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Roma? Vorrei Totti presidente. Chi rappresenta la Roma e' lui e puo' fare bene. E' una persona molto intelligente ed equilibrata, affiancato da persone che possono dargli dei consigli sul mercato puo' fare una grandissima carriera. La Roma e' Totti, ne' Pallotta ne' Baldini". Antonio Cassano, ospite di Sky Sport 24, vota Totti per guidare la Roma, almeno fuori dal campo.
Per la panchina, invece, e' un altro il nome fatto da Fantantonio: "Ranieri e' una brava persona ma non so se l'anno prossimo puo' iniziare un nuovo ciclo. Mi piacerebbe uno come Donadoni: anche se ho avuto tanti problemi con lui, a distanza di tempo mi sono reso conto di aver sbagliato. E' una persona di grande personalita', che sa gestire bene i campioni, in una piazza come Roma sarebbe perfetto". E chissa' che invece un giorno su quella panchina non sieda De Rossi, che rispetto a Totti "lo vedo piu' come allenatore: ha la parlantina, gli piace parlare".
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"La Juve e' pratica. Ha il mostro la' davanti a cui butti due palle e fa gol. Sono i favoriti per arrivare in finale. E' una squadra molto forte, non gioca come il Barcellona o il Manchester City ma arriva sempre dove vuole arrivare" - aggiunge Cassano che spende parole di elogio per Allegri - "E' geniale, nelle scelte, negli uomini, nel gestire i momenti della stagione e lo spogliatoio. Ti fa lavorare il giusto e lavora molto sulla testa e nelle grandi squadre devi essere piu' gestore e meno allenatore. Lui e' pratico, vuole i risultati".
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Contro l'Ajax, al ritorno, potrebbe mancare Douglas Costa "ma la Juve deve preoccuparsi solo se non c'e' Ronaldo la' davanti, fa uno sport a parte". A questo proposito, Cassano confessa che "non mi esalta nessun attaccante, anche se mi piace Chiesa", e boccia la Serie A: "Esclusa la Juve e' un campionato italiano mediocre, con giocatori mediocri". Parole al miele per Gattuso: "Non pensavo potesse fare l'allenatore e soprattutto cosi' bene, perche' sta facendo un miracolo con una squadra normale".
LUIS CAMPOS
Alessandro Grandesso per La Gazzetta dello Sport
E' il mago delle plusvalenze. Ma non solo.
cassano e totti alla roma
Perché con lui ai comandi di solito la zona Champions diventa un' abitudine. Come successo al Monaco e come potrebbe accadere, cosa meno scontata, al Lilla. Certo, la Roma è di un altro livello, ma il percorso di Luis Campos finora è sempre stato in crescita. Prima come tecnico, poi come osservatore, anche per l' amico Mourinho, e infine come dirigente. Maturando negli anni una metodologia di lavoro che non fa sconti a nessuno. Ne sa qualcosa Ranieri, salutato nonostante un 2° posto. E Bielsa, fatto fuori la scorsa stagione a Lilla per evitare la retrocessione.
A Montecarlo, nel 2014, Ranieri fu esonerato perché tradito dalle stelle e dal proprietario che rinunciò ai grandi acquisti. Il russo Rybolovlev preferì puntare su giovani da crescere e rivendere. Strategia ideale per Campos che iniziò la carriera come tecnico in Portogallo. Dove fu ribattezzato «campa», la tomba, perché seppelliva le sue squadre nel cimitero delle retrocessioni.
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Dal 2005 si riciclò come professore. All' università ci andava in Porsche, comprata con i soldi di ristoratore e soprattutto consulente di grandi club.
Nel 2012 Mourinho lo volle come vice al Real, per scrutare le avversarie, come al Porto. Al Monaco, l' anno dopo, lo sponsorizzò Mendes. E con Campos la panchina passò al connazionale Jardim, dando inizio alla girandola di plusvalenze. Per più di 300 milioni, come ricorda il presidente Lopez. Da Lemar, costato 4 milioni e ceduto a 70, a Fabinho (6-45), a Silva (15-70), al rossonero Bakayoko, preso a 8 e rivenduto per 45 al Chelsea. Senza dimenticare mister 180 milioni Mbappé.
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LUNA Nel 2017 il Monaco ha vinto lo scudetto arrivando in semifinale di Champions senza Campos, ma la squadra era imbottita di giocatori scoperti con la sua società di Montecarlo, dove risiede. Che ha sei osservatori: un portoghese, un messicano, uno spagnolo, un brasiliano e due francesi che si dividono 5 zone di esplorazione, Italia inclusa, in modo autonomo per non influenzarsi nella schedatura di un migliaio di profili l' anno. Giocatori, come raccontato da France Football, valutati da 1 a 5. E con definizioni specifiche, come dettagliato dal settimanale Jdd: gli A1 i talenti sicuri, gli A2 i giocatori di squadra, i B1 quelli che possono sfondare, e così via fino ai D, gli scarti. I più interessanti sono catalogati in tre categorie di prezzo: fino a tre milioni, tra i tre e i sei milioni, oltre i sei. Se un giocatore riceve tre rapporti positivi, Campos lo va a vedere di persona. Il portoghese lo scorso anno ha percorso 390mila chilometri in aereo. Come un viaggio sulla luna. Quella che gli chiede la Roma.
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