Emilio Pucci per "il Messaggero"
carlo calenda ospite di tagada 2
Proseguire con Draghi dopo Draghi. Carlo Calenda anticipa i tempi, non aspetta la partita del Quirinale, mette subito la faccia su un'operazione che punta a stravolgere gli equilibri politici. Da una parte i sovranisti, quelli che inseguono la Polonia, che hanno attaccato l'operato dell'esecutivo sul Green pass, dall'altra lo schieramento anti-populisti che è maggioranza in Europa.
mario draghi
Propone insomma di replicare la formula Von der Leyen'pure in Italia: «Ci vuole una larga coalizione di persone serie anche nella prossima legislatura», dice il leader di Azione. L'occasione è la presentazione del nuovo logo alla stampa estera il nuovo simbolo si tinge di un blu che sfuma nel verde per rimarcare l'attenzione al tema dell'ambiente -, il lancio della seconda fase del partito che «deve diventare forte elettoralmente, superare il 10%» sempre nel solco delle scelte compiute nella battaglia di Roma. Ovvero puntando sulla lista civica risultata prima «mettendo insieme elettorati compositi, metà era nel centrosinistra e l'altra nel centrodestra o non era collocato».
CARLO CALENDA AL SEGGIO
E' lo schema che può valere pure per le politiche. Basta divisioni di campo per ideologie, ma forze politiche «unite dai fatti». E allora l'appello è rivolto a Letta e Berlusconi. Il primo deve staccarsi dal M5S e il secondo da Lega e FdI: Draghi «è uno straordinario veicolo» per spezzare questi vincoli, «abbiate coraggio».
ENRICO LETTA CHE TEMPO CHE FA
Calenda si rivolge in particolare al segretario dem che continua a guardare più ai pentastellati che all'area riformista. «E' un errore e mi sorprende, perché non fa parte della sua cultura politica», taglia corto Calenda smontando il giocattolo dell'Ulivo: «Letta è un mio amico, ha fatto un grande lavoro alle amministrative, ma questa idea è guardare la politica dal retrovisore. La pandemia ha diviso la politica in modo diverso. I fatti dicono che in Europa, e anche in Italia, c'è un nucleo di partiti e movimenti che stanno condividendo il percorso di Draghi in Europa e lavorano insieme».
comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 9
ACCORDO RENZI-MICCICHÈ Mentre Renzi promuove l'accordo tra Micciché e Iv per le Regionali del 2022 in Sicilia, Calenda sceglie una strada diversa, delinea scenari futuri l'attuale commissario agli Affari economici Ue Gentiloni al Quirinale e Draghi a palazzo Chigi ancora per tanti anni -, ribadisce per ora il no alle alleanze ma punta su un progetto che unisca tutti i riformisti («In Europa FI sta con il Pd, con i liberali e contro i sovranisti, i 5Stelle si sono spaccati, i pazzi se ne sono andati da un'altra parte e gli altri sono entrati» nello schieramento opposto a quello dei sovranisti perchè «questo è lo schema di gioco»), ma affinché si realizzi questo disegno bisogna passare per forza attraverso una nuova legge elettorale.
SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9
«Un sistema proporzionale con uno sbarramento al 5%. Sarei dice il leader di Azione, accompagnato dai fedelissimi Costa e Richetti - favorevole anche al sistema dei Comuni a doppio turno, ma in Italia nessuno lo vuole». La possibilità di modificare la legge elettorale prima del voto sul Colle «è pari a zero», taglia corto Letta. Ma l'ex ministro dello Sviluppo economico è pronto ad insistere. Nel nome di Draghi e dei soldi del Pnrr che andranno spesi e bene. Per far sì che il nostro Paese si doti di infrastrutture pubbliche e investa su cultura e ricerca. Draghi dopo Draghi: Calenda ha gettato il sasso nello stagno e nel frattempo promette opposizione leale a Gualtieri a Roma lo incontrerà a breve e lavorerà per radicare il partito, prevedendo un congresso nei prossimi mesi. Ora partirà in tour per l'Italia. Si comincia giovedì con Padova, Vicenza e Venezia.
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