FREQUENZE STRATEGICHE - CONVEGNO SUL 5G
DAGOREPORT
Molte risorse del Decreto Rilancio sono servite per accontentare con mance, mancette e marchette singoli gruppi di potere, lobby e associazioni amiche.
Più che DL rilancio sembra DL pre-elettorale.
Tra le tante situazioni ne è emersa una passata quasi sotto silenzio. Si tratta di soldi già stanziati per indennizzare le tivù locali che devono restituire le frequenze entro il 30 maggio 2020, dieci anni prima della scadenza, liberandole per il 5G che ha reso allo Stato 6,5 miliardi.
STEFANO PATUANELLI
La Legge di Stabilità 2018 ha stanziato circa 300 milioni. Gli importi destinati alle singole tivù dovevano poi essere stabiliti dal MISE.
Ma, nonostante le frequenze siano in corso di rilascio, il ministro del MISE Stdefano Patuanelli non ha fatto sapere ufficialmente quali saranno questi importi.
Tuttavia, in occasione di due precedenti analoghi, l’indennizzo è stato quantificato secondo un importo per abitante del bacino servito dalla tivù locale.
stefano patuanelli foto di bacco (2)
A novembre scorso il competente Direttore Generale del MISE ha confermato questo criterio in una riunione del tavolo Tv 4.0, presieduta da sottosegretario e relativo staff. Ha spiegato che la scelta era in continuità con i precedenti ed efficiente per l’Amministrazione, perché avrebbe evitato di svolgere complessi calcoli individuali per ciascuna delle diverse centinaia di tivù coinvolte, ed evitato lunghi contenziosi che rischierebbero di boccare tutta la procedura e, quindi, l’avvio del 5G.
Poi il revirement del DDL rilancio. Il nuovo criterio di quantificazione dell’indennizzo si basa sui costi fissi e sul loro ammortamento, per il numero e la tipologia degli impianti. Su queste basi le cifre prevedibili sono presumibilmente vicine allo zero. Sconforto totale degli interessati, almeno alcuni. Per altri presumibilmente no, visto che il budget è fisso e, dunque, il nuovo criterio suggerisce che sarà solo “dirottato”.
UOMO SEPPELLISCE LA TELEVISIONE
Rumors suggeriscono che l’idea provenga da ambienti vicini alla struttura politica del MISE. Anche se sussurri – che causa quarantena viaggiano via Whatsapp o Zoom – ne attribuiscono la paternità a rappresentanti di categoria. Che smentiscono e promettono battaglia sul piano istituzionale e legale.
Si vedrà. Di certo se la norma fosse confermata la firma dell’autore alla fine apparirà. Primi sospettati: le tivù destinatarie dei maggiori importi.