NANNI 70
Estratto dell’articolo di Fabrizio Accatino per “La Stampa” – 19 agosto 2023
nanni moretti e francesco rutelli a piazza navona nel 2002
[…] Girotondi. Breve e lontana (era il 2002) la stagione in cui la politica la si contestava in piazza tenendosi per mano. Senza derive populiste, anzi, ribadendo: «Noi continueremo a delegare ai partiti».
Tra i girotondini della prima ora ci fu proprio Nanni, che attaccò a sorpresa l'Ulivo di Rutelli: «Con questa dirigenza non vinceremo mai». E così andò. Horror. Considera la violenza al cinema l'ultimo rifugio delle canaglie. Ne Il sol dell'avvenire blocca la lavorazione di un film truculento, in Caro Diario esce dalla sala catatonico dopo aver visto Henry pioggia di sangue. Ricorda chi ne aveva scritto bene, gli piomba in casa e lo tortura leggendogli la sua recensione entusiasta. […]
CARO NANNI, IL MIO VECCHIO ULIVO NON FU MAI BATTUTO
Estratto della lettera di Francesco Rutelli, pubblicata da “La Stampa”
Caro Direttore,
francesco rutelli
anche in agosto, apprezzo e leggo quotidianamente La Stampa. Sono quindi incappato in due riferimenti che mi riguardano, e che sono sbagliati. La mia correzione cumulativa permetterà di spiegare i fatti senza sottrarre molto spazio. Il 19 agosto, in un articolo di Fabrizio Accatino sul compleanno di Nanni Moretti si fa riferimento all'invettiva che il magnifico regista dedicò alla classe dirigente del centrosinistra nel 2002.
"Tra i girotondini della prima ora - scrive l'autore - ci fu proprio Nanni, che attaccò a sorpresa l'Ulivo di Rutelli. 'Con questa dirigenza non vinceremo mai'. E così andò". Ora: non debbo dire qui una parola su Moretti regista, intellettuale (e anche, a suo modo, 'politico'); riferisco solo che, incontrandolo a Cannes, gli ho detto che ho amato il suo ultimo "Il sol dell'avvenire" ancor più vedendolo per la seconda volta. Il punto è che quella sua invettiva profetica non si avverò affatto.
nanni moretti a piazza navona nel 2002
Anzi: l'Ulivo di quegli anni (di cui ero stato nominato Coordinatore, e che portavamo avanti con una larga classe dirigente, da Fassino a centinaia di parlamentari e amministratori) vinse praticamente sempre. Basta fare la fatica di vedere il sito del Ministero dell'Interno: dalle elezioni suppletive, alle amministrative, alle regionali - fino alle politiche del 2006, con la guida di Prodi -, si trattò di risultati che comprendo possano essere dimenticati (parliamo di vent'anni fa), ma non possono essere capovolti. Per capirci: la nostra alleanza dell'Ulivo vinse in quegli anni le elezioni regionali non solo in Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Puglia (dove oggi governa il centrosinistra), ma anche in Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna (dove oggi governa il centrodestra).
Il 21 agosto, in un ampio articolo sulla parabola di Rudy Giuliani, Gabriele Romagnoli scrive che tra quanti negli anni '90 "venivano per studiarlo o ricavarne una foto ricordo, lo fece Rutelli da Roma". Si tratta di una sintesi irricevibile. Come Sindaco, oltre allo storico gemellaggio di Roma con Parigi e alla super-collaborazione con l'innovativa Barcellona, ho realizzato Accordi di Cooperazione con New York, Pechino, Tokyo (e Mosca, e Kiev).
nanni moretti a piazza navona nel 2002
La missione del 1998 a New York fu densa di appuntamenti operativi tra diversi settori delle Amministrazioni, altro che foto-ricordo (persino un incontro alla Trump Tower con un rampante developer, che ho raccontato nel mio libro "Tutte le strade partono da Roma": Donald Trump). Scrive invece Romagnoli che io incontrai Giuliani "pubblicamente in una boutique Fendi".
Anche qui, basta digitare su un motore di ricerca per scoprire che in quella occasione - ben più festosa, rispetto alle tante riunioni di lavoro - si promuoveva con Carla Fendi un marchio di valore mondiale basato a Roma
(...)
rudy giuliani
Uscendo dalle precisazioni, caro Direttore, vorrei aggiungere una mia nota. Tra i motivi che rendono irrevocabile la mia decisione (di dieci anni fa) di lasciare le posizioni politico-istituzionali ci sono i riflessi profondi che non svaniscono in quella che in passato è stata la mia parte politica: se il Sindaco (ex-magistrato) Giuliani ha conosciuto una deriva drammatica, non possono scomparire i suoi meriti di avere abbattuto l'orrore del crimine nelle strade della sua città e schiantato le mafie che controllavano il Porto di New York.
Ovvero: esiste tuttora in una parte rilevante della sinistra l'idea che reclamare "città sicure" sia un regalo alle destre. E' invece un dovere, e un orizzonte giusto per tutti, e per la convivenza civile. Idem quanto alla difesa di una imprecisata "identità di sinistra" rispetto alle posizioni riformatrici, accusate di essere 'moderate': tanto vale, secondo molti, che vincano le destre. Se dunque non serviranno a molto le mie precisazioni, riferite ad epoche lontane, mi basta ripristinare due punti di verità rispetto a narrative consuetudinarie.
francesco rutelli foto di bacco
Francesco Rutelli