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    CHE GIRAMENTO DI MELONI PER URSULA – I RAPPORTI DELLA VON DER LEYEN CON LA DUCETTA POTREBBERO ESSERE FATALI ALLA VISPA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE: MACRON E SCHOLZ NON ACCETTERANNO MAI UN’ALLEANZA ALLARGATA AI CONSERVATORI – “GIORGIA DETTA GIORGIA” È TENTATA DALL’UNIONE DELLE DESTRE CON LE PEN. MA COSÌ NON SAREBBE LEI LA PRIMA DONNA (MARINE AVRÀ PIÙ SEGGI) – L’ECONOMIST METTE IN COPERTINA LE TRE BIONDE “CHE DARANNO FORMA ALL’EUROPA DEL FUTURO”


     
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    1. MELONI IN COPERTINA SU ECONOMIST: È FRA LE 3 DONNE CHIAVE D'EUROPA

    Estratto da https://tg24.sky.it/

     

    THE ECONOMIST - COPERTINA CON URSULA VON DER LEYEN, GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN - LE TRE DONNE CHE PLASMERANNO L'EUROPA THE ECONOMIST - COPERTINA CON URSULA VON DER LEYEN, GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN - LE TRE DONNE CHE PLASMERANNO L'EUROPA

    Nella copertina che questa settimana l'Economist dedica alle elezioni europee, al centro, c’è Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio condivide l'immagine con Ursula von der Leyen alla sua destra e Marine Le Pen, alla sua sinistra, entrambe rivolte verso di lei: un terzetto di donne destinate, secondo il settimanale britannico, a "dare forma all'Europa" del prossimo futuro.

     

    La copertina richiama un editoriale e un articolo. "Il bisogno di una leadership forte e unitaria in Europa - vi si legge - non è mai stato più grande. Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Marine Le Pen sintetizzano il dilemma su come trattare il populismo".

     

    Nel testo principale dell'edizione in edicola questa settimana, l'Economist concede di fatto il suo endorsement alla candidatura di Ursula von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Mentre indica Meloni come alleata potenzialmente decisiva per puntellare e tenere in sella Ursula in veste di partner chiave della prossima coalizione che sosterrà l'esecutivo post-elettorale dell'Ue. Con un'esplicita apertura di credito nei suoi confronti e riserve pesanti, viceversa, sul ruolo di Le Pen.

     

    OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN EMMANUEL MACRON OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN EMMANUEL MACRON

    La tesi del settimanale è che i due pericoli principali per l'Europa del prossimo futuro siano rappresentati dalla Russia di Vladimir Putin […] e dal possibile ritorno alla presidenza degli Usa di Donald Trump.

     

    In un contesto in cui "i populisti euroscettici" europei sono "in ascesa nei sondaggi" […]. In questo contesto, von der Leyen, descritta come "una conservatrice tedesca razionale, merita […] un secondo mandato. Quanto a Giorgia Meloni, l'articolo ricorda la sua crescente sintonia con la presidente della Commissione, pur sottolineando le obiezioni che vengono da forze politiche tradizionali di governo europee verso tale avvicinamento.

     

    meloni le pen meloni le pen

    […] L'Economist, invece, vede ancora lontana Marine Le Pen dal mainstream politico, accusata di aver a lungo cavalcato "la xenofobia" e i legami come Mosca, e la cui ipotetica ascesa alla presidenza francese viene additata tuttora come una minaccia [..].

     

    […] L'Economist attribuisce a Meloni un ruolo chiave a Bruxelles. "Se Meloni non vedrà nulla da guadagnare nel lavorare assieme al centro, potrebbe essere tentata" di unirsi più strettamente a Le Pen, opina il settimanale. Uno scenario non desiderabile […] e "per evitare il quale val la pena accordarsi con Giorgia Meloni".

     

    2. IL RAPPORTO DA AMICA CON ROMA E L’ALTOLÀ DI SOCIALISTI E LIBERALI COSÌ URSULA È FINITA NELLA TENAGLIA

    giorgia meloni giorgia meloni

    Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

     

    «A Bruxelles, a Bruxelles». Come le Tre Sorelle di Cechov, ma quelle sognavano Mosca, tre donne si contendono oggi il futuro dell’Europa. La vera differenza è che non sono sorelle e non vanno neppure d’accordo fra di loro. Parliamo di Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Marine Le Pen, legate in un intreccio da melodramma lirico, dove due di loro (von der Leyen e Le Pen) si contendono i favori della terza, Meloni, che però rimane incerta: «Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor».

