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    CATALOGNA NEL CAOS: INDIPENDENTISTI IN PIAZZA UN ANNO DOPO IL REFERENDUM, STRADE E TRENI BLOCCATI - PUIGDEMONT RILANCIA LA VOGLIA DI SECESSIONE – L’ATTUALE PRESIDENTE DELLA GENERALITAT QUIM TORRA: "FATE PRESSIONE E CONTINUATE A FARLA"


     
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    L.Fan. per il Messaggero

     

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    A un anno dal referendum indipendentista disconosciuto da Madrid, la Catalogna torna in piazza per riaffermare che l' obiettivo continua ad essere la secessione dalla Spagna. Cortei, manifestazioni, blocchi stradali a favore dell' indipendenza hanno segnato una giornata che ha visto migliaia di persone nelle strade di Barcellona e delle principali città catalane gridare slogan e marciare unite sventolando le bandiere catalane.

     

    I separatisti convocati via social dai Comitati per la Difesa della Repubblica (Cdr) hanno bloccato le principali strade, autostrade e ferrovie del nordest. I disagi maggiori a Girona, a nord di Barcellona, dove alcuni militanti hanno fatto irruzione nella sede locale della Generalitat e hanno strappato la bandiera spagnola. Centinaia di attivisti hanno occupato i binari dell' alta velocità, mentre la polizia locale tentava di impedire l' accesso alla stazione. Blocchi stradali hanno interessato l' autostrada AP-7, principale arteria che collega con il confine francese, e le strade centrali di Leida e Barcellona.

     

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    «Non dobbiamo desistere dall' unico modo possibile per vivere in una piena democrazia: la Repubblica e il suo riconoscimento internazionale», ha scritto Carles Puigdemont, il leader separatista catalano in esilio in Belgio, in un messaggio diffuso sui social al popolo della Catalogna perché resti unito nel perseguire l' obiettivo di distaccarsi da Madrid.

     

    L' ex presidente della Generalitat si è smarcato dai sostenitori dell' azione diretta, cioè dell' ottenimento della secessione senza un accordo con le autorità spagnole, dichiarando tuttavia che non criticherà chi intenda perseguirla, purché ciò avvenga senza violenza. E ha lanciato un segnale di apertura verso il premier spagnolo Pedro Sanchez, sottolineando che gli va dato «uno spiraglio di fiducia».

     

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    Un' ulteriore esortazione agli indipendentisti perché proseguano nell' azione per il distacco dalla Spagna è giunta dall' attuale presidente della Generalitat Quim Torra. Da Sant Julia de Ramis, luogo simbolo della repressione della polizia durante il referendum di un anno fa, il leader catalano ha chiamato «amici» i rappresentanti dei Cdr e si è guadagnato gli applausi della folla quando ha scandito: «Fate pressione e continuate a farla». Dura la reazione della leader di Ciudadanos in Catalogna e portavoce nazionale, Ines Arrimadas, che ha giudicato «intollerabile» che il presidente della Generalitat «incoraggi» i Cdr a proseguire nelle loro azioni.

     

    La portavoce di Podemos, Noelia Vera, ha richiamato tutte le parti coinvolte nel «conflitto catalano» alla «responsabilità». La portavoce del nuovo esecutivo socialista spagnolo, Isabel Celaa, ha affermato che le cariche di polizia contro il referendum catalano dell' anno scorso, decise dal precedente governo di Mariano Rajoy, furono «un errore», aggiungendo tuttavia che «una consultazione illegale non produce alcuna legittimità».

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