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    CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE? – IL 58ENNE ROBERTO FANTINI, TRA I COMPONENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SULLA LEGALITÀ E TRASPARENZA DEGLI APPALTI IN PIEMONTE, È FINITO IN MANETTE PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA: È ACCUSATO DI AVER AIUTATO LE DITTE LEGATE ALLA ‘NDRANGHETA AD ACCAPARRARSI GLI APPALTI PER LA MANUTENZIONE DELL’AUTOSTRADA TORINO-BARDONECCHIA, PER IL RADDOPPIO DEL FREJUS E IN OPERE CONNESSE ALLA TAV - FANTINI ERA L'UOMO CHE AVREBBE DOVUTO VIGILARE SULLA REGOLARITA' DELLE COMMESSE...


     
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    Estratto dell’articolo di Irene Famà e Giuseppe Legato per “La Stampa”

     

    LAVORI SULL AUTOSTRADA TORINO BARDONECCHIA LAVORI SULL AUTOSTRADA TORINO BARDONECCHIA

    Secondo il Ros dei carabinieri che ieri lo ha arrestato e messo ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa, aiutava ditte legate mani e piedi alla 'ndrangheta ad acquisire appalti sottosoglia nella ricca torta della manutenzione dell'autostrada Torino-Bardonecchia. Ma anche nel raddoppio del Frejus e in opere connesse alla Tav.

     

    Ma Roberto Fantini, 58 anni, dal 2006 al 2021 ex patron di Sitalfa concessionaria della Sitaf che gestisce la A32, figura, ad oggi, tra i componenti dell'Osservatorio regionale sulla legalità e trasparenza degli appalti della giunta Cirio. L'ente si chiama Orecol ed è deputato a «supportare la Giunta regionale e gli organismi in house nella formazione e nell'attuazione dei piani di prevenzione della corruzione, al fine di garantire il rispetto dei principi di trasparenza, legalità e buon andamento dell'azione amministrativa delle strutture della Giunta».

     

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    Sembra una parodia. Fantini è un uomo dai mille volti, secondo gli inquirenti. Da un lato, accanto a ex magistrati del calibro di Arturo Soprano (ex presidente della corte d'Appello di Torino, del tutto estraneo all'inchiesta ndr), avrebbe dovuto vigilare «sulla regolarità delle commesse stabilite dalla giunta regionale», mentre dall'altro avrebbe favorito società riconducibili alle famiglie di San Luca, capitale della mafia calabrese in Aspromonte, in una serie di lavori, tutti al di sotto dei 200mila euro, inerenti il tratto autostradale. Imbarazzo in Regione.

     

    Nelle prossime ore si valuteranno i provvedimenti da prendere «perché - spiegano fonti istituzionali qualificate - la vicenda evidenzia la perdita dei requisiti di onorabilità necessari per il ruolo». L'assemblea di Palazzo Lascaris lo aveva nominato, in quota Pd, con 11 preferenze accordate il 22 novembre 2022. Tra i votanti figura anche Raffaele Gallo, Pd.

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    Lui non c'entra niente con l'indagine nella quale però è finito il papà, Salvatore, storico esponente prima del Psi a fianco di Bettino Craxi e poi del Partito Democratico, considerato da più voci, forse malignamente, «il re della Sitaf». È accusato di peculato per rimborsi non dovuti anche fino a 1600 euro, corruzione elettorale ed estorsione. Nei guai anche l'attuale amministratore delegato di Sitaf Salvatore Sergi (concorso in peculato). […]

     

    Gli investigatori avrebbero mappato più di dieci anni di lavori e incarichi nei quali la malavita calabrese avrebbe messo pesantemente le mani. Coi suoi mezzi, i suoi operai, le sue modalità: ricatti, minacce, estorsioni e violenze. Insomma: il vocabolario dei boss. Il pubblico ministero che iniziò a indagare su questo buco nero oggi non c'è più. […]

     

    operazione contro ndrangheta 3 operazione contro ndrangheta 3

    Il più anziano, Giuseppe, 80 anni, considerato capo della «locale» di Brandizzo, comune alle porte di Torino. Domenico, 53 anni, e Michael Luca, soprannominato «Luca Bazooka», boxeur salito sui ring del mondo da Torino a New York. Al telefono, intercettati, dicevano: «Noi abbiamo dietro quelli di San Luca, non ci deve toccare nessuno». Parlavano dei Nirta e dei Pelle, famiglie di élite della mafia calabrese imparentati coi Pasqua. Decine gli indagati difesi tra gli altri, dagli avvocati Cosimo Palumbo e Antonio Foti.

    arresti per ndrangheta arresti per ndrangheta

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