     

    Una vecchia massima della politica americana suggerisce di tenersi stretti gli amici e ancora più stretti i potenziali nemici. E in fondo è quello che ha fatto negli ultimi mesi Ursula von der Leyen, preoccupata di precostituirsi nel Parlamento europeo che verrà un numero di voti sufficiente ad assicurare la sua riconferma al vertice della Commissione europea.

     

    emmanuel macron olaf scholz emmanuel macron olaf scholz

    Ma il suo tentativo di ampliare verso destra i confini della tradizionale maggioranza europeista […]  rischia di rivelarsi un autogol potenzialmente fatale. Al punto che, proprio come accadde cinque anni fa al candidato di punta dei popolari, Manfred Weber, il Consiglio europeo potrebbe ignorare l’esito del voto e indicare un’altra personalità per la presidenza della Commissione.

     

    Il pomo della discordia […] ha un nome e un cognome: Giorgia Meloni. È infatti alla presidente del Consiglio e leader dei Conservatori e Riformisti, che la presidente dell’esecutivo comunitario ha rivolto gran parte delle sue attenzioni […] : «Meloni — ha detto von der Leyen — è pro-Europa, è in modo chiaro e netto contro Putin e difende lo Stato di diritto. Su queste basi, possiamo collaborare».

     

    olaf scholz angela merkel olaf scholz angela merkel

    Il suo calcolo è comprensibile. A dieci giorni dalle elezioni, i sondaggi dicono che la vecchia maggioranza fatta di popolari, socialisti e liberali rimarrà tale ma uscirà piuttosto indebolita dalle urne: le intenzioni di voto attribuiscono 180/183 seggi ai popolari, 140/144 ai socialisti e circa 80 ai liberali di Renew, in netto calo soprattutto in Francia.

     

    Basterebbero anche nel nuovo Parlamento, fatto di 720 deputati, ma i margini sarebbero molto ridotti e sarebbe sufficiente un drappello di ribelli per non raggiungere quota 361. Così von der Leyen ha pensato di crearsi un margine di sicurezza, corteggiando la leader di Fratelli d’Italia, che potrebbe portare a Strasburgo più di 27 deputati. In apparenza una situazione win-win, che per Meloni significherebbe pesare sui nuovi equilibri europei e soprattutto negoziare un commissario di peso nella futura Commissione.

     

    giorgia meloni meme giorgia meloni meme

    Ma all’evidenza, Ursula aveva fatto i conti da sola. Complice il clima sempre più aspro della campagna, socialisti e liberali hanno fissato delle linee rosse che potrebbero segnarne il fine corsa.

     

    Perfino il normalmente taciturno cancelliere Scholz, ha avvertito che il prossimo presidente della Commissione «non deve contare su una maggioranza che ha bisogno del sostegno dell’estrema destra» e che «l’unico modo di deciderlo deve basarsi sui partiti tradizionali».

     

    Espressioni simili hanno usato anche esponenti di Renew […]. Un affondo pesante poi è venuto ieri dal candidato socialista, Nicolas Schmit, che ha addirittura accusato von der Leyen di slealtà verso la Commissione, di cui lui è il membro lussemburghese: «Sull’accordo con la Tunisia, Meloni era più informata di noi e von der Leyen ci ha dato un’ora per decidere».

     

    GIORGIA MELONI - VIGNETTA VUKIC GIORGIA MELONI - VIGNETTA VUKIC

    A rendere l’eventuale appoggio di Meloni a von der Leyen ancora più problematico  […] è il tentato abbraccio della francese Marine Le Pen, che vuole uscire dal ghetto dell’estrema destra e propone alla nostra premier di formare un grande gruppo della destra a Strasburgo, «depurato» delle frange più estreme, come i tedeschi di Afd e gli austriaci di FPÖ.

     

    Per Giorgia Meloni l’offerta è chiaramente imbarazzante e per il momento la premier tiene aperte le sue opzioni, pur senza rinunciare allo slogan del rovesciamento di maggioranze in Europa. Per lei, tuttavia, la questione non è esistenziale. […] invece lo è per von der Leyen, la grande favorita che rischia di tornarsene in Bassa Sassonia, fra i suoi amati pony.

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