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    “CHE FINE HO FATTO? NON SONO MICA MORTO” - ENRICO BERUSCHI, DOPO ESSERE TORNATO IN TV A "STRISCIA", SI RACCONTA: “RICCI DICE CHE SONO TROPPO LENTO PER IL TG. MA DOPO DIECI MINUTI SEMBRAVA FOSSI LÌ DA SEMPRE, SONO UNA VECCHIA PANTEGANA” – "AL 'DRIVE IN' ERO L’UNICO A NON TAMPINARE LE 'RAGAZZE FAST FOOD'. VOLEVANO DENUNCIARMI" – "GRILLO? NON TIRAVA FUORI I SOLDI E CUCINAVA PORCHERIE. TEO TEOCOLI MI CHIAMAVA..." – VIDEO


     
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    https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/50-anni-di-carriera-omaggio-a-enrico-beruschi_307052/

     

     

    Estratto dell'articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

     

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    enrico beruschi enrico beruschi

    «Che fine ho fatto? Beh, non sono mica morto, sa?». E in effetti — dopo tanto teatro, zero o quasi tv dal 1992 («Non mi chiamano, che posso farci?») e qualche regia lirica («Ho in programma un Don Giovanni di Mozart») — la Antonio Ricci & Co. a dicembre lo ha richiamato in servizio per tre sere, al posto di un acciaccato Enzo Iacchetti, al bancone di Striscia la Notizia «accanto all’Ezio», debutto assoluto a 81 anni, una botta di nostalgia. «Perché non l’ho mai fatto prima? Ricci dice che sono troppo lento per il tiggì. Ma dopo dieci minuti sembrava fossi lì da sempre, sono una vecchia pantegana».

     

    Alle medie era in classe con Renato Pozzetto.

    «Bocciato in prima, Renato era piuttosto esuberante, per farlo stare buono lo misero al primo banco accanto a me che avevo dieci in condotta. Non funzionò mica tanto».

     

    All’istituto tecnico invece trovò Cochi Ponzoni.

    «Cochi il bello, l’unico che parlava bene inglese perché i genitori d’estate lo mandavano in vacanza a Londra. Durante le lezioni, in fondo all’aula, con un lato del banco sollevato in aria, fingevamo di essere su un caccia americano mitragliato dai giapponesi. Colpito a morte dal nemico, Cochi si accasciava sulla sedia gridando “Viva la mer...!”. Un giorno però il banco crollò a terra. Sospesi».

     

    ezio greggio enrico beruschi ezio greggio enrico beruschi

    Si diplomò ragioniere per la gioia di mamma Clara.

    «Ricevetti 34 offerte di lavoro. Scelsi il Credito italiano perché la Banca Commerciale voleva assumermi dal 15 di agosto, eh no. Ci rimasi due anni, poi partii militare, ricominciai vendendo enciclopedie, prima di sistemarmi al biscottificio Galbusera, giovane e severissimo capufficio. Qualche anno fa ho rincontrato un mio vecchio venditore: “Ci terrorizzavi tutti”».

     

    Compresa la sua futura moglie Adelaide.

    «La segretaria più carina, io il capo più brutto. Quando mi presentai pur di non darmi la mano finse di starnutire. Un giorno che l’avevo rimproverata si mise a piangere, mi fece tenerezza, così mi offrii di accompagnarla alla stazione. La Cinquecento era piccola, cambiando marcia le sfiorai la mano e... e siamo sposati da 48 anni».

     

    Il debutto al Derby.

    «Ci andavo spesso, ma restavo in piedi per non pagare la consumazione. Il patron Walter Valdi mi arruolò così: “ Ti, faccia di m..., dicono che sai far ridere, cominci domani”. Mi presentai con tre barzellette, una era quella dei due contrabbandieri travestiti da mucca».

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    A «Luna Park», 1979, c’era Beppe Grillo.

    «Alloggiavamo nello stesso residence, si usciva a cena e pagavamo sempre noi, anche per venti. Così una sera gli dissi: “D’ora in poi mangiamo a casa”. Io facevo la spesa, Beppe cucinava porcherie».

     

     

     

    Nel 1982, concerto di Liza Minnelli a Milano, l’incontro con Silvio Berlusconi.

    «Mi chiamò: “ Uè , Enrico! Adesso ho una tv, fatti vivo”. Con Ricci e Nicotra ci siamo chiusi in un ufficio a Milano 2, con le poltroncine incellofanate. Ed è nato Drive In».

     

    I funzionari non volevano mandarlo in onda.

    «Portammo la pizza con il numero zero a Berlusconi, in via Rovani. “Lasciatela lì, intanto andate a pranzo”. Quando siamo tornati l’aveva già guardata con segretarie, guardie giurate, addetti alle pulizie. Era piaciuto, via libera».

     

    D’Angelo il titolare, Greggio l’aiutante, lei lo stralunato cliente che corteggiava la formosa cassiera Carmen Russo: «Signorina, mi piacciono le sue idee». E intorno le ragazze Fast-Food. «Che volevano denunciarmi: sono stato l’unico a non averle mai tampinate».

    ezio greggio enrico beruschi ezio greggio enrico beruschi

     

    ENRICO BERUSCHI DURANTE UNA PUNTATA DI DRIVE IN ENRICO BERUSCHI DURANTE UNA PUNTATA DI DRIVE IN beruschi beruschi enrico beruschi margherita enrico beruschi margherita enrico beruschi enrico beruschi il disco di enrico beruschi il disco di enrico beruschi enrico beruschi enrico beruschi enrico beruschi enrico beruschi enrico beruschi al pranzo per i senzatetto organizzato dai city angels a milano 4 enrico beruschi al pranzo per i senzatetto organizzato dai city angels a milano 4 enrico beruschi al drive in enrico beruschi al drive in beruschi beruschi

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