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    “IL CAPITALISMO HA TRADITO LA SUA PROMESSA, SERVE UN NUOVO SOCIALISMO” - NON È UNA CITAZIONE DI MARX MA È IL PENSIERO DI CARLO DE BENEDETTI - NEL LIBRO “RADICALITÀ”, L’88ENNE FINANZIERE TEORIZZA IL CAMBIAMENTO CHE SERVE ALL’ITALIA - DALL’ASSENZA DI “VENTURE CAPITAL” (PARLA LUI CHE RIFIUTÒ DI COMPRARE, DA UNO STEVE JOBS VENTENNE, IL 20% DI APPLE PER 600 MILA DOLLARI) AI PROBLEMI DEL PD (PARLA LUI CHE DEL PARTITO DEMOCRATICO HA AVUTO IDEALMENTE LA “TESSERA NUMERO UNO”) - SOLUZIONE PER COMBATTERE LE DISUGUAGLIANZE? UNA PATRIMONIALE PER TUTTI…


     
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    Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

     

    carlo de benedetti otto e mezzo 4 carlo de benedetti otto e mezzo 4

    […] Carlo De Benedetti ha 88 anni. «Da ragazzino, figlio della lupa, partecipavo alle adunate fasciste. Poi sono arrivate le leggi razziali, la guerra nei cieli d’Italia, i bombardamenti alleati che nel novembre del 1942 distrussero la casa della mia famiglia a Torino.

     

    Posso dire di essere vivo per miracolo: nella notte in cui fuggimmo in Svizzera avevamo appena passato l’ultima recinzione, infilandoci in un buco nella rete di confine, quando sopraggiunse una ronda tedesca dall’altra parte. La differenza tra la vita e la morte fu questione di minuti, un tiro di dadi del destino. Dopo questa fuga rocambolesca, ho vissuto con mio padre, mia madre e mio fratello in una pensione di Lucerna, dove campavamo vendendo i brillanti che mia madre prima di partire aveva cucito nel busto.

    CARLO DE BENEDETTI - RADICALITA CARLO DE BENEDETTI - RADICALITA

     

    Li centellinavamo, poco alla volta, perché non sapevamo quando sarebbe arrivata la pace; non tornammo in Italia fino all’agosto del 1945. Ricordo però in quei lunghi mesi la fiducia incrollabile di mio padre: “Quanto durerà la guerra non lo so, ma vinceranno gli americani”. “E noi cosa faremo?”. “Se i comunisti si fermano a Trieste noi torneremo a Torino, se i comunisti arriveranno a Torino noi andremo in America”. I comunisti non sono arrivati a Torino ed è lì che ho vissuto la ricostruzione e il miracolo italiano».

     

    Per capire Carlo De Benedetti bisogna partire dal dato autobiografico, che riaffiora sempre nei suoi libri. […] l’infanzia drammatica, la consapevolezza di essere vivo per miracolo […]

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    Quel che pensa del nostro Paese Cdb lo condensa in 140 pagine, in uscita da Solferino. Titolo: Radicalità. Il cambiamento che serve all’Italia. Partenza: l’Italia è in declino. […] Manca il «venture capital», gli investitori disposti a finanziare non il debito pubblico, non un capannone, ma un’idea; come lo stesso De Benedetti confessa di non essere stato in grado di fare, quando in un garage di Cupertino uno Steve Jobs ventenne e capellone gli propose l’affare della vita, 600 mila dollari per comprare il 20% dell’azienda che sarebbe diventata Apple.

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    Ma all’Italia manca soprattutto la politica. […] il Pd? «Una compagine che dopo decenni di politica conservatrice è difficile considerare ancora come progressista, da cui la generale disaffezione dei suoi elettori […]». E ancora: il Pd è «un partito che considero irriformabile, dilaniato e avvitato nei propri psicodrammi interni anziché proiettato nella soluzione di problemi reali. L’equivalente di una seduta psicoanalitica sul ponte della nave che affonda, senza neanche l’orchestrina».

     

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    L’unica soluzione per l’autore è la radicalità. In senso etimologico: cambiamento alla radice. Un «nuovo socialismo» che affronti i due grandi temi della modernità: le crescenti disuguaglianze e il disastro ambientale. Il capitalismo non funziona più. «Ha tradito la sua promessa fondamentale: il maggior benessere possibile per il maggior numero di persone possibile. Oggi produce invece enormi ricchezze destinate a pochi, a spese non solo della larga maggioranza, ma del pianeta stesso».

     

    carlo de benedetti carlo de benedetti

    Da una parte, le disuguaglianze mostruose: mentre l’umanità soffriva al tempo del Covid, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato il loro patrimonio, che ora ammonta a sei volte quello del 40% più povero.

     

    […] tre miliardi di esseri umani non arrivano alla metà della ricchezza dei dieci uomini più ricchi. […] De Benedetti chiede al riguardo una patrimoniale per tutti, precisando di averla pagata per decenni, sia pure in Svizzera (ecco un altro passo del libro che farà discutere). […] Alcune tra le pagine più impressionanti di Radicalità sono dedicate al conflitto prossimo venturo tra America e Cina, che l’autore considera inevitabile.

     

    «Ce lo dice la storia. Quando una potenza dominante vede emergere uno sfidante, la contrapposizione prima o poi sfocia in aperto conflitto […] Le avvisaglie si vedono già: il rimpatrio delle tecnologie; la dislocazione delle sedi orientali delle grandi multinazionali Usa in altri Paesi, come nel caso della Apple che sposta una parte significativa della sua produzione in Vietnam; la “guerra dei chip”, con l’America che blocca la vendita di semiconduttori alla Cina. In una nota privata del generale dell’aeronautica Mike Minihan si legge: “Spero di sbagliarmi. Ma l’istinto mi dice che combatteremo nel 2025”». […]

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