Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”
Rosario Crocetta
L’inchiesta della procura di Palermo sul caso dell’intercettazione fantasma pubblicata dall’Espresso è a una svolta e punta su un consigliere del Pd siciliano. Infatti all’inizio della prossima settimana sarà ascoltato dagli inquirenti Mario Barresi, il cronista della Sicilia che il primo luglio aveva anticipato i rumor su un ipotetico patto segreto tra gli amici del governatore siciliano Rosario Crocetta sancito da un’intercettazione in cui si parlerebbe di «far fuori politicamente Lucia Borsellino».
Gli inquirenti hanno deciso di convocarlo dopo che il cronista aveva dichiarato a Libero: «Un consigliere regionale del Pd il 30 giugno mi ha riferito parola per parola il testo della presunta intercettazione. Ho la registrazione. Se la procura mi convocherà, la metterò a disposizione». Eppure, quando viene pubblicato a inizio luglio, l’articolo di Barresi passa inosservato e la procura non ritiene necessario smentire quella voce.
lucia borsellino rosario crocetta
Quindici giorni dopo L’Espresso propone una versione riveduta della conversazione citata dalla Sicilia:«Lucia Borsellino va fatta fuori. Come il padre» riportano i cronisti Piero Messina e Maurizio Zoppi. Una frase che il primario Matteo Tutino avrebbe riferito a Crocetta. Questa volta la notizia solleva l’unanime sdegno e allora la procura smentisce e iscrive sul registro degli indagati gli autori dell’articolo con l’accusa di «pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico».
Il presidente della commissione sanità Pippo Di Giacomo, esponente del Pd, il 17 luglio scrive su Facebook: «Sono mesi che gira la notizia di un’intercettazione imbarazzante. L’hanno fatto sapere a Lucia, a Crocetta, a me, a altri». Con Libero aggiunge: «Io l’ho appresa un anno fa da ambienti politici del governo siciliano. Ma il nome della fonte non lo rivelo». Negli stessi giorni Manfredi Borsellino conferma che la sorella Lucia «da oltre un anno era consapevole del clima di ostilità in cui operava, delle offese che le venivano rivolte». Ora gli inquirenti, dopo l’articolo di Libero,intendono scoprire chi sia il politico che il 30 giugno scorso ha dettato la presunta intercettazione a Barresi per ricostruire modi e finalità con cui ha infettato la politica siciliana.
BORSELLINO - TUTINO - CROCETTA
L’uomo che potrebbe dare una svolta alle indagini, Barresi, non è nuovo agli scoop: per esempio nel marzo scorso ha annunciato l’iscrizione sul registro degli indagati del sottosegretario Giuseppe Castiglione per la vicenda del Cara di Mineo e ha rivelato l’apertura di un' inchiesta per una supposta parentopoli tra i dipendenti dello stesso centro d’accoglienza.
Intanto sul sito dell’Espresso i lettori stanno processando il settimanale per la sguaiata difesa contro i presunti «attacchi ipocriti» piovuti da più parti dopo la pubblicazione della presunta bufala. Per Marco Di Biase l’articolo «moraleggiante» non risponde alla domanda principale: «La notizia era vera o no?».Poi chiede se l’abbiano pubblicata per fretta, entusiasmo o soldi. Blaue sospetta che il falso scoop sia un favore a Matteo Renzi. Brando ricorda che «L’Espresso fa capo a Carlo De Benedetti, prima tessera del Pd e sostenitore di Renzi» e sospetta che «la defenestrazione di Crocetta» serva «a favorire l’ascesa di Faraone, uno dell'entourage del Presidente del Consiglio».
LUIGI VICINANZA
Fra44 reclama «tutta la verità e in fretta (...) altrimenti io continuerò a pensare che avete fatto un'operazione indegna». Utente 10449 chiede le dimissioni del direttore Luigi Vicinanza e contemporaneamente annuncia: «Io per conto mio ho datola disdetta all’abbonamento digitale perché non riesco neanche più a leggere un vostro titolo senza pensare che è tutto falso». Giannantonio51 parla di «arrampicata sugli specchi» e di «credibilità bruciacchiata» perché o la storia dell’intercettazione è una bufala o la registrazione era illegale e «allora vi siete prestati a torbidi giochi di potere».
crocetta e le trans
Per Dongiorgione la difesa dell’Espresso «fa acqua da tutte le parti» e sostenere che la registrazione è scomparsa è come dare la colpa agli alieni. Infine Lince02 riprende una tesi di Libero: «I lettori dovrebbero credere a ciò che avete scritto soltanto perché si tratta dell’Espresso.Dunque ciò che L’Espresso dice è dogma.(...) Sarebbe il momento di fermarsi qui. Pare una caduta libera.