Estratto dell’articolo di Lara Sirignano per il "Corriere della Sera"
i ragazzi dello stupro di palermo
I social parlano della sua storia da giorni. Ed è sui social che lei sceglie di farsi sentire. Diretta, decisa, senza giri di parole. Ha 19 anni Francesca (il nome è di fantasia), la giovane palermitana violentata da sette ragazzi a luglio. Diciannove anni e già alle spalle una aggressione brutale e il tradimento di un amico, Angelo Flores, il più vecchio del gruppo che ha abusato di lei in un cantiere abbandonato, sul lungo mare di Palermo. Un doppio trauma che non le ha impedito di raccontare la sua vicenda ai carabinieri e che ora non le impedisce di uscire allo scoperto per difendere le sue scelte. Tutte, anche quelle che le hanno attirato le immancabili critiche del web.
la vittima dello stupro di palermo si difende sui social
Francesca lo scrive chiaramente su Instagram. «Sinceramente sono stanca di essere educata quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto con cose del tipo: “Ah ma fa i video su TikTok con delle canzoni oscene”, “È normale che poi le succede questo”, oppure “Ma certo per come si veste...”, dice ai suoi follower, che in pochi giorni sono diventati 80 mila. Parole chiare di chi, a farsi colpevolizzare, a sentirsi dire «se l’è meritato», non ci sta. «Me ne dovrei fregare — sbotta — ma non lo dico per me di non sparare str... Più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me e fanno post come me potrebbero ammazzarsi.
Sapete che significa suicidio?
Purtroppo per voi mi ci asciugo il c... con ‘sti commenti inutili perché sennò avrei già tolto i TikTok quando la notizia è saltata fuori perché già sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro a dire str..., ma io rimango me stessa». «Perciò — dice a chi la colpevolizza per i suoi video, simili a quelli di tante sue coetanee che si fotografano in bikini o mentre cantano sulle note di Sfera Ebbasta — chiudetevi la boccuccia e continuate a guardarvi le altre tiktoker che si aprono le gambe nei video commentandoli col cuoricino e la bava piuttosto che giudicare una ragazza stuprata».
stupro di gruppo a palermo
La colpa non è mai della vittima perché per Francesca «una donna deve essere libera di fare ciò che le pare». «Il problema — scrive — è che la donna viene ancora oggi vista come un oggetto di piacere, ma non siamo noi a doverci nascondere. sono loro a doversi dare una regolata». Una frase che sembra una risposta alle parole dei sette indagati che, davanti al gip, come se avessero convenuto una difesa comune, hanno sostenuto che lei aveva scelto spontaneamente di seguirli, e che perciò era consenziente.
angelo flores uno dei ragazzi accusati dello stupro di palermo
In una storia di Instagram la 19enne pubblica anche lo screen shot della pagina web del garante della privacy in cui si spiega cosa è il revenge porn e quanto rischia chi diffonde immagini sessuali senza il consenso del protagonista. Un chiaro messaggio a chi, da giorni, in Rete va a caccia del video dello stupro girato proprio da Flores. Il filmato è stato sicuramente condiviso da Angelo che, parlando con un amico prima dell’arresto, riferendosi alle immagini degli abusi, diceva: «Li sto mandando solo a chi li devo mandare e li elimino».
il minorenne che ha partecipato allo stupro di palermo
Una frase ancora tutta da capire che farebbe pensare all’intenzione di piazzare tutto sul web, forse per venderlo. Ammonendo chi vorrebbe mettere le mani sulle riprese, Francesca avverte: «Chi gira i video agli amici o li riceve rischia una pena, ognuno paga le conseguenze delle proprie azioni. Vi conviene scappare pure voi in Messico». L’allusione è alle parole di due degli aggressori, Samuele La Grassa ed Elio Arnao, che, ignorando di essere intercettati, saputo dell’arresto dei complici, terrorizzati, progettavano la fuga.
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