Laura Anello per “la Stampa”
VIVIANA PARISI
I sub riemergono da due specchi d'acqua e scuotono la testa. «Qui non c'è nessuno». Arrivano anche i vigili del fuoco, le facce stanche da tre giorni di ricerche: «Abbiamo ricontrollato la rete che costeggia l'autostrada, non ci sono varchi. Da lì non possono essere passati». Viviana Parisi, 43 anni, e suo figlio Gioele di 4, da lunedì sono scomparsi nel nulla. Inspiegabilmente. Come inspiegabili erano i roghi che sedici anni fa, nel 2004, portarono alla ribalta questo paese - Caronia, a metà tra Palermo e Messina - che di solito si gode la sua vita sospesa tra il mare a valle e i monti Nebrodi alle spalle.
Si accendevano nelle case del paese, dal nulla, incenerendo frigoriferi e televisori, autocombustioni senza apparente ragione che fecero arrivare qui scienziati di mezzo mondo e pure ufologi. Oggi nessuno sa spiegare come una donna con un bambino, in un giorno bollente di agosto, possa sparire a bordo di un'autostrada trafficata. Un testimone dice di averla vista camminare in direzione Palermo.
VIVIANA PARISI
Ma dal punto in cui ha lasciato la macchina, affiancata al guard-rail dopo un lieve tamponamento, non si può andare da nessuna parte a piedi, tanto meno con un frugolo in braccio. «Neanche Rambo ce l'avrebbe fatta», sussurrano gli uomini di Antonino Torcivia, il capo dei vigili del fuoco della vicina Santo Stefano di Camastra, tra i tanti impegnati nelle ricerche che gremiscono la base operativa, allestita in un'autostazione sulla piana di Caronia. Polizia, carabinieri, vigili urbani, uomini della forestale, volontari, droni, perfino cani addestrati. Un viavai incessante.
VIVIANA PARISI
Per imboccare una delle stradine che portano verso mare, la donna avrebbe dovuto superare - oltre che il guard-rail - una rete alta un metro e mezzo senza un solo varco; verso monte avrebbe dovuto attraversare e poi inerpicarsi su un terrapieno che porta ai boschi. Nonostante questo i soccorritori hanno cercato dappertutto, in questo territorio che con i suoi 226 chilometri di superficie è il novantatreesimo per estensione in Italia. Hanno chiesto ad allevatori, a cacciatori, a pastori. Hanno setacciato ruderi, casolari, depositi di attrezzi, aziende agricole.
Viviana Parisi
Si sono addentrati fino ai sentieri che portano al bosco della Tassita, il più vasto e meridionale d'Europa, con gli alberi patriarchi che hanno tra cinquecento e settecento anni di età. Così in serata si consolida l'ipotesi che la donna - professione dj e vocalist con il nome d'arte di Express Viviana, un marito affermato dj che si chiama Daniele Mondello, nata a Torino dove ancora vivono i genitori ma da tempo residente a Venetico, stanca come lo sono tutte le madri di figli piccoli al punto da scrivere «Vorrei riprendermi il mio passato», sintomi depressivi acuiti dal lockdown - sia salita con il figlio su un'altra macchina.
Di una persona che conosceva? Di un estraneo? Si spera nella prima ipotesi, anche se ci si chiede perché - se di allontanamento pianificato si è trattato - lei abbia deciso di lasciare la macchina proprio lì, in modo da fare scattare subito l'allarme. Di sicuro c'è che ha cambiato programma rispetto a quanto aveva annunciato al marito. E che da casa, a Venetico, anziché andare nella vicina Milazzo a comprare le scarpe per il bambino (è solo uscita a quel casello, senza pagare, ma è rientrata subito in autostrada) ha fatto rotta verso Palermo, per oltre cento chilometri.
Viviana Parisi
Bisogna farlo questo percorso, con gli svincoli che si succedono uno dopo l'altro: Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Falcone, Patti dove c'è la procura che indaga sul caso, Brolo, Sant' Agata di Militello. E infine Caronia. Lì, un banale tamponamento con altri mezzi, e la decisione di fermarsi in autostrada, lasciando in macchina la borsa con i soldi e i documenti, come se dovesse ritornare subito dopo.
Viviana Parisi
Ieri sera l'appello del marito sulla sua pagina Facebook, la voce rotta dal pianto: «Ascoltami bene Viviana, torna a casa, non c'è nessun problema, hai fatto solo un piccolo incidente. Ti prego, non puoi stare tanti giorni fuori, senza soldi, senza niente. Stai tranquilla, ti aspettiamo tutti, a braccia aperte. Ti aspetto, ti amo, mi mancate tantissimo». Sono le 9 di sera quando arriva una segnalazione dal paese di Motta d'Affermo: trovati una mascherina e due fazzolettini sporchi di sangue. Una traccia labile, da non trascurare.