CALDO
Paolo Virtuani per il Corriere della Sera
Il grande caldo, tanto atteso da alcuni e tanto temuto da altri, sta arrivando.
Ma è un po' in ritardo rispetto agli ultimi anni e soprattutto non è destinato a durare a lungo.
Dalla metà della prossima settimana, dopo aver toccato picchi previsti fino a 36-37 gradi nelle aree interne di Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia, le temperature dovrebbero ripiegare e tornare su valori meno estremi. «Non sarà un' estate di caldo torrido africano come quella dell' anno scorso», spiega Nikos Chiodetto, previsore meteorologo di 3bMeteo.
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«Nel 2017 le temperature superarono ampiamente i 40 gradi su larghe zone della penisola e soprattutto ci furono mesi in cui piovve pochissimo con gravi problemi di siccità».
Sabato sarà la giornata più calda per le regioni del Nord, con possibili temporali in montagna. Le previsioni segnalano punte di 28-33 gradi nelle pianure nord-occidentali e fino a 34 nel Nordest e nelle zone interne tirreniche del Centro. Domenica invece sarà la Sardegna a registrare picchi di 35 gradi nei settori più lontani dalle coste, invece le regioni adriatiche saranno più ventilate e meno esposte alle ondate di calore.
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«Già all' inizio della prossima settimana correnti atlantiche oceaniche più fresche spezzeranno il flusso caldo al Nord e potranno innescare temporali sulle zone alpine e prealpine e sull' alta Toscana», aggiunge Chiodetto.
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«Diversa la situazione al Sud, dove lunedì e martedì si toccherà l' apice del calore con punte di 37 gradi nelle aree interne delle isole e di 35 nelle pianure laziali. Si tratta di temperature sopra la media di questo periodo - dice l' esperto meteorologo - ma nulla di eccezionale. Giugno non è ancora finito e quindi mancano i dati definitivi, ma già si può dire che è stato un mese con maggiore instabilità rispetto a quanto è avvenuto negli ultimi anni».
Sicuramente è stato un mese di giugno più piovoso del 2017, in particolare al Sud, in Sicilia e in Sardegna, dove anche le temperature sono rimaste sotto la media. Al Nord, invece, si sono verificati diversi fenomeni temporaleschi violenti, con grandinate che hanno provocato in alcuni casi notevoli danni alle coltivazioni. La Coldiretti segnala che il maltempo ha provocato «oltre mezzo miliardo di danni nelle campagne con nubifragi, trombe d' aria, bombe d' acqua e grandinate che si sono succeduti colpendo a macchia di leopardo dall' inizio dell' anno».
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