Alessandra Comazzi per “la Stampa”
giorgio panariello con carlo conti b7779eac
La musica è finita, gli amici se ne vanno, e Carlo Conti rimane solo. Con la sua famiglia, la discretissima moglie Francesca, «il mi’ figliolo» Matteo. Ben presto il lavoro normale riprenderà in Eredità, e il Festival di Sanremo soluzione 54% (di share) andrà scolorandosi. Mica tanto, in realtà: «Ci prenderemo un mesetto, con il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, e poi decideremo per l’anno prossimo».
Ecco, appunto: tornerà sul luogo del delitto?
«Dopo questi risultati, sarebbe meglio non farlo, nel 2016. Dopo una tregua, fisica e mentale, ne riparleremo».
carlo conti 6a48f5e
Si aspettava un successo simile?
«No, questi numeri non me li aspettavo. Anche pensando di trasferire sul Festival il buon andamento del Tale e quale show, o dell’Eredità, mancavano tante cifre per arrivare dove siamo arrivati».
E così adesso si monterà la testa?
«Per carità, smetto un po’ di pedalare, e mi tengo sulla faccia questo sorriso a barchetta che è diventato a transatlantico».
charlize theron carlo conti
Paradosso: buoni risultati, ma non tutto buono. I comici, a esempio, non sono stati deludenti?
«Per alcuni spettatori, forse, ma per altri no. Angelo Pintus è stato un fenomeno a teatro, ha oltre un milione e mezzo di fan su Facebook: chi lo ama, se lo è trovato su Raiuno. Chi non l’ha apprezzato, magari gli ha preferito le imitazioni di Virginia Raffaele, o la satira di Giorgio Panariello, o la presa in giro macabra ma efficace, di noi stessi e del Festival, di Luca e Paolo. Ciascuno poteva trovare qualcosa di suo gusto. Sapori diversi, mille sfaccettature, per accontentare il maggior numero di persone possibile».
conchita wurst carlo conti
Ma nell’ansia di voler accontentare tutti, non c’era il rischio di non piacere a nessuno?
«Credo di averlo evitato, e sa perché? Ho tagliato tutti gli estremi, e ho preso il centro, il cuore della popolarità. Non sono andato sulle nicchie, sulle minoranze di gusto, quelle le ho proprio escluse. Anche nella scelta delle canzoni, non ho voluto niente di estremo. Solo tante sfumature di pop».
Cinquanta sfumature di pop: sarà per questo che si è abbassata l’età media degli spettatori di Rai 1?
«Per fare quei numeri era inevitabile che andassi a cercare i giovani. Ma anche gli anziani. Un’operazione così poi magari ha riservato delle sorprese: e la nonna avrà apprezzato Ed Sheeran, mentre il nipote quindicenne si sarà divertito a guardare, e ascoltare, Al Bano e Romina Power. Spero, perché no, di aver reso un servizio alla musica italiana».
carlo conti e arisa con la tetta in liberta
Lei gronda serenità da tutti gli artigli: ma è proprio come si dipinge?
«La serenità è reale, anche perché non saprei lavorare in un altro modo. A me lavorare con l’adrenalina e la tensione proprio non riesce. Per questo mi accompagno ai miei autori soliti, con alcuni siamo insieme fin dai tempi di Big, In bocca al lupo, I raccomandati. Con Pagnussat il regista, con lo scenografo Bocchini e con Marco Lucarelli per le luci collaboriamo da dieci anni. Ci conosciamo bene, e lavoriamo belli tranquilli».
rocio e carlo conti
Questo vale per la sua squadra: ma gli apporti esterni? A cominciare dalle co-conduttrici Arisa e Emma?
«Quando si entra in un ambiente ovattato, con la musica lounge di sottofondo, non ci si mette a urlare. L’ambiente condiziona. Per le cose negative: e condizionerà pure per le positive, no?»
È stato anche fortunato?
«E sì. Nessun intoppo, a parte alcune cose di poco conto, nessuna polemica. A Sanremo c’è stato persino tempo bello quasi tutta la settimana. E adesso la saluto: tisanina, e si va a dormire. Che domani mattina c’è il mi’ figliolo che mi dà la sveglia».
arisa carlo conti emma marrone