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    CHE FINE HA FATTO GRETA SPREAFICO? – LA 53ENNE DI ERBA È SCOMPARSA DA DUE ANNI. LA FAMIGLIA DI LEI ACCUSA IL SUO EX FIDANZATO, GABRIELE LIETTI: "E' STATA UCCISA". LE INDAGINI SONO STATE RIAPERTE E C'E' UN NUOVO INDAGATOLA DONNA AVEVA REDATTO DUE TESTAMENTI: UNO, NEL NOVEMBRE 2018, IN CUI LASCIA TUTTO ALLA MADRE. UN SECONDO, NELL’OTTOBRE 2021, IN CUI INDICA COME BENEFICIARIO L’EX FIDANZATO - SPREAFICO ERA IN CURA DA UNO PSICHIATRA, LIETTI AVEVA PROMESSO DI SPOSARLA NASCONDENDOLE CHE…


     
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    Estratto dell’articolo di Alfio Sciacca per il “Corriere della Sera”

     

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    Il caso è stato riaperto qualche giorno fa. Ipotesi di reato: omicidio e occultamento di cadavere. E c’è anche un nuovo indagato, ma non se ne conosce ancora il nome. La determinazione dei familiari ha indotto la Procura di Rovigo a tornare a indagare sulla misteriosa scomparsa di Greta Spreafico, la rocker 53enne di Erba (Como), della quale si è persa ogni traccia esattamente da due anni.

     

    Sullo sfondo lo scontro per la sua eredità, tra la famiglia e l’ex fidanzato Gabriele Lietti.

    Si parla di beni per circa un milione di euro tra terreni e immobili. Greta aveva infatti fatto due diversi testamenti olografi. Uno, nel novembre 2018, in cui dice di voler lasciare tutto alla madre. E un secondo, nell’ottobre 2021, in cui indica come beneficiario l’ex fidanzato. Oltre a non conoscere il nome dell’indagato, resta anche da capire se le questioni patrimoniali entreranno nella nuova indagine.

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    Greta scompare il 4 giugno del 2022. Era un sabato. Quel giorno la sua auto, una Kia Picanto nera, viene vista per l’ultima volta da una telecamera in località Barricata. Lunedì mattina era attesa dal notaio per la vendita di un immobile dei nonni materni. Non ci arriverà mai. Sparita. Nessuna traccia del corpo e dell’auto.

     

    Un mistero che da due anni tormenta la madre 83enne, e il fratello Simone, convinti che sia rimasta vittima di qualcuno che ha approfittato delle sue fragilità. «Siamo fiduciosi — dice Simone— che questa volta la verità possa venire a galla». È stata proprio la famiglia, assistita dagli avvocati Nunzia e Davide Barzan, a scavare nelle incongruenze della prima indagine, facendo emergere nuovi possibili indizi. Nelle memorie (come del resto hanno fatto in vari programmi tv) i familiari avanzano sospetti sull’ex fidanzato.

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    «Già nella denuncia di scomparsa ha fatto dichiarazioni che non tornano e sono spesso contraddittorie». Nel 2021 la donna aveva lasciato Erba per andare a vivere con il fidanzato a Porto Tolle.

     

    Alle spalle problemi di salute e un rapporto conflittuale con la famiglia. Ma anche con Lietti erano cominciate le liti e si era trasferita in un’altra casa. «Lui l’aveva allontana da noi — accusa il fratello—, ma soprattutto dalle cure. Greta seguiva un trattamento psichiatrico che con lui aveva interrotto». Per non dire che «le aveva promesso che l’avrebbe sposata, nascondendole che lui era già sposato».

     

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    La prima inchiesta aveva seguito una pista totalmente infondata. Era stato indagato un giardiniere di 58 anni, Andrea Tosi, conosciuto sui social. A metterlo nei guai un messaggio che faceva pensare a un suo coinvolgimento. Lo scorso autunno l’archiviazione. […]

     

    L’ex fidanzato non ha mai replicato alla famiglia. In una delle poche interviste a Chi l’ha visto? ha descritto Greta come una «persona piena di vita, un’esplosione di simpatia, ma con le sue fragilità. Ogni tanto aveva delle paure e ultimamente temeva di essere in pericolo».

    Gabriele Lietti Gabriele Lietti

     

    In attesa di capire se la questione dell’eredità entrerà nell’inchiesta di Rovigo restano le valutazioni della famiglia. «Abbiamo dei dubbi sul fatto che l’ultimo testamento possa essere stato indotto, Greta era in una situazione particolare con forti problemi e spesso non era in sé», dice il fratello.

     

    «In base al secondo testamento — spiega l’avvocato Barzan — sarebbe propio Gabriele Lietti il beneficiario di tutto, ma ad oggi non ha ereditato nulla perché noi, a Como, ne abbiamo impugnato l’esecutività». […]

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