Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
RENZI SALA
C' è un ospite speciale alla Leopolda. Questa sera, Giuseppe Sala sarà a Firenze, nella culla del renzismo, per parlare dell' avventura di Expo. Uno speech di cinque minuti durante la cena di apertura della kermesse. Sala è stato invitato come manager di Expo e non dovrebbero esserci, né prima né dopo, incontri privati con il premier.
Ma il segnale politico è chiaro e forte.
BONO RENZI SALA
Nella grande partita a scacchi che il centrosinistra sta giocando su Milano, gli eserciti si stanno schierando. Sei assessori della giunta Pisapia per Giuseppe Sala a indicare che la continuità con l' amministrazione uscente è in gran parte patrimonio del commissario Expo. Una cospicua parte di Sel, invece, avanza a grandi passi verso Francesca Balzani con l' endorsement indiretto di Nichi Vendola e l' indicazione che ci debba essere un solo candidato di area a sfidare Sala. Spunta anche l' ipotesi che Sel partecipi alle primarie solo nel caso ci fosse uno scontro diretto Sala-Balzani.
FRANCESCA BALZANI
L' ora dello scontro è dietro le porte. Adesso ci si posiziona.
Prove di forza e di nervi. Nessuno dei due candidati potenziali alle primarie ha ancora sciolto la riserva, ma sia il commissario straordinario di Expo, sia il vicesindaco di Milano stanno lavorando come se fossero già in campo. E di conseguenza si muovono i referenti politici.
BALZANI
Con il Pd di marca renziana, che pur senza poter indicare Sala come candidato di partito lavora per Mr Expo. E Sel, che pur dovendo aspettare il voto dell' assemblea provinciale fa sapere che non ci possono essere due candidati che coprono la stessa area politica. Uno tra Pierfrancesco Majorino, assessore di Pisapia in campo fin dal mese di luglio, e Balzani dovrebbe rinunciare alla corsa per evitare di disperdere voti in favore di Sala. Difficile che il partito di riferimento di Pisapia possa optare per Majorino, ma il candidato Pd è intenzionato ad andare avanti, tanto che domani partirà la raccolta delle firme per la sua candidatura.
È la cronaca della giornata.
Domenica, sei assessori della giunta di Pisapia incontreranno Sala riservatamente e mercoledì bisseranno l' appuntamento. Non sono pochi. Sono la maggioranza della squadra.
FRANCESCA BALZANI
Da Carmela Rozza, saliana della prima ora, al renziano Pierfrancesco Maran. E poi, il bindiano Marco Granelli, l' indipendente di Sel Daniela Benelli, l' assessora voluta dallo stesso Pisapia Chiara Bisconti, l' assessore targata Sel Cristina Tajani. Si confronteranno con Sala sul documento sottoscritto da molti di loro e saggeranno le proposte del candidato potenziale. Un chiaro segnale di avvicinamento. Che qualcuno nel Pd legge politicamente: la continuità con Pisapia passa attraverso Sala e non attraverso la Balzani.
PIERFRANCESCO MARAN
Sull' altro versante si sta muovendo Sel. Forte il messaggio di Nichi Vendola: «Pisapia è un attore importante a Milano. Se nelle primarie si configura una contesa tra il rappresentante di Renzi ex city manager del sindaco di centrodestra da una parte e dall' altra il rappresentante di una possibile continuità con Pisapia, la cosa potrebbe essere simpatica. Ma a condizione che Pisapia non sia arbitro ma scenda in campo come noi abbiamo fatto per lui».
Se Pisapia dovesse scendere in campo è evidente che il candidato ce l' ha. L' ha portato a Roma da Renzi e risponde al nome di Francesca Balzani. Intanto Sel milanese si è riunita per fare il punto: «Ha scarso significato politico fare primarie a tre - dice la coordinatrice milanese, Anita Pirovano - Non posso scegliere il competitor, ma ho la possibilità di scegliere la squadra e un profilo comune».
MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA CON NENCINI
La decisione sarà presa dall' assemblea prima di Natale, ma ieri circolava l' ipotesi che Sel parteciperebbe alle primarie solo nel caso ci fosse un confronto tra Sala e la Balzani.
Interviene il segretario del Psi, Riccardo Nencini: «Non bisogna prendere sottogamba la lettera dei sindaci. In ogni città al voto si riuniscano tavoli del centrosinistra per fissare regole comuni e definire un progetto di governo condiviso. Sinistra Italiana ritiri le candidature che ha già avanzato e si sieda a quel tavolo» .