Maurizio Tropeano per “La Stampa”
TITO BOERI GIUSEPPE LATERZA
Sul tavolo c'è la proposta di una collaborazione per cinque anni con la disponibilità di Torino - Regione, Comune, Camera di commercio, Unioncamere Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt - di mettere a disposizione degli organizzatori complessivamente 8 milioni.
Ma c'è anche una richiesta che di fatto è un aut aut: la prima edizione del Festival Internazionale dell'Economia a Torino non dovrà essere organizzata in contemporanea con la kermesse economica che si svolgerà a Trento dal 2 al 5 giugno.
tito boeri
Adesso la palla è in mano alle Edizioni Laterza e al professor Tito Boeri, i fondatori del Festival che dopo il divorzio non consensuale dalla nuova amministrazione leghista di Trento, hanno accolto l'invito degli enti locali torinesi e iniziato a organizzare l'evento da tenersi, come concordato con i partner subalpini, ai primi di giugno.
Su questa posizione si sono arroccati visto che il 90% del programma sarebbe stato definito. Ora che il muro contro muro è certificato il futuro torinese del Festival è appeso a un filo: «Il Collegio Carlo Alberto - si legge in un comunicato diffuso in tarda serata dalla Fondazione cui Torino ha affidato la regia scientifica dell'evento - nel suo ruolo di coordinatore degli enti promotori e finanziatori auspica che Editori Laterza e il professor Boeri, anche alla luce del grande lavoro già svolto, possano concordare sullo slittamento delle date per la buona riuscita del Festival, già dalla prima edizione e per tutte le edizioni successive».
festival economia DI TRENTO
Ma come si è arrivati a questa situazione? Sono stati gli enti locali a cambiare idea sulle date, preoccupati da una scelta che nei fatti sarebbe entrata in collisione con Trento. Una sfida che Boeri e Laterza, invece, erano pronti a sostenere ma che avrebbe messo in difficoltà Confindustria e Intesa Sanpaolo che avevano già assicurato la loro partecipazione alla manifestazione organizzata dal Sole 24 Ore in Trentino. Difficoltà che sembrava potessero essere superate negli ultimi giorni.
Invece ieri il fronte torinese si è presentato compatto nel chiedere lo slittamento. E nel vincolare alle nuove date il contributo per la manifestazione sottolineando la necessità che «l'evento possa svolgersi in un contesto di armonia istituzionale». D'altra parte, però, Torino tende una mano al Festival.
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Lo fa garantendo i fondi per le cinque edizioni e rimarcando l'importanza del progetto: «Il Festival - si legge nel comunicato - rappresenta una importante opportunità per Torino e il Piemonte ed è fondamentale che si svolga senza generare conflitti di partecipazione da parte di ospiti, pubblico e organi di informazione nazionali e internazionale, sovrapponendosi a manifestazioni analoghe organizzate nelle stesse date». Il Collegio evidenzia «l'importante contributo e la straordinaria qualità nell'ambito della divulgazione scientifica, così come il valore delle sue ricadute per Torino e per il Piemonte». Resta da capire se questo riconoscimento servirà a convincere Laterza e Boeri a spostare l'evento
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