Francesco Semprini per www.lastampa.it
mar a lago trump 1
Avvicinandosi alla porta del salone dalle ante con adorni in oro, l’odore di umido si fa più intenso: «Qui si è scritta la storia, a quel tavolo erano seduti Donald Trump e Xi Jinping». Ci troviamo a Mar a Lago, la magione di Palm Beach di proprietà del presidente degli Stati Uniti dove era solito invitare leader politici e uomini d’affari per offrire un’ospitalità più calda rispetto al freddo stagionale di Washington: da qui nacque il soprannome di “Casa Bianca d’inverno”.
perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 3
Il Club è chiuso da maggio a ottobre periodo durante il quale le coste della Florida sono minacciate dagli uragani. A farci varcare la cancellata è Guido George Lombardi, l’amico italiano di “The Donald”, regista della campagna ombra sui social in Usa2016, suo vicino di casa alla Trump Tower e socio della primissima ora di Mar-a-Lago.
Ci mostra il salone dove Trump e Xi Jinping si sono incontrati per la prima volta poche ore prima che Kim Jong-un procedesse al 75 esimo test balistico della sua reggenza. Tempi lontani ma non troppo a giudicare dai recenti sviluppi.
polizia fuori da mar a lago
Di altri tempi è anche Mar-a-Lago, costruita tra il 1924 e il 1927 da Marjorie Merriweather Post, magnate dei cereali, su un terreno di quasi sette ettari che va dall'Oceano Atlantico al Lago Worth. Fece arrivare da Genova un bastimento carico di artigiani e materiali per realizzare una villa in stile italiano con guizzi spagnoleggianti.
Alla sua morte avrebbe voluto cederla al governo federale alla condizione che diventasse la Casa Bianca del Sud, una sorta di Camp David nel Sunshine State. Non andò così. La casa rimase in stato di abbandono per gli alti costi di mantenimento. Nessuno voleva acquistarla perché trattandosi di "landmark" (patrimonio storico culturale) doveva essere ristrutturata rispettando la struttura originaria.
mar a lago
Poi arrivò Trump nel 1985 e mise sul piatto oltre dieci milioni di dollari. «Mia moglie, che conosceva la villa, quando lo incontrò gli disse di guardare con maggiore attenzione la posizione», rivela Lombardi. Il tycoon si accorse che era sulla traiettoria di decollo dell’aeroporto locale e si aggiudicò la villa per soli sette milioni di dollari e una gratificazione eterna alla signora Lombardi.
La magione ha 58 camere da letto, 33 bagni, 12 camini e tre rifugi antiatomici. Ci sono mosaici spagnoli e marmi di Carrara, sanitari d'oro, una sala da pranzo sullo stile di Palazzo Chigi e due saloni, il più piccolo dei quali ha quell’odore di umidità “tutelato per conferirgli un’aura di antichità e autenticità”. Sembra lo abbia apprezzato anche Xi assieme a soffitti affrescati, pareti vellutate e posate in oro. Il nome del club è un errore. «Post voleva “Mare e Lago” in italiano, per la sua vicinanza ad entrambi, ma la “e” in inglese è stata storpiata in “a”».
ivana trump a mar a lago
Un errore per essere soci del quale si paga una quota vitalizia di 250 mila dollari (dati 2018), per un totale di 700 membri e solo cinque “tessere aperte” a rotazione. Gli “azionisti” hanno accesso a beach club, piscina, palestra, campi da tennis, "green" per golf e cricket, possono pranzare ai due ristoranti e pernottare, ma per periodi limitati. C’è poi la parte residenziale, separata e blindata, dedicata ai Trump e funzionante tutto l’anno, anche se in questo periodo l’ex presidente preferisce il superattico di New York o il Golf Club di Bedminster in New Jersey.
Ed è stata proprio quest'area il luogo dell’irruzione, con perquisizione e sequestri, dell’Fbi di lunedì scorso. A Mar-a-Lago, però, tutto è declinato in stile Trump, l’hamburger cucinato a bordo piscina del “beach club” a cui si accede con corridoio sotterraneo.
donald trump vintage a mar a lago
C’è poi la Trump spa dalle pareti damascate, putti, aquile e adorni faunistici rigorosamente in oro, i letti a baldacchino e il tavolo da pranzo in pietra intarsiata di quasi nove metri nel salone dove Trump e Melania sono convolati a nozze. O l’enorme bandiera nel giardino davanti al mare, oggetto di una faida tra il tycoon e la città di Palm Beach, che lo ha multato 1.250 dollari al giorno perché aveva un’asta superiore alle misure consentite.
Trump ha risposto con una causa da 25 milioni, per poi virare su un accordo extragiudiziale, una lauta donazione in beneficenza e l’accorciamento del palo di circa 3 metri. Un singolare atto conciliante da parte del 45 esimo presidente degli Stati Uniti? Men che meno, stelle e strisce sventolano sempre alla stessa altezza nello skyline di Palm Beach: appena archiviata la causa Trump ha fatto alzare il terreno di un paio di metri.
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