle non sono d’accordo andassero a quel paese”.
carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione
La kermesse di stamattina avrebbe dovuto segnare il riavvicinamento con +Europa, dopo lo strappo dell’estate 2022. Era invitato il segretario Riccardo Magi, con cui Calenda praticamente non parlava più da un anno e mezzo (solo un paio di telefonate, su questioni tecniche). Obiettivo: provare a fare una lista comune alle Europee. Magi si è reso “disponibile” al confronto, ma prima ha voluto ricordare i motivi della rottura. Randellando anche Azione e, sorpresa, prendendosi gli applausi della platea dei delegati.
riccardo magi all assemblea nazionale di azione
“Noi che siamo considerati i più scapigliati, è possibile Carlo che, tra te e Matteo e noi, dobbiamo essere sempre noi a fare gli adulti nella stanza?”. Clap clap clap. Calenda un po’ si spazientisce: “Non essere maleducato quando sei ospite”, gli strilla dalla prima fila. “Non sono maleducato – la risposta di Magi - ma l’esperienza, la memoria, la coltiviamo perché è un valore”. Contro-replica: “Qui siamo tutti adulti nella stanza perché ti accogliamo con applausi. Ma non ci stiamo a fare gli indipendenti di sinistra, lo diceva pure Bonino!”. Come tentativo di riconciliazione, non è andato benissimo. […]
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