Luca Mirone per l'ANSA
Pier Ferdinando Casini è riuscito a riportare in Italia due deputati venezuelani anti-Maduro, rifugiati nella nostra ambasciata a Caracas da maggio: un successo di un'operazione "complessa", con il senatore ultimo terminale di "un'intensa attività diplomatica portata avanti dalla Farnesina", ha sottolineato il ministero di Luigi Di Maio. Mariela Magallanes e Americo De Grazia, entrambi con doppio passaporto, sono stati accolti con una telefonata di "benvenuto" del presidente Sergio Mattarella.
CASINI MAGALLANES E DE GRAZIA
Per Casini è stata una settimana intensa in Venezuela, paese paralizzato da quasi un anno per la spaccatura tra i sostenitori del presidente Nicolas Maduro e quelli di Juan Guaidò, leader dell'opposizione autoproclamatosi capo dello stato ad interim, non riconoscendo la correttezza delle ultime elezioni. Il senatore italiano, che è presidente onorario dell'Unione Interparlamentare, è volato a Caracas per tentare di fornire un suo contributo, anche in considerazione della numerosa comunità italiana in Venezuela, che come tutta la popolazione sta facendo le spese della crisi politica e dei suoi traumatici effetti sulla situazione economica.
In questa impasse sono finiti anche i deputati Magallanes e De Grazia, con un marito ed un padre italiani: i due si erano rifugiati nell'ambasciata di Caracas il 9 maggio dopo che Maduro aveva revocato loro l'immunità, accusandoli di aver sostenuto il tentativo di "colpo di stato militare" di Guaidò. Casini a Caracas ha avuto colloqui con le autorità locali a 360 gradi, inclusi Guaidò e Maduro.
PIER FERDINANDO CASINI JUAN GUAIDO
La sua è stata una scelta pragmatica: perché se è vero che l'Italia preme per nuove elezioni presidenziali al più presto, pur mantenendo una linea di neutralità tra i due contendenti, è altrettanto vero che sbloccare il caso dei due deputati non sarebbe stato possibile senza il placet del leader chavista, ha sottolineato Casini, ricordando che "oggi il potere reale sul terreno ce l'ha lui".
Così tutto è andato secondo i piani e Magallanes e De Grazia si sono imbarcati su un volo che li ha portati a Roma, accompagnati dal senatore: "Una giusta causa umanitaria per cui sono grato di aver dato un contributo", ha raccontato Casini, ringraziando l'impegno dell'incaricato d'affari Placido Vigo sul campo e della Farnesina nel suo complesso, a partire dal ministro Di Maio rimasto in contatto, anche telefonicamente, con il senatore . E la felice conclusione della vicenda è stata salutata dalle istituzioni italiane.
NICOLAS MADURO PIERFERDINANDO CASINI
Il presidente Mattarella ha parlato al telefono con i due deputati "per dar loro il benvenuto in Italia ed esprimere la sua solidarietà" e la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha lodato "l'instancabile impegno" di Casini "sul fronte della tutela dei diritti umani". Un plauso è arrivato anche dalle file dell'opposizione, con Silvio Berlusconi, che tuttavia ha accusato il governo e Di Maio di un "appoggio sostanziale a Maduro", per non aver riconosciuto Guaidò come capo dell'esecutivo venezuelano, al contrario di molti paesi Ue e degli Stati Uniti.
A Caracas Casini si è interessato anche al caso di Juan Antonio Planchart, un parente di Guaidò arrestato il 24 marzo 2019 e rinchiuso in un carcere dei servizi di intelligence venezuelani. Planchart, a cui è stato diagnosticato un tumore al collo, potrebbe essere trasferito per cure mediche in Italia in un prossimo futuro: un'ipotesi che Maduro sta valutando.
PIERFERDINANDO CASINI CON I DUE DEPUTATI VENEZUELANI MAGALLANES E DE GRAZIA