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Federico Sboarina non fa un passo indietro. E, davanti ai vertici di Forza Italia infuriati, di fronte a un Matteo Salvini «dispiaciuto e sorpreso», dice definitivamente no all'apparentamento con l'altro candidato di centrodestra sconfitto al primo turno, ovvero Flavio Tosi.
Le incomprensioni a Verona si riverberano negli altri principali centri interessati dal ballottaggio: anche a Parma e Catanzaro, dove Fratelli d'Italia ha presentato candidature autonome, non ci saranno apparentamenti.
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E in Sicilia torna pesantemente in discussione la nomination del governatore uscente Nello Musumeci, di cui hanno parlato brevemente l'altra sera Salvini e il forzista Gianfranco Micciché. «Quella di Musumeci è una vicenda che certo ora non diventa più semplice. Ma ne parleremo nei prossimi giorni», dice Maurizio Gasparri, responsabile per gli enti locali di Forza Italia.
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A Verona il sindaco uscente Sboarina, che ha ancora 24 ore di tempo per decidere, fa capire che il dado è tratto: non farà accordi formali con Tosi: «Il centrodestra si era già presentato diviso, ma questo fa già parte del passato. Io - dice - non sono uno di quelli che va avanti guardando lo specchietto retrovisore: oggi ci sono due candidati e la volontà da parte mia è quella di trovare una sintesi di programma».
ignazio la russa foto di bacco (3)
Ignazio La Russa, luogotenente di Fdi, continua a ripetere che lui, come Giorgia Meloni, non erano contrari all'apparentamento. La Russa dice che la scelta di proporre un accordo politico e non formale, rientra nella sfera dell'autonomia del sindaco. «Ma mi farò garante, in caso di vittoria, di un'intesa post-voto fra Sboarina e Tosi su programmi e squadra», aggiunge il vicepresidente del Senato. Impegno che non è sufficiente per Tosi: «La posizione di Sboarina è incomprensibile. Non può proporci un accordo senza apparentamento, non siamo dei paria. E io come li convinco i miei a votare per chi ci tiene lontani?».
A rendere più acceso il clima le dichiarazioni dell'ex senatrice Patrizia Bisinella, la moglie di Tosi che sfidò Sboarina alle Comunali del 2017. Per lei, il sindaco uscente è «cocciuto e sordo», con una «visione miope della politica». E, sostiene Bisinnella, l'esponente di Fdi non tiene conto che al ballottaggio può pesare a favore dello sfidante del centrosinistra Damiano Tommasi «l'incognita dell'astensionismo».
nello musumeci maurizio gasparri foto di bacco (1)
Gasparri vede «un errore politico dietro l'altro: «Così a Verona rischiamo seriamente di far vincere Tommasi che, lo dico da romanista, era un discreto giocatore ma è inconsistente come politico». Aggiunge il senatore forzista: «Peraltro FdI aveva l'occasione di apparentarsi a Parma e di dimostrare dunque con i fatti che quella di Verona è una scelta personale di Sboarina, e invece non l'ha fatto». Poi una battuta: «Ci vorrebbe per tutti una dose di berlusconina, il farmaco dell'unità».
DAMIANO TOMMASI
A Catanzaro, invece, sarebbe Valerio Donato, candidato di FI e Lega, a non volere intese ufficiali con Wanda Ferro di FdI, rimasta fuori dal ballottaggio: «Voglio bene a Gasparri ma non capisco le sue considerazioni - dice Giovanni Donzelli, responsabile per gli enti locali di Fratelli d'Italia - Dove non facciamo apparentamenti noi diamo un appoggio ai candidati di centrodestra senza chiedere nulla in cambio. Non si capisce perché Tosi e Fi a Verona non debbano procedere allo stesso modo».
wanda ferro con il finto sebastian caltagirone VALERIO DONATO