Silvia Turin per il “Corriere della Sera”
LA VIDEOCHIAMATA DI UN ANZIANO MALATO DI CORONAVIRUS AI PARENTI
Gabriella si è ammalata di Covid-19 a marzo. Ricoverata per polmonite, è stata dimessa dopo un mese: «Ancora adesso ho addosso una grande stanchezza e perdo i capelli a mazzi», racconta. Valentina, che, sempre a marzo, ha affrontato in casa la malattia, dice: «La febbre e le bolle sulla pelle sono rimaste fino a luglio. E la stanchezza: in vacanza con mio figlio sono stata settimane sdraiata». Gabriella e Valentina sono tra le molte persone che soffrono di quella che in Italia si chiama «sindrome post Covid», all'estero «Long Covid».
Sono ufficialmente guarite e negative al tampone, ma hanno sintomi da più di tre mesi: debolezza, fiato corto, eritemi, perdita di memoria, ansia e dolori muscolari. Si raccontano sul gruppo Facebook creato da Morena Colombi: «Noi che abbiamo sconfitto il Covid», forte di 1.128 iscritti. Gli studi scientifici sul Long Covid sono ancora pochi e perlopiù coinvolgono le persone reduci dall'ospedale.
CORONAVIRUS - TENDA PER ACCOGLIERE I MALATI
Uno dei primi al mondo è stato pubblicato su Jama da un team della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma. Tra gli autori, Francesco Landi, primario di medicina fisica e riabilitazione: «Dopo mesi abbiamo riscontrato affaticamento, fiato corto, dolori articolari o al petto, tosse, mal di testa. In molti casi è la perdita di massa muscolare ad aver causato il senso di debolezza. I disturbi, però, dovrebbero scomparire».
«La perdita di massa muscolare provoca un "decondizionamento" che causa affanno e fatica - osserva Fabiano Di Marco, cavaliere della Repubblica da poco, direttore della Pneumologia presso il Papa Giovanni XXIII di Bergamo -. Quasi sempre ci sono cicatrici nei polmoni, ma non ne pregiudicano il funzionamento. Le cicatrici dell'anima, invece, sono più marcate». Massimo Loda ha 53 anni e a settembre inizierà gli incontri con uno psichiatra: «A distanza di cinque mesi ho attacchi di panico, stanchezza, dolori al petto, perdita di concentrazione: ti sembra di avere un ospite dentro».
un malato di coronavirus trasportato in ospedale
La perdita di memoria è comune, ma non si tratta di depressione: «A volte le infezioni virali scatenano dei meccanismi che possono contribuire a una diminuzione della capacità di memorizzazione», chiarisce Giancarlo Cerveri, direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Asst di Lodi. «I colleghi ti dicono che sei ansiosa», racconta Laura Pellizza, operatrice in una Rsa. Per affrontare la lunga coda della malattia servono esami medici e viste specialistiche. Lo scopo del gruppo Facebook è anche quello di far riconoscere la «sindrome post Covid», per avere il rimborso delle spese sanitarie. Il dramma di molti, infine, è il ritorno al lavoro: Gabriella, insegnante elementare, è indecisa: «Come posso tornare adesso? Mi sento una persona inaffidabile».