Stefano Boldrini e Fabiana Della Valle per la Gazzetta dello Sport
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C'è una foto sui social che immortala Maurizio Sarri nella splendida notte di Baku e fa tenerezza: l' allenatore toscano ha la medaglia dei vincitori dell' Europa League e la guarda con attenzione, quasi accarezzandola con le mani. Sulle rive del Caspio, un mare dove l' acqua salata ha l' odore del petrolio, il Comandante ha conquistato il suo primo trofeo: ora c' è anche lui accanto a mostri sacri del calcio italiano come Sacchi, Ancelotti, Lippi, Rocco, Trapattoni. È stata la notte degli Oscar, per Maurizio, in giacca e cravatta nella conferenza stampa alle 2 abbondanti di Baku per dire «adesso dovrò confrontarmi con il Chelsea come è normale che accada al termine di una stagione. Dovremo fare delle valutazioni. Penso che in un paio di giorni sarà tutto più chiaro».
L' incontro Sarri-Chelsea avverrà oggi e sullo sfondo resta la Juventus, spettatrice più che interessata di quello che succederà in casa Blues tra il club e l' allenatore. Andrea Agnelli, che era a Baku per l' Esecutivo Uefa in qualità di presidente dell' Eca, è tornato in Italia con qualche certezza in più. Squadra, staff e dirigenti sono ripartiti da Baku all' ora di pranzo di ieri e sono atterrati a Londra alle 17. Sull' aereo erano presenti Marina Granovskaia e Bruce Buck, plenipotenziaria e presidente dei Blues. Roman Abramovich ha lasciato l' Azerbaigian per conto suo, dopo aver festeggiato il sedicesimo trofeo della sua leadership al Chelsea nella cena post finale.
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Il pullman dei Blues è rientrato in albergo alle 3.30 di ieri mattina, accolto dagli applausi di una ventina di persone compresi alcuni italiani. Sarri e Abramovich si sono salutati, hanno sorriso e hanno scambiato qualche battuta. Non era quello il contesto per parlare del futuro.
Da oggi si volta pagina. A Londra è volato ieri Alessandro Pellegrini, agente di Sarri. Pellegrini ha cenato a casa del Comandante e hanno preparato l' appuntamento con i dirigenti dei Blues. La situazione è fluida. Il successo di Baku ha sicuramente invitato i vertici del Chelsea a riflettere bene sulla questione-Sarri. La logica dice che il tecnico italiano dovrebbe essere confermato, soprattutto nel caso in cui dovesse scattare la squalifica per due finestre di mercato: chi meglio di lui per gestire una squadra che non potrà fare acquisti? Nel Chelsea la logica va però spesso a farsi benedire, quindi si torna alla casella di partenza.
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Il trionfo di Baku ha dato maggior spessore alla candidatura di Sarri per la panchina della Juventus. Il Comandante è pronto ad ascoltare tutti, ma stavolta si presenta al tavolo delle trattative con credenziali più solide dopo la sua ottima stagione inglese. Il denaro è importante per un tecnico approdato tardi nel circuito del grande calcio, ma sicuramente Maurizio costerà meno, ad esempio, di Pochettino. I problemi sul tappeto sono altri: programmi, mercato, pieno sostegno da parte della società.
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Sarri ha dimostrato in questa incredibile stagione, abbandonato al suo destino dal Chelsea, di avere le spalle larghe. E' un uomo integro, fortificato da anni di gavetta. La Juventus è però la Juventus e Sarri non vuole andare a schiantarsi contro il muro.
Dall' altra parte c' è il club bianconero, che attende sereno il buon esito della vicenda. La fiducia deriva dal fatto che Fali Ramadani (l' intermediario che ha portato Sarri al Chelsea) ha già raggiunto un' intesa di massima con la potentissima Granovskaia: il club inglese non si metterà di traverso tra i bianconeri e Sarri (che ha ancora due anni di contratto) in cambio di circa 6-7 milioni di euro.
Non si tratta di una clausola, piuttosto di un indennizzo.
Ora la palla passa tra i piedi di Abramovich: toccherà al numero uno dei Blues dare l' ok definitivo alla partenza dell' allenatore toscano. Se Abramovich dovesse decidere di non mollarlo, allora tutto si complicherebbe per la Juventus.
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Questo non significa che Sarri sia l' unica pista seguita dai bianconeri. Resta in corsa Mauricio Pochettino, che domani si giocherà la finale di Champions League, ma le speranze che il Tottenham lo lasci partire sono minime. Ancora meno quelle di arrivare a Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool e anche lui impegnato a Madrid nella finale di Champions. Resistono, ma più defilate, le candidature di Simone Inzaghi e Sinisa Mihajlovic.
SARRI MARINA GRANOVSKAIA
Agnelli è rientrato in Italia senza assistere alla finale di Europa League (come era previsto dal programma di partenza) ma è riuscito comunque a incrociare la dirigenza del Chelsea. Lui e il presidente dei Blues, Buck, si sono incontrati nell' albergo in cui alloggiava squadra. Ufficialmente hanno parlato solo e soltanto di questioni Eca, ma magari il discorso è scivolato anche sull' allenatore. Quello che in questo momento alla Juventus sta più a cuore di tutti.
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