DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
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maria rosaria boccia gennaro sangiuliano.
Che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? L’interrogativo di Maria Rosaria Boccia ci sta: per mesi e mesi, giorno dopo giorno, la curvacea imprenditrice di abiti da sposa nella nativa Pompei ha impegnato tutta se stessa per allietare le fatiche e gli strapazzi politici del ministro della Cultura, impegnandosi a scortarlo come una badante, sempre sorridente, in ogni dove richiedeva il suo impegno, ed ora si ritrova svillaneggiata come in una sceneggiata napoletana: Isso (Sangiuliano), Essa (Boccia) e ‘O Malamente (il gabinetto ministeriale dei Beni Culturali).
E la sventurata di Pompei oggi si chiede: valeva la pena tempestare di telefonate la qualunque per farsi attovagliare lo scorso 29 maggio a un ricevimento elettorale a Napoli in casa del commercialista Francesco Salerno per l’odontoiatra Raffaella Decimo coniugata Chiarello, candidata alle europee per Fratelli d’Italia, sponsorizzata da Sangiuliano, dove esplose la fatale liason della Boccia del Vesuvio con Genny O’ Ministro?
gimmi cangiano monica marangoni maria rosaria boccia festival della bellezza 1
(Flashback. Nel 2023 e primi mesi del 2024 la presenza della Boccia alla Camera dei Deputati viene registrata nell'Intergruppo Parlamentare "La Cultura delle Bellezza: Medicina Estetica, Formazione, Ricerca e Benessere" presieduto da Gimmi Cangiano, deputato ed ex coordinatore regionale di FdI in Campania, culminato lo scorso febbraio a Sanremo con un convegno condotto dalla sua amica del cuore Monica Marangoni, conduttrice Rai poi misteriosamente scomparsa dalle reti della tv pubblica.
raffaella e luigi chiariello foto di bacco
Al termine del convegno, così l’ex fidanzato di Valeria Marini, Calogero Cangiano detto Gimmi le rende onore su “Il Tempo”: “Un ringraziamento alla Dottoressa Maria Rosaria Boccia, a capo del Comitato Tecnico-scientifico dell'Intergruppo”. Sempre prima dell’incontro fatale con Genny ‘O Ministro, Maria Rosaria sgranava il suo rosario ai piedi di Marta Schifone, deputata per Fratelli d'Italia, farmacista e cosmetologa, responsabile nazionale del Dipartimento Professioni del partito e componente delle Commissioni Lavoro e Affari sociali. Rapporto finito a schifio).
Tornando a bomba. Oggi la reietta di Pompei almanacca fra sé e sé, digrignando i denti: ma valeva la pena di sbattersi come un Moulinex su e giù per l’Italia francobollata a Sua Eccellenza, impegnatissimo a presentare il suo libro su Prezzolini (“L’anarchico conservatore”), tra tagli di nastri e inaugurazioni di mostre, impepate di gaffes e strafalcioni di ogni tipo?
Tutto ciò che la determinatissima Boccia pompeiana agognava, una volta autoincoronatasi ‘’first lady’’ in pectore dell’ex vice direttore di “Libero” catapultato a ministro dall’incauta Giorgia Meloni, era la nomina a ‘’Consigliera ai Grandi Eventi del ministero della Cultura”, atto che avrebbe definitivamente legittimato la sua instagrammata presenza nella vita e nella stanza di Sangiuliano al Collegio Romano, sede del dicastero.
Nomina che l’ex direttore del Tg2, nonché autore delle biografie celebrative di Reagan, Putin e Trump che, malgrado la pingue stazza, ha annichilito pure Tarzan alle prese con le liane volando attraverso nove (9) partiti nel corso della sua carriera, avrebbe solennemente promesso agli inizi di agosto tant’è che la biondissima e matura donzella, in piena euforia di potere, l’aveva strombazzata sul suo account Instagram.
Che cosa è successo per far rinculare la volontà di Gennarino nostro che, dopo il fatal incontro con la fantasiosa lobbista di Pompei aveva eliminato non solo le sue zuave di panza ma anche la fede al dito? Perché l’ex Bombolo del Golfo ha deciso di cestinare l’atto di nomina previsto entro la fine di agosto per far sì che la 41enne Boccia potesse calcare trionfante e sculettante il tappetto rosso della Mostra del Cinema di Venezia?
Le ipotesi, come sempre accade in questo sciagurato paese a forma di stivale, sono bugie che dicono la verità: c’è chi racconta che la compulsiva presenza di Maria Rosaria al fianco avrebbe innescato malumori (eufemismo) all’interno del suo staff ministeriale, formato dal capo gabinetto Francesco Giglioli, ex capo ufficio della segreteria della commissione Affari costituzionali del Senato, con Narda Frisoni a capo della segreteria tecnica che comprende Emanuele Merlino, fratellino d’Italia vicino a Fazzolari, nonché figlio di quel Mario Merlino che fu coinvolto nell'inchiesta sulle bombe fasciste di piazza Fontana.
gimmi cangiano monica marangoni maria rosaria boccia
S’avanza chi aggiunge benzina al rogo di “Due cuori e un ministero”, spifferando che l’avventuroso curriculum della Boccia quando è passato al vaglio dello staff burocratico del dicastero per le doverose verifiche che impone la legge anche per un decreto del ministro “ad personam”, atto fiduciario qual è la nomina di un consigliere, i funzionari competenti avrebbero riscontrato delle “criticità” (traduzione: il curriculum è zeppo di fregnacce tant’è che la Boccia ne avrebbe scodellato, dicono, un secondo).
IL LIBRO DI SANGIULIANO SU PUTIN
Alla “criticità” su requisiti e competenze dubbie o non chiarite dell’aspirante Consigliera, il gabinetto del ministro avrebbe aggiunto la domanda delle cento pistole: a che titolo la Boccia delle meraviglie ha avuto accesso ad atti e notizie riservati del ministero, come oggi scrive il ben informato Carmelo Caruso su “Il Foglio”? In assenza di titolo (cioè, decreto di nomina), ha commesso un reato lei (Boccia) e chi glielo ha consentito (Genny).
Non basta. Se la reginetta di Pompei ha usufruito di trasporto su auto o mezzi ministeriali o anche solo di rimborso spese viaggi etc., si configura il ‘’peculato d’uso’’ (quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropria della cosa al solo scopo di farne uso momentaneo e, dopo tale uso, la restituisce immediatamente).
Per molto meno - uso dell’auto blu per trasportare negli uffici della Farnesina le procaci grazie delle soubrette Elisabetta Gregoraci e Maria Di Majo alla presenza di Gianfranco Fini - all’epoca Salvatore Sottile, portavoce del ministro degli Esteri, è stato condannato nel 2009 dal Tribunale di Roma a otto mesi di reclusione per il reato di peculato.
Signor ministro: siamo davanti a atti e fatti da dimissioni immediate. A quel punto, Sangiuliano si è definitivamente convinto di ingoiare il rospo e di stracciare il decreto di nomina. Ma il ministro parte-nopeo e parte-Boccia non ha valutato né immaginato che tale bocciatura avrebbe sbiellato il sistema neurovegetativo della ambiziosissima Maria Rosaria che, del resto, libera da qualsiasi legame, non aveva nulla da perdere.
le storie instagram di maria rosaria boccia contro dagospia 2
Ed partito il revenge-social, zeppo di “pizzini” e foto a chiave, di una signora incazzatissima di essere stata presa per i suoi tondi fondelli. Sotto una immagine che vede romanticamente affiancati il suo volto a quello di Sangiuliano, su fondo nero come una lapide, spara fendenti contro il comitato di gabinetto ministeriale, reo di aver sabotato la sua nomina:
“Sono giorni che ricevo messaggi e telefonate inopportune. Tra me e il Ministro continuano ad esserci ottimi rapporti. Siamo legati dalla stessa tenacia che impieghiamo nel raggiungimento degli obiettivi, da una stima ed una lealtà lavorativa che appartiene a pochi e da un sano sentimento chiamato "bene" che resterà anche quando non avremo rapporti lavorativi”.
Ancora:
‘’Ad oggi il Decreto di nomina a Consigliere del Ministro "Grandi Eventi" (a titolo gratuito) è stato firmato dal Ministro ed attendiamo la ratifica della nomina. Una volta ratificata il Ministro, poiché è un incarico fiduciario, può decidere in qualsiasi momento di revocarla e non penso debba interessare nessuno se non i diretti interessati’’.
MARIA ROSARIA BOCCIA SU INSTAGRAM
Gran finale:
‘’Basta attacchi inutili! Nell'epoca della giusta sensibilizzazione al body shaming, allo stalking mediatico e alla prevenzione dagli attacchi gratuiti lesivi della dignità e psico-stabilità di un individuo penso sia il caso di smetterla con questo inutile accanimento. Vi ricordo, infine, che il Ministro ci rappresenta e lavora quotidianamente per noi. Ad oggi ha "portato a casa" risultati importanti, provate a pensare cosa potrebbe fare in una condizione di serenità.
Basta attacchi gratuiti!”
GENNARO SANGIULIANO CON LA MOGLIE FEDERICA CORSINI ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Dagospia sbatte il mostro in prima pagina e dal Collegio Romano si precisa: “E’ una notizia falsa: la signora Maria Rosaria Boccia non è mai stata nominata Consigliere del Ministro per i "Grandi Eventi". Alla nostra curiosità sul fitto e scivoloso rapporto tra la Boccia ridens di Pompei e Genny del Golfo, instagrammato da ogni angolazione, in una miriade di eventi (Taobuk Festival di Taormina, varie visite a Pompei, pranzi e presentazione di libri, convegni al Senato e presenze alla Camera), la replica è questa: “Una semplice conoscenza avvenuta all’epoca della campagna elettorale del 2022”.
gennaro sangiuliano con maria rosaria boccia alla pinacoteca di brera
Ma quando su La7, ospite di “In Onda”, Andrea Petrella, capo ufficio stampa del ministero dei Beni Culturali, afferma che “non c’è nomina” dandole anche della millantatrice (‘’evidentemente è una che si vuole accreditare”.), negando altresì di conoscere l’influencer-lobbista di Pompei, quella volpina di Maria Rosaria subito spiattella su Instagram le chat di Petrella che dimostrano il contrario…
L’affare s’ingrossa al punto tale che l’agognata visita alla Mostra del Cinema veneziana del pavone Sangiuliano, per timore di un blitz da parte della fumantina Boccia, si risolve in una toccata e fuga, in compagnia della di lui imbufalita consorte, molto attenta a non rivolgergli parola.
Invece ieri a Palazzo Chigi, alla prima riunione dei ministri dopo la pausa estiva, non ha avuto problemi a sbatterlo al muro delle responsabilità, Giorgia Meloni. Gonfia di rabbia oltre che di filler, ha chiesto spiegazioni ricevendo come risposta qualcosa come: “Maria Rosaria Boccia è una mitomane”. La Ducetta con gli occhi rovesciati ha chiuso la questione, secca come un cassetto chiuso con una ginocchiata: “Allora fai una dichiarazione che si tratta di una mitomane!”.
gennaro sangiuliano giorgia meloni mario sechi pompei
Dietro l’incazzatura meloniana al suo ministro della Cultura, si agita il timore al limite del terrore del rimpasto di governo. La Melona, già con gli otoliti in agitazione per finanziaria, Pnrr, commissario Ue, etc. sa bene che un rimpasto di ministri trasformerebbe la coalizione Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia in un campo di battaglia, tutti contro tutti, e il governo rischierebbe davvero di non assaggiare il panettone.
Già, con il probabile scorporo tra Mantovani e Fazzolari delle deleghe del dimissionario ministro Fitto destinato a mollare la valle di lacrime romana per volare a Bruxelles, la premier della Garbatella ha messo una toppa. Ma sulla testa dell’esecutivo pende minacciosa la spada di Damocle della Procura di Milano sugli affari della ministra del Turismo Daniela Santanché, e se per caso o per caos diventassero doverose per il rispetto dello Stato e delle Istituzioni le dimissioni di Genny il Farfallone, a quel punto il rimpasto diventerebbe l’Ultima Cena.
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