SNAPCHAT SPECTACLES
Jaime D'Alessandro per repubblica.it
Passano per degli occhiali da sole vistosi. Attirano qualche sguardo, ma per le strade di Roma nessuno ancora li conosce. Il massimo che riusciamo a suscitare è un "ma che te sei messo?" del barista sotto casa. Gli Spectacles, che escono oggi in Italia e in altri Paesi Europei, sono nati California a novembre.
Li ha progettati in riva all'oceano, a Venice, il social network Snapchat. Si spinge un pulsante sulla stanghetta sinistra, si accendono dei piccoli led attorno alle micro camere, si registrano video da dieci secondi pubblicabili (quasi) in diretta su Snapchat o su qualsiasi altro mezzo di condivisione vi venga in mente. Inclusa la mail.
Nessuna inquadratura: i video hanno la forma circolare che imita il campo visivo dell'occhio umano. Attraverso l'app si possono aggiungere filtri, dal bianco e nero all'effetto seppia, emoticon, frasi di ogni genere. Anche cretine. Snapchat, che oggi conta su 166 milioni di utenti dei quali 55 sono in Europa, è nato nel 2011 come il social dell'oblio: messaggi, foto o video inviati si autodistruggono e lasciano una traccia solo nella memoria, come si trattasse di una conversazione avvenuta nella realtà.
SNAPCHAT SPECTACLES
"A Natale qui in California era esplosa la mania degli Spectacles", racconta Karim De Martino, italiano trapiantato in America deve lavora nel campo dei social network con la Instabrand, che Forbes ha selezionato fra le startup più interessanti del 2016. "Si formavano lunghe file davanti ai distributori automatici, Snapbot, quelli ora piazzati anche a Venezia. Ultimamente non ne vedo più in giro. Ogni tanto alle feste".
Per rispondere al barista, potremmo usare la definizione di Evan Spiegel: "Gli Spectacles sono un giocattolo". Lui è alla guida di Snapchat dall'alto dei suoi 27 anni e non ha un carattere facile. È cresciuto nelle case di lusso di Pacific Palisades, figlio di avvocati di grido a Los Angeles. Con loro litigò quando il padre non gli volle regalare una Bmw a 18 anni. Ma ha messo la testa a posto: a maggio si è sposato con la modella Miranda Kerr e ha un patrimonio da poco meno di cinque miliardi di dollari. Un altro stile rispetto ai fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page.
SNAPCHAT SPECTACLES
Nulla di strano quindi che gli Spectacles con i Google Glass abbiano poco a che spartire. Quelli volevano sovrapporre il mondo digitale a quello fisico e sono naufragati per il prezzo stellare. Questi costano 150 euro e divertono, almeno all'inizio. Si pigia il tasto, i led si accendono così tutti sanno (o dovrebbero sapere) che si sta riprendendo, si pubblicano online frammenti di quotidianità. Quanto basta per far incassare a Snapchat otto milioni di dollari con circa 60 mila pezzi venduti.
Per i conti in rosso dell'azienda, dopo il traballante debutto in borsa, pare sia una delle entrate maggiori oltre alla pubblicità. Gli occhiali servono per realizzare le cosiddette "Storie", racconti multimediali che Instagram ha copiato con successo bloccando l'espansione di Spiegel e compagni.
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