Giuseppe Alberto Falci per corriere.it
Andrea Colletti
I diciassette parlamentari di Alternativa diserteranno la seduta di domani, quando, seppur in video collegamento, il presidente dell’Ucraina Zelensky parlerà a deputati e senatori.
Andrea Colletti, ex grillino, oggi animatore del gruppo Alternativa, ne spiega le ragioni: «Abbiamo deciso che non parteciperemo alle dichiarazioni di Draghi e Zelensky. Far parlare loro due non porta a nulla. Semmai avrebbe senso organizzare una conferenza di pace».
Ai piani alti della Camera dei deputati hanno ripreso in mano il modello elezione del Capo dello Stato dello scorso gennaio, per far sì che deputati e senatori potranno ascoltare il premier ucraino. Nel primo pomeriggio di oggi il cerimoniale di Montecitorio avrà un quadro delle richieste di partecipazioni e tirerà dunque le somme. Allo stesso tempo, assicurano dagli uffici della Camera, «chi lo vorrà, potrà decidere domattina e presentarsi direttamente a Montecitorio».
gabriele lorenzoni
Occhi puntati su Lega e Cinquestelle dove serpeggiano diversi malumori. Di sicuro non ci sarà la grillina Enrica Segnari che si è già espressa in aula in dissenso dalla maggioranza sul decreto Ucraina. «Non mi vedrete ma non per protesta o mancanza di rispetto. Le mie perplessità manifestate al presidente Fico riguardo un intervento di Zelensky alla Camera dei deputati, scaturiscono dalla situazione internazionale, estremamente complessa e delicata, che come deputata, non solo mi desta forte preoccupazione ma mi pone davanti la questione, se sia opportuno o meno, sovraesporre in questo modo il Parlamento italiano, considerando che Zelensky è già intervenuto, giustamente, in seno al Parlamento italiano».
simone pillon
Sembra essere scontata, sempre tra le fila dei cinquestelle, l’assenza di Gabriele Lorenzoni. Mentre assicura la partecipazione Nicola Grimaldi, lo stesso che si è opposto al decreto Ucraina: «Sì, sarò presente. Non sono mai stato contro Zelensky, semmai sono contro la guerra». Fra i senatori del M5S hanno garantito la presenza una trentina o poco più su settantatre. «Non sono certo assenze strategiche. Non c’è una votazione, non è obbligatorio. Chi vuole va e lo sente» riferiscono dall’ufficio stampa dei 5Stelle al Senato. Segno che qualche malumore di troppo da quelle parti si annida.
Dentro la Lega assente Simone Pillon, così come il deputato Claudio Borghi: «Non ci sarò perché faccio il mio turno in commissione Bilancio. Mi sarebbe interessato sentirlo». Alla Camera Forza Italia annovera con molta probabilità due assenze per motivi ideologici che rimandano ai deputati, ex grillini, Veronica Giannone e Matteo Dall’Osso. Il gruppo del Senato degli azzurri dovrebbe essere compatto. «Non abbiamo problