Estratto da repubblica.it
marco raduano
Una fuga che dai primi elementi raccolti sembrerebbe ben organizzata: Marco Raduano al vertice dell’omonimo clan che opera su Vieste e’ evaso ieri pomeriggio 24 febbraio, dal carcere di massima sicurezza di Badu 'e Carros a Nuoro in Sardegna. Lo ha fatto calandosi da un muro perimetrale attraverso una corda realizzata con le lenzuola. Quando la notizia della sua evasione si è diffusa attraverso gli organi di informazione, verso le 22 nella città garganica sono stati esplosi fuochi d’artificio.
In molti sostengono che siano stati sparati per festeggiare il suo ritorno alla libertà. Giuseppe Nobiletti sindaco di Vieste e’ certo, invece, che i fuochi siano stati esplosi per festeggiare un compleanno. Nel frattempo si dice particolarmente preoccupato per questa evasione e per una possibile recrudescenza dei fenomeni mafiosi.
marco raduano evasione
L’evasione e’ avvenuta nel pomeriggio. In tutta la zona del Nuorese sono scattate immediatamente massicce ricerche. Sono state effettuate alcune perquisizioni sia nel nuorese sia nella città di Vieste. Non era mai successo prima che un mafioso riuscisse a scappare da un carcere di massima sicurezza in Italia. Marco Raduano, che a settembre compirà 40 anni e’ conosciuto negli ambienti criminali con il soprannome di "Pallone".
le lenzuola usate da Marco Raduano per evadete dal carcere di nuoro
E’ salito al vertice della mafia viestana dopo la morte del boss Angelo Notarangelo, detto “Cintaridd”, al vertice dell’omonimo clan. E’ ritenuto dagli inquirenti personaggio di spicco nella guerra di mala che dal 2015 ad oggi nel territorio di Vieste conta già una decina di omicidi, una lupara bianca e dieci agguati falliti. Lui stesso era sfuggito ad una agguato avvenuto il 21 marzo 2018 mentre stava rientrando a casa.
Era in carcere dal 7 agosto 2018 quando venne arrestato nell’ambito della prima parte dell’operazione “Neve di Marzo” (conclusa ad ottobre 2019) blitz che ha disarticolato un sodalizio criminale operante su Vieste finalizzato al narcotraffico, aggravato dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo dello stupefacente smerciato e dall’impiego di armi, anche da guerra.
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Marco Raduano