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    CHE NE SARÀ DI FCA? – TRA GLI ANALISTI C’È CHI CREDE CHE GLI AGNELLI POTREBBERO CEDERE FCA: “L’OBIETTIVO FINALE RIMANE LA VENDITA” – GM E VOLKSWAGEN POTREBBERO TORNARE ALLA CARICA E UN’ALLEANZA SEMBRA INEVITABILE – MANLEY, KETTER E PALMER: CHI SONO GLI UOMINI CHE TRAGHETTERANNO IL GRUPPO


     
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    1 – «GM E VOLKSWAGEN INTERESSATE A COMPRARE»

    Gianluca Baldini per “la Verità”

     

    marchionne elkann marchionne elkann

    Quale impatto avrà la morte di Sergio Marchionne in Borsa e soprattutto sul futuro del Lingotto? In questo momento sono molti gli esperti che se lo chiedono e, sicuramente, non mancherà tra i concorrenti del mondo delle quattro ruote chi sta godendo delle difficoltà di governance che Fca potrebbe affrontare nel breve periodo.

     

    A questo si aggiunga la guerra dei dazi che il presidente americano Donald Trump minaccia di far scoppiare immettendo una costosa barriera, attorno al 20-25%, su tutti i prodotti del settore che entrano negli Stati Uniti.

    fiat volkswagen fiat volkswagen

     

    Una mossa a cui farebbe sicuramente seguito una barriera equivalente su tutti i prodotti americani importati in Europa e Cina.

     

    Chiari di luna

    marchionne elkann marchionne elkann

    Con tutti questi chiari di luna, il settore delle quattro ruote è destinato di certo a «ballare» non poco sui listini mondiali. Soprattutto i titoli della galassia Fca.

     

    «Negli ultimi due anni e mezzo il miglior titolo del settore è stato di gran lunga Ferrari, che ha continuato progressivamente a migliorare sia dal punto di vista dei dati di bilancio che per quello della capitalizzazione», spiega Francesco Pilotti, responsabile ufficio studi di Soldiexpert scf.

     

    VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN

    «Le sfide ora per Fca e Ferrari sono davvero tante, dato che si dovrà fare i conti con la successione di Marchionne. Proprio questi titoli erano, fino a poche settimane fa, i più interessanti per gli investitori, viste le possibilità di sviluppo, grazie alla crescita organica per Ferrari e a potenziali operazioni di aggregazione ed emersione del valore per Fiat Chrysler», conclude l' esperto.

     

    Ora però tutto è cambiato e c' è chi crede che la famiglia Agnelli potrebbe persino pensare, in un futuro lontano ma non lontanissimo, di cedere Fca per farla diventare parte di un gruppo ancora più grande. «A nostro avviso l' obiettivo finale di Exor rimane la vendita di Fca», spiegano dall' ufficio studi di Marzotto sim.

    marchionne elkann marchionne elkann

     

    «Marchionne ne aveva parlato in passato e un paio di tentativi in quella direzione erano stati fatti. «Crediamo sia importante ricordare che è già in itinere lo scorporo di Magneti Marelli, e che potrebbe essere utile valutare quello di Comau e Teksid.

     

    Fca rimarrebbe semplicemente un costruttore di automobili. Un vantaggio per Exor, che avrebbe quindi un portafoglio di partecipazioni». Un fattore di interesse per chi volesse farsi avanti.

     

    LOGO EXOR LOGO EXOR

    Chi potrebbe comprarla, dunque? «Gm dovrebbe essere ancora interessata», dicono da Marzotto sim.

     

    «Il fatto che l' operazione non sia stata fatta prima forse è legato al timore delle capacità come negoziatore di Marchionne che fu molto abile a suo tempo in relazione alla put option; il senno di poi lasciò l' amaro in bocca a Detroit.

     

    Ma compratori dovrebbero presentarsi anche dall' Asia e dall' Europa (vedi Volkswagen)», concludono gli esperti dell' ufficio studi, secondo cui «Il modo migliore di avvantaggiarsi di questo scenario è acquistare azioni Exor o meglio ancora call options sulle stesse».

     

    OPEL PSA OPEL PSA

    A pesare sul futuro delle auto in Borsa c' è poi sempre la guerra dei dazi. Un fattore che impatterà sul gruppo Fca, ma anche su tutto il settore.

     

    Opel e porsche

    «La bufera Fca rappresenta un' opportunità di acquisto interessante per gli investitori esteri», spiega Claudia Segre, presidente di Global thinking foundation.

     

    richard palmer richard palmer

    «Al momento l' effetto dei dazi in Europa è ancora lontano. Basti guardare i risultati semestrali di Psa (che controlla tra gli altri Peugeot, Citroën e Opel, ndr), superiori alle attese, e gli annunci sull' espansione dei numeri di Opel già rientrati nel piano industriale».

     

    Proteste dei dipendenti della Opel contro la decisione di Gm di non vendere il gruppo alla Magna Proteste dei dipendenti della Opel contro la decisione di Gm di non vendere il gruppo alla Magna

    La scelta migliore in Borsa potrebbe essere dunque quella di scegliere i titoli del lusso a quattro ruote. «Ferrari (che ieri ha perso il 2,19%, ma ha raggiunto un risultato storico superando il valore di Fca, che è scesa del 15,5% a Piazza Affari in una seduta, ndr) o Porsche dovrebbero risultare meno esposte al rischio dazi, che non produttori di auto di fascia media», spiega Gianluca D' Alessio, gestore di Fia asset management.

     

    La morte di Sergio Marchionne da un lato e il problema dei dazi dall' altro, potrebbero mettere i titoli del settore sull' ottovolante. Ma non è un problema. L' importante è scegliere quelli destinati a crescere.

     

    2 – IL GRUPPO SCOMMETTE SULLE PROPRIE FORZE MA LA VIA DELLE ALLEANZE SEMBRA OBBLIGATA

    G.Urs. per “il Messaggero”

     

    richard palmer sergio marchionne john elkann richard palmer sergio marchionne john elkann

    Ormai quasi tutti sostengono che i cambiamenti che avverranno nel prossimo decennio non si sono mai visti in oltre un secolo di storia dell' auto.

     

    Qualcuno arriva addirittura a sostenere che la svolta sarà simile a quella che dalle carrozze trainate da cavalli ha portato alle vetture con il motore a scoppio.

    La squadra Fca è strutturata, abituata a giocare insieme e può vantare protagonisti di spicco nei vari ruoli. Dovrà abituarsi a muoversi in campo senza il capitano, il goleador poiché per il momento Mike Manley non può sostenere il confronto con Marchionne.

     

    chrysler pacifica waymo google fca chrysler pacifica waymo google fca

    Sergio lascia una Fiat Chrysler sana e in buona forma, fondamenta solide su cui costruire il futuro. Il debito è stato azzerato, il risultato operativo non è ancora quello di Toyota o Volkswagen, ma è tornato assai interessante, come è ormai simile ai concorrenti il ritorno sul fatturato.

     

    FCA - CHRYSLER FCA - CHRYSLER

    Marchionne, che guardava sempre la cima degli alberi, nell' ultimo periodo aveva cambiato strategia ed Elkann, come quasi sempre è avvenuto, ne aveva appoggiato le scelte.

     

    Niente più ricerca a tutti costi di un partner, ma massima concentrazione sull' attuazione dei propri programmi poiché il ritardo è stato annullato ed ora si può giocare il match alla pari con i rivali.

    manley marchionne manley marchionne

     

    «Che la GM abbia rifiutato la nostra proposta di matrimonio è stato un bene, ora siamo più forti di prima», aveva ripetuto Sergio nei suoi ultimi show ai Saloni. E nel nuovo piano presentato il primo giugno ci sono tutte le chiavi per giocare un incontro all' attacco, dando linfa vitale non solo all' azienda, ma anche all' Italia, visto che i nuovi modelli porteranno alla piena occupazione. Quando è stato il momento Marchionne ha messo la freccia ed ha accelerato.

     

    L' USCITA DI ALTAVILLA

    general motors general motors

    Lui ha più volte ammesso i suoi passi falsi, ma quello di essere cauti sulle nuove e costose tecnologie, non è stato un errore, ma una necessità, una tattica per risparmiare sugli investimenti a lungo termine e rientrare nel gruppo, nel plotone dei migliori.

     

    Il piano 2018-2022 è aggressivo ed ha tutte le carte in regola per cavalcare al meglio l' ondata del cambiamento. Ora deve essere attuato e man mano adattato alle pieghe che prenderanno gli eventi.

     

    marchionne altavilla marchionne altavilla

    Peccato per l' uscita di Alfredo Altavilla, un altro uomo forte che ha fatto un gran lavoro in Emea, sia sull' apparato industriale che sul mercato, gestendo volumi e risultati finanziari nella fase di migrazione verso l' area premium.

     

    Un regista di grande esperienza e fortemente legato ai colori sociali, in grado di svolgere sia la fase difensiva che quella d' attacco. Stefan Ketter ha realizzato il sogno di Marchionne di avere un network industriale moderno e efficiente, Harald Wester era e resterà alla guida dell' ingegneria. Bisognerà vedere se Pietro Gorlier seguirà la Marelli nel suo spin off o resterà in Fca alla guida della strategica Mopar.

     

    STEFAN KETTER FCA STEFAN KETTER FCA

    Nella corsa verso la mobilità sostenibile e le emissioni zero Marchionne ha tracciato una strada ambiziosa. È stato il primo ad annunciare lo stop al diesel spostando il baricentro verso nuovi cuori a benzina sempre più elettrificati e sull' arrivo di vetture al 100% a batterie.

     

    La decisa svolta non riguarderà solo le citycar che presto saranno obbligate ad essere pulite, ma coinvolgerà anche i modelli fuoristrada e ad alte prestazioni. Infine la guida autonoma ed anche in questo campo Marchionne ha lasciato quello che serviva.

     

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    «I nostri dispositivi di assistenza alla guida non sono un' idea, ma una realtà», ha dichiarato il manager italo-canadese il primo giugno puntando i riflettori sugli accordi da lui raggiunti con protagonisti all' avanguardia nel settore.

     

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    Da una parte l' intesa con Waymo della galassia Google che ha già dato vita alla Pacifica, dall' altra quella con Bmw e Mobileye di Intel. Come da lui stesso dichiarato nella prima uscita pubblica la mission di Manley è di attuare il piano e di vigilare insieme a Palmer sulla possibilità di siglare accordi industriali di natura tattica.

     

    Il presidente e l' azionista Elkann guarderà anche oltre, alla possibilità di una joint venture o di un' eventuale fusione strategica (i nomi sono sempre gli stessi, Hyundai, Ford, Volkswagen, GM). Come ha ricordato il primo giugno, però, non sembra sia sul tappeto l' ipotesi di uscire dal settore: «L' azienda non è mai stata così sana e forte, non c' è alcun motivo per farlo».

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