Estratto dell’articolo di Tina Simoniello per www.repubblica.it
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È ufficiale, nessuno dorme più abbastanza. O almeno sono in pochi a farlo. Oltre il 30% degli adulti oggi non raggiunge le 7 ore di sonno per notte raccomandate dalle principali linee guida internazionali. E solo il 15% dorme 7-9 ore per cinque notti a settimana. Le donne dormono un po' più a lungo degli uomini, e le persone di mezza età meno a lungo di quelle più giovani e delle più anziane.
Lo dicono i risultati di uno studio australiano pubblicato su Sleep Health che è stato condotto su quasi 68mila persone in tutto il mondo su un campione di uomini e donne tra 38 e 62 anni e 50 anni di media.
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"Dormire abitualmente poco è un problema, perché si associa a diversi effetti negativi", ha ricordato Hannah Scott, ricercatrice esperta di tecnologie digitali per valutazione e gestione del sonno dell'Institute for Sleep Health della Flinders University di Adelaide, Australia, e prima firma tra gli autori della pubblicazione, che hanno monitorato la durata del sonno per 9 mesi e 11milioni di ore totali di un campione così vasto di popolazione utilizzando un sensore che si posiziona sotto il materasso
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Tra poco sonno e scarsa salute c'è una relazione piuttosto lineare confermata da una ricca letteratura: diversi studi (per esempio questo) suggeriscono che dormire meno di 6 ore per notte si associa a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause e a diverse condizioni patologiche come ipertensione, obesità, malattie cardiovascolari e disturbi dell'umore, depressione. […]
Nonostante il bisogno di sonno possa variare da individuo a individuo, in linea di massima possiamo dire che la quantità di sonno consigliata nell'arco delle 24 ore dipende dalla fase della vita. Di seguito uno schema (fonte: Mayo Clinic) per farsi un'idea.
4 -12 mesi, 12-16 ore di sonno
1-2 anni, 11-14 ore
3-5 anni, 10 -13 ore
6-12enni, 9-12 ore
13-18 anni, 8-10 ore
adulti, almeno 7 ore
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Ma una volta ribadita "l'importanza del sonno per la salute dobbiamo anche aiutare la gente a risolvere i problemi cronici del sonno e incoraggiare la gente a fare del proprio sonno una priorità", ha concluso e giustamente Eckert che con Scott co-primo autore dello studio di cui parliamo. […]