Guido Olimpio e Guido Santevecchi per www.corriere.it
kim jong un
Kim Jong un tiene sempre sulla corda i suoi gerarchi, li eleva, li degrada, li manda a “espiare” le colpe nelle fattorie o in qualche fabbrica. Poi li riabilita. A volte li elimina brutalmente con un plotone d’esecuzione. E’ il suo stile. Non permette che esistano numeri due, perché sa bene che potrebbe nutrire ambizioni. Le ultime notizie di epurazioni riguardano Hwang Pyong so, il vice maresciallo che guidava l’Ufficio politico generale, organismo che controlla la difesa in Corea del Nord. Secondo indiscrezioni è stato rimosso insieme al suo braccio destro, entrambi accusati di aver intascato bustarelle. Si facevano pagare per facilitare le carriere dei sottoposti.
Due piani
Alla fine di novembre, fonti dell’intelligence sud coreana avevano rivelato che Hwang sarebbe caduto in disgrazia. Una news non da poco visto che l’alto ufficiale è sempre stato considerato come il gerarca più vicino al leader. Sostenevano che avesse rimpiazzato come autorevolezza Choe Ryong hae, alto dirigente del partito. Infatti nelle cerimonie e nelle apparizioni pubbliche il nome del militare era sempre anteposto a quello del politico, un segno di chi contasse di più. Poi il cambio con Choe che avrebbe sorpassato Hwang.
KIM YO JONG E KIM JONG UN
Gli osservatori ritengono che Kim Jong abbia deciso di mettere ancora di più sotto controllo l’apparato bellico e al tempo stesso deciso di dare maggiore impulso al settore economico. Nella strategia del regime sono due piani paralleli, miglioramento dei conti e della produzione devono procedere insieme ai progressi in campo bellico. Indiscrezioni, basate sulla lettura dei comunicati, affermano che il presidente ha affidato la produzione del “munizionamento” (dunque anche i missili intercontinentali) a Thae Jon Su, apparso nei resoconti della stampa locale dopo una conferenza sul tema presieduta dallo stesso Kim. Gli analisti, peraltro, ricordano come il leader “giochi” con i suoi collaboratori, mettendoli uno contro l’altro, una tattica per impedire che qualcuno acquisti troppa rilevanza. Altro aspetto: negli ultimi tempi sarebbero nati contrasti tra il vertice della nomenklatura e alcuni generali. Da qui la stretta imposta dal numero uno, peraltro soddisfatto per i grandi risultati ottenuti con il test del vettore intercontinentale.
Cautela sugli annunci
kim jong un
Nelle ultime ore media della Corea del Sud hanno ipotizzato che il Maresciallo Hwang, ritenuto colpevole di “impurità”, possa essere stato giustiziato mentre il braccio destro sarebbe finito in un campo di rieducazione. Serve, però, cautela: la crisi lungo la penisola favorisce, ovviamente, la guerra di propaganda, con ricostruzioni a volte poco fondate. È già avvenuto che ufficiali dati per fatti fuori siano poi riapparsi. Inoltre siamo in una fase delicata, dove le tensioni si mescolano alle speranze di dialogo. Ci sono stati dei contatti diplomatici informali in Gran Bretagna e il segretario di Stato americano Tillerson ha lanciato un segnale di apertura verso Kim, dichiarando la disponibilità a trattare senza pre-condizioni.
Campi profughi
A conferma del quadro di instabilità ci sono alcuni report dalla Cina, rilanciati dal Financial Times e da China Mobile che ha diffuso un documento interno. Pechino starebbe considerando l’idea di costruire almeno 5 campi profughi al confine con la Corea del Nord. Questo nel caso ci sia un enorme afflusso di civili in caso il confronto nella penisola si aggravi. Un portavoce ufficiale si è rifiutato di commentare le rivelazioni. Le preoccupazioni di Pechino sono ben note e nelle scorse settimane si è parlato anche di un piano in base al quale i cinesi potrebbero intervenire per assumere il controllo dello scomodo «vicino».
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