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    “CHE C'HAI DA GUARDA'?”; “MA CHE VOI DA ME?”. MAXI RISSA TRA DUE GRUPPI DI PISCHELLI A MONTEROTONDO, VICINO ROMA - QUALCUNO HA ANCHE AFFERRATO UN MANICO DELLA SCOPA, POI IN TANTI HANNO COMINCIATO AD ACCANIRSI SU UN RAGAZZO CADUTO A TERRA. CALCI E PUGNI FINO A FARGLI MANCARE IL RESPIRO - IL SOSPETTO È CHE ORMAI LE GANG DI GIOVANISSIMI SI DIANO APPUNTAMENTO. E C’E’ CHI SOSPIRA: “PRIMA O POI CI SCAPPERA’ IL MORTO…” - VIDEO


     
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    Alessia Marani per www.ilmessaggero.it

     

    «Che c'hai da guarda'? Ma che voi da me?». Basta una provocazione a scatenare la guerriglia in "passeggiata" a Monterotondo. Come l'altra sera quando due gruppi si sono affrontati in viale Bruno Buozzi a mani nude.

    rissa monterotondo rissa monterotondo

     

    Qualcuno ha anche afferrato il manico della scopa in uso a uno dei locali affacciati sul corso, poi in tanti hanno cominciato ad accanirsi su un ragazzo caduto a terra: giù calci e pugni fino a fargli mancare il respiro. Era l'una e mezza della notte, poi il fuggi fuggi generale dopo l'intervento di alcuni gestori accorsi per dividere la trentina di ragazzi e la chiamata al 112. Il giovane, medicato in ospedale, si è ripreso. Ma è sotto choc. Terrorizzato, a chi lo conosce, ha detto di non volere fare denuncia.

     

    LE IMMAGINI

    La scena di violenza è stata immortalata in un video che in poco tempo è diventato virale nella cittadina a nord della Capitale, oltre cinquantamila abitanti dove la maxi-rissa sta sollevando un polverone di polemiche. Il sospetto è che ormai le gang di giovani e giovanissimi, anche provenienti dai comuni limitrofi, si diano appuntamento nella cosiddetta "passeggiata" a ridosso del centro storico per darsele di santa ragione. Un invito tramite social, oppure il semplice fatto di trovarsi in strada a un dato orario, bastano a innescare la scintilla. «Prima o poi ci scapperà il morto - afferma un residente - bisogna intervenire prima, servono maggiori controlli. La sera, qui, diventa terra di nessuno». Secondo una stima del Comune, in media, ogni sera nel centro di Monterotondo si ritrovano fino a tremila persone.

     

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    Già in passato c'erano stati problemi di "malamovida" con l'auto di una giornalista data alle fiamme in quello che i carabinieri definirono come «rogo doloso». Era un anno fa e già allora si accendevano i riflettori sul caos e lo spaccio che si consumava nei vicoli tra il palazzo comunale e l'Arco di San Rocco. «Le dosi e la droga - raccontano in piazza - vengono nascoste dietro ai vasi oppure nelle nicchie delle utenze: il pusher lascia lì gli involucri, poi l'acquirente passa e preleva»

     

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