Alessandra Ziniti per www.repubblica.it
La Procura della Repubblica di Agrigento entro mercoledì depositerà il ricorso in Cassazione contro la sentenza della giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella, che ha rimesso in libertà Carola Rackete non convalidando l'arresto in flagranza di reato disposto dalla Guardia di finanza il 29 giugno, subito dopo l'ingresso della Sea-Watch 3 nel porto di Lampedusa forzando il blocco della stessa Guardia di finanza.
CAROLA RACKETE - FOTO REPUBBLICA
Il ricorso per Cassazione non cambierà il corso dell'inchiesta che vede la Capitana indagata per la violazione del decreto Sicurezza bis e del codice della navigazione e per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, un filone dell'inchiesta per il quale la Rackete tornerà giovedì ad Agrigento per l'interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Salvatore Vella, interrogatorio che era stato fissato prima dell'ingresso in porto della nave della Ong tedesca con a bordo i 47 migranti soccorsi dieci giorni prima nel Canale di Sicilia.
LUIGI PATRONAGGIO
La scelta di presentare ricorso per Cassazione contro il provvedimento che ha ridimensionato le accuse contro la Rackete è strategica. L'ufficio guidato dal procuratore Luigi Patronaggio vuole avere una pronuncia della Suprema corte in punta di diritto che rappresenti un punto di riferimento anche nelle altre inchieste che vedono navi Ong indagate per aver violato il divieto di ingresso in acque territoriali disposto dal decreto Sicurezza bis.
Secondo l'interpretazione della gip Alessandra Vella, infatti, il decreto non può essere applicato a navi che hanno soccorso migranti e che dunque non possono essere considerate navi offensive per la sicurezza nazionale. E il comandante, da qui la scriminante applicata a Rackete, ha il "dovere primario" di portarli subito nel porto sicuro più vicino che, a giudizio della gip, non possono essere considerati né quelli libici né quelli tunisini. In più per Alessandra Vella, le motovedetta della Guardia di finanza a cui è attribuito il compito di intimare l'alt alle Ong non possono essere considerate navi da guerra.
CAROLA RACKETE
patronaggio CAROLA RACKETE
CAROLA RACKETE E GRAZIANO DELRIO