Simone Canettieri per “il Messaggero”
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«Il nostro obiettivo è Casapound, non il ministro Salvini, altrimenti lo chiameremmo», mettono subito le mani avanti in Campidoglio. Di fatto, Virginia Raggi continua la guerra alla formazione di estrema destra che occupa da 16 anni un immobile nel quartiere Esquilino della Capitale. Dopo aver benedetto la mozione votata in Aula Giulio Cesare (Pd-M5), questa volta ha scritto al ministero dell' Economia e a quello dell' Istruzione, dunque a Giovanni Tria e Marco Bussetti, per informarli del documento approvato in consiglio comunale.
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Una moral suasion, quella della grillina che prova a fare «il giro largo» per evitare l' ennesimo frontale con Matteo Salvini. Il titolare del Viminale, accusato dai 5Stelle e dai dem di non intervenire, ha questa linea, ormai nota: «Tutti gli immobili occupati abusivamente verranno sgomberati, c' è un criterio oggettivo, non politico». Quello di Casapound, per il vicepremier, «è uno stabile che non mi risulta sia né tra quelli pericolanti, né tra quelli sottoposti a provvedimento giudiziario, verrà sgomberato a tempo debito».
tria zzzzz
La pratica è quindi destinata a essere procrastinata. Raggi, dopo essere richiamata all' ordine da Di Maio, ha la direttiva di evitare polemiche dirette con Salvini, per non aprire un altro fronte nella maggioranza di governo. Sicché adesso prova il gioco di sponda, nella speranza che scoppi il caso all' interno del governo. Trasformando così un problema di ordine pubblico - di competenza dell' Interno e dunque a cascata della prefettura - in una questione amministrativa e contabile.
Il palazzone di via Napoleone III nel Ventennio ospitò l' Ente per l' istruzione media ed elementare ed è rimasto poi sotto l' egida del Miur.
matteo salvini e virginia raggi 4
Allo stesso tempo però è andato avanti, da quando nel 2003 partì l' occupazione del palazzone, il rimpallo di responsabilità con il Demanio per la competenza dello sgombero. Un balletto di responsabilità che ha contribuito - oltre agli atti formali della giunta Veltroni che lo inserì tra le occupazioni per emergenza abitativa - a cristallizzarne la situazione. Di pari passo con l' ascesa del movimento politico che ha sempre messo davanti a qualsiasi richiesta di intervento la presenza di una ventina di famiglie senza casa all' interno del palazzo.
marco bussetti
Lo scorso novembre Riccardo Carpino, neo direttore dell' Agenzia del Demanio ha scritto al prefetto Paola Basilone per farle presente la situazione. Ma, per il momento, non rientra nella lista delle priorità, come spiega appunto il ministro Salvini.
Il fatto è che Raggi non vuole mollare: «Roma è antifascista e loro se ne devono andare da lì», è il ritornello ripetuto in queste ore. Ecco, perché la sindaca prova a bussare alla porta del Mef per far presente che c' è un atto politico del Comune e una situazione che merita un intervento veloce. Anche perché sulla faccenda è in corso anche un' inchiesta della Corte dei conti per danno erariale.
RAGGI DI MAIO
LA SPONDA
In Campidoglio, inoltre, tra i grillini c' è chi spera che la pratica sia portata avanti da Laura Castelli, sottosegretario all' Economia, «con un passato a sinistra e dunque con le idee molto chiare». Un' alleata nella battaglia del Comune ai «fascisti del terzo millennio»? La versione non trova conferme ufficiali del Comune, ma aleggia da quando ieri partita la lettera indirizzata in via XX Settembre (e al ministero dell' Istruzione guida dal leghista Bussetti).
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La vicenda ovviamente è iper-politica. Tanto che Giorgia Meloni, leader di Fratelli d' Italia, interviene così: «Prima di Casapound ci stanno parecchi centri sociali. Non so perché presentare una mozione sullo sgombero di Casapound quando ci sono centinaia di centri sociali occupati da decenni. Partiamo da quelli che hanno occupato prima».
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