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    COINCIDENZA AMARA – FILIPPO PATRONI GRIFFI FINISCE INDAGATO DALLA PROCURA DI ROMA PROPRIO NEI GIORNI IN CUI IL CONSIGLIO DI STATO, DI CUI È PRESIDENTE, DEVE DECIDERE SUL RICORSO CONTRO LA NOMINA DI MICHELE PRESTIPINO. DOVE? ALLA PROCURA DI ROMA! – LA CIRCOSTANZA CURIOSA È CHE LE ACCUSE VENGONO DA PIERO AMARA, CHE CON LE SUE TESTIMONIANZE (IN TEORIA COPERTE DA SEGRETO ISTRUTTORIO) HA RIEMPITO LE PROCURE ITALIANE DI UN TESORETTO DI RIVELAZIONI PRONTE A DEFLAGARE


     
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    filippo patroni griffi filippo patroni griffi

    1 - IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO, FILIPPO PATRONI GRIFFI, È INDAGATO PER INDUZIONE INDEBITA “A DARE O PROMETTERE UTILITÀ”: NEL 2017 AVREBBE INDOTTO L’AVVOCATO PIERO AMARA (INDAGATO CON LA STESSA IPOTESI DI REATO) A NON LICENZIARE GIADA GIRALDI

    https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/magistratura-ldquo-amara-rdquo-ndash-presidente-consiglio-267861.htm

     

    2 - DEVE DECIDERE SU PRESTIPINO E FINISCE INDAGATO DA CHI? DA PRESTIPINO. PERÒ NON DITE RICATTO...

    Paolo Comi per “il Riformista”

     

    Nei giorni in cui il Consiglio di Stato deve decidere sul ricorso presentato dal procuratore generale di Firenze Marcello Viola contro la nomina di Michele Prestipino a procuratore di Roma, i pm della Capitale hanno notificato ieri a mezzo stampa un avviso di garanzia al numero uno di Palazzo Spada. Il quotidiano che è stato scelto per informare Filippo Patroni Griffi di essere indagato a Roma per induzione indebita a dare o promettere utilità è Domani.

    PIERO AMARA PIERO AMARA

     

    Patroni Griffi , secondo la dettagliata ricostruzione del giornale di Carlo De Benedetti, avrebbe indotto l' avvocato Piero Amara a non licenziare l' esperta di relazioni istituzionali e amica dell' alto magistrato Giada Giraldi. Amara è noto alle cronache per essere l' ideatore del "Sistema Siracusa", il sodalizio di professionisti e magistrati finalizzato ad aggiustare i processi e pilotare le sentenze in vari tribunali d' Italia e al Consiglio di Stato ed è fra i principali accusatori a Perugia di Luca Palamara.

     

    Giada Giraldi Giada Giraldi

    Giada Giraldi, come riporta Domani, era stata assunta in una delle società di Amara, con un contratto di circa 4-5mila euro al mese, a seguito di una raccomandazione del faccendiere laziale Fabrizio Centofanti dopo una premura dello stesso Patroni Griffi.

    Amara avrebbe detto ai pm di aver assunto nel 2017 Giada Girardi per fare un piacere ad un influente presidente di sezione del Consiglio di Stato.

     

    Patroni Griffi , infatti, all' epoca era presidente della Quarta sezione di Palazzo Spada. Per i pm, però, ci sarebbe qualcosa di più: un contenzioso amministrativo tra due società, una delle quali aveva come titolare un assistito di Amara e vedeva Patroni Griffi come presidente del collegio che doveva giudicare su quel contenzioso stesso.

     

    piero amara piero amara

    Girardi, comunque, avrebbe dichiarato di non essere mai stata l' amante di Patroni Griffi e di aver trovato lavoro grazie alle sue forze e capacità. A parte la fuga di notizie, su cui sicuramente nessuno indagherà, la circostanza curiosa è che queste accuse vengono da Amara, ormai la "bestia nera" dei magistrati della Repubblica.

     

    L' ideatore del Sistema Siracusa, già condannato per associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso, ha riempito nell' ultimo periodo le Procure italiane di proprie testimonianze nei confronti di magistrati di ogni ordine e grado.

     

    calafiore calafiore

    Alla Procura di Milano, tanto per fare un esempio, ci sarebbero pagine e pagine di verbali delle sue dichiarazioni. E a seconda del momento questi verbali vengono tirati fuori.

    Vedasi nel processo milanese Eni Nigeria dove la testimonianza di Amara contro il presidente del collegio Marco Tremolada, che ha giudicato ed assolto l' amministratore Claudio De Scalzi, era stata trasmessa a Brescia dopo un tentativo di farla inserire nel fascicolo del dibattimento.

     

    Amara, in quell' occasione, aveva affermato di aver saputo che gli avvocati di Eni e di De Scalzi "avevano accesso" presso Tremolada. Affermazione senza riscontri che aveva però messo in imbarazzo il giudice.

     

    Adesso è il turno di Patroni Griffi, magistrato stimato e di grande equilibrio, peraltro candidato in pectore alla Corte Costituzionale, il cui ufficio deve decidere se il capo della Procura che lo indaga ha i requisiti per ricoprire quel posto. Il classico cortocircuito all' italiana. Per la cronaca Prestipino avrebbe scritto al procuratore generale di Roma, Antonello Mura, che si asterrà nel procedimento.

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    3 - L'INCHIESTA CHE COINVOLGE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO

    INDAGATO PATRONI GRIFFI. E SPUNTA IL SOLITO AMARA

    Luca Fazzo per “il Giornale”

     

    Finora il Consiglio di Stato, il tempio della giustizia amministrativa, era rimasto ai margini del gorgo di veleni che ruota intorno all'avvocato Piero Amara, il legale siciliano divenuto la «gola profonda» di almeno tre Procure della Repubblica. Un magistrato contabile era finito sotto accusa, ma i vertici non erano stati chiamati in causa.

    PIERO AMARA PIERO AMARA

     

    Ieri a colmare la mancanza arriva lo scoop del Domani che racconta come nel mirino delle rivelazioni di Amara sia finito anche il massimo rappresentante del Consiglio di Stato: il primo presidente, Filippo Patroni Griffi, che si ritrova indagato dalla Procura di Roma per induzione indebita.

     

    Come spesso accade, c'è di mezzo una gentile signora cara all'alto magistrato: Giada Giraldi, una amica che Patroni Griffi fa assumere in una azienda controllata da Amara, la Dagi srl. Stipendio, quattromila euro. Sarebbe solo una cortesia, magari un po' irrituale, se di mezzo non ci fossero le cause che nello stesso periodo approdano sulla scrivania di Patroni Griffi - che allora presiedeva la quarta sezione del Consiglio - e che riguardavano la Exitone, una azienda assistita proprio da Amara.

     

    Giada Giraldi Giada Giraldi

    Davanti alle notizie di stampa, ieri dagli ambienti del Consiglio di Stato si fa presente che in realtà Patroni Griffi prese una decisione contraria alla azienda di Amara, la Exitone, ribaltando un provvedimento assunto dal giudice Riccardo Virgilio, già finito nella rete. Ma il risultato non cambia, la posizione di Patroni Griffi sembra traballare, anche perché a fare da tramite tra lui e Amara sarebbe stato l'imprenditore Fabrizio Centofanti, già salito alle cronache come amico di Luca Palamara e (secondo le accuse) finanziatore di alcune sue spese.

     

    In attesa degli sviluppi dell'indagine, l'inchiesta su Patroni Griffi sembra confermare quanto si ipotizza da tempo: e cioè che i verbali resi in segreto da Piero Amara e tuttora coperti da segreto istruttorio, sono ormai in circolazione in tutta Italia, nelle mani di diverse procure, e costituiscono un tesoretto di rivelazioni pronte a deflagrare.

     

    GIUSEPPE CALAFIORE GIUSEPPE CALAFIORE

    Secondo gli atti depositati dalla Procura di Perugia, che ha ricevuto anche lei una parte dei verbali di Amara, sebbene coperti da ampi omissis, gli interrogatori cruciali dell'avvocato siciliano sono stati resi in più riprese a Milano, davanti al sostituto procuratore Paolo Storari, nell'ambito di un procedimento penale aperto già dal 2017. In questo contesto, nell'autunno 2019 Storari interroga Amara per quattro volte di fila: il 18 e 24 novembre, poi il 5 e il 16 dicembre. Il 29 gennaio successivo, i vertici della Procura trasmettono una parte delle dichiarazioni di Amara a Fabio De Pasquale, procuratore aggiunto del processo Eni: in mezzo agli omissis ci sono le accuse lanciate da Amara contro il presidente del tribunale che celebra il processo, Marco Tremolada.

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    De Pasquale, che teme che Tremolada intenda assolvere i vertici di Eni, cerca invano di fare entrare i verbali di Amara nel processo. A quel punto il fascicolo, come era doveroso, viene trasmesso alla Procura di Brescia che archivia tutto: quelli di Amara contro Tremolada sono veleni senza sostanza.

     

    Ma di nomi, nei verbali raccolti da Storari, ce ne sono molti altri. I termini massimi per le indagini preliminari sono scaduti da tempo, e quali siano le intenzioni del pm milanese per chiudere l'inchiesta non si sa. Ma intanto i verbali inviati per competenza qua e là per l'Italia sono oggetto di una sorta di gossip giudiziario, sul loro contenuto e sulle persone che vi vengono chiamate in causa circolano voci incontrollate e incontrollabili. Pare che circolino anche copie anonime, forse apocrife. Ieri si apprende che uno dei nomi finora coperti da omissis era Patroni Griffi. Chi sarà il prossimo?

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