DAGONOTA
Analisi Breccia - Espresso
Una premessa e una nota a margine. Cominciamo dal preambolo. Prima di scrivere questa nota abbiamo atteso l’uscita domenicale dell’”Espresso” edito dalla famiglia Agnelli e allegato alla “Repubblica” per capire se la madornale analisi-bufala (una fake al cubo?) rifilata ai suoi poveri lettori era stata corretta. Macché! Soltanto un box a pag.18 in cui l’autore, Gastone Brescia, parla non del suo fallimento di stratega militare, ma dei paesi belligeranti che non hanno trovato una intesa. Insomma, niente toppa riparatrice alla topica.
L’OCCUPAZIONE RUSSA? BUGIA DELL’OCCIDENTE
Già. Nel numero che l’aveva preceduto (20 febbraio 2022), cioè a poche ore dall’attacco di Putin all’Ucraina, il settimanale diretto da Marco Damilano aveva sbattuto sotto gli occhi del lettore questo titolo: “Ma l’invasione russa è un’invenzione dell’Occidente”. Invenzione (sic).
Un titolo ingigantito? Niente affatto. Stavolta rispecchiava fedelmente il pensiero del suo autore, appunto il professor Gastone Breccia. Spesso gli autori si lamentano del contrario.
L’ESPRESSO DI DAMILANO FA IL VERSO A “CUORE”
Scalfari Moravia - Espresso
Titolo che alla luce dei fatti che tragicamente si stanno svolgendo in Ucraina sembra fare l’occhiolino più agli autori beffardi di “Cuore” che all’autorevole magazine fondato da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari.
L’analisi (tarocca, sin dal titolo) è dell’analista con l’elmetto Breccia. Nel suo curriculum il Nostro si definisce esperto di storia militare: “in particolare – precisa - sui rapporti tra la teoria militare bizantina e quella occidentale, sulla guerriglia”. Ora capita ai migliori commentatori o esperti della materia sbagliare nel prevedere il futuro prossimo e magari correggersi.
marco damilano presenta la nuova grafica de l espresso (1)
VON CLAUSEWITZ “ALLE VONGOLE”
Ma nel Von Clausewitz “alle vongole” colpisce soprattutto lo stile prussiano e inconfutabile delle sue tesi tracciate non con la penna ma con l’aratro della supponenza accademica. Che allo stesso tempo mette in guardia i lettori su chi non la pensa come lui. Occhio, l'occupazione è una storiella (falsa e ipocrita) che gira nelle redazioni dei giornali e nel mondo politico-economico che riguarda i social e i siti d’informazione on line. Attenzione, allora, alla fake new, ai manipolatori della notizia, ai commentatori improvvisati. Come a dire? Fidatevi del professor Breccia alla stregua degli imbonitori televisivi che reclamizzano i materassi per fare sogni d’oro.
Gastone Breccia
“INVASIONE UCRAINA? PUTIN NON LO FARA MAI”
Ecco, in sintesi, il Breccia-pensiero. L’invasione dell’Ucraina? “Uno spettro che s’aggira per l’Europa” ovviamente figlio dalle false notizie messe in circolazione dalle cancellerie europee e dagli Usa. “Tutto questo non ha senso. So di andare contro i comprensibili timori di molti, mantenuti vivi dai media occidentali: ma sono convinto che la Russia non soltanto non sia sul punto di invadere l’Ucraina, ma non abbia mai inteso farlo”, traccia con l’aratro della verità il prof. Breccia.
È INVEROSIMILE CHE PUTIN AGISCA
Perché Putin non va alla guerra? “I motivi per non lanciare un attacco convenzionale sono evidenti: primo fra tutti il costo politico di un simile azzardo che sarebbe enorme, e le sue immediate ripercussioni…”. Conclusione:” Una aggressione russa, dunque, era e resta tanto inverosimile da non poter essere seriamente presa in considerazione né dagli strateghi di Mosca né dai loro vecchi nemici di Washington“.
Gastone Breccia
E VENIAMO ALLA NOTA A MARGINE
All’”Espresso” e allo stratega bizantino Breccia non si biasima di aver spacciato una analisi di geopolitica risultata alla fine purtroppo una bufala. Capita ai migliori. Il professore è in buona compagnia per stare nel campo militare. “Grazie alla radio, i giapponesi non potranno mai attaccarci a sorpresa”, dichiarò l’ammiraglio Daniels alla vigilia dell’attacco di Pearl Harbour.
Peggio andò al generale americano Sedgwich nel corso della guerra civile prima di essere colpito a morte da un cecchino disse ai suoi: “Stupidaggini. A questa distanza non riuscirebbe a colpire nemmeno un elefante”.
PUTIN RISCHIO BOMBA ATOMICA
Osservò una volta l’economista John K. Galbraith: “Esistono due categorie di persone che si pronunciano su quello che può succedere in futuro: quelli che non lo sanno, e quelli che non sanno di non saperlo”.
E LA “REPUBBLICA” CANCELLA BRECCIA
Al magazine di via Po (e ai media tradizionali) si rimprovera il vezzo di alzare sempre il dito accusatorio nei confronti dell’informazione web senza guardare in casa propria. Il mondo digitale è fragile, ma la lezione non può arrivare – come da narrazione -, dal dinosauro di carta in via di estinzione.
VLADIMIR PUTIN
L’esempio ultimo e più clamoroso è, appunto, quello di una delle più nobili testate italiane, il settimanale l’”Espresso” edito dagli Agnelli che giustifica la nostra premessa. Nel suo giornale madre, “la Repubblica”, il colonnino pungente dedicato alla “débacle degli scettici che con sicumera esprimevano” il non intervento di Putin in Ucraina - da Fassino a Di Battista -, il nome del prof. Breccia non fa capolino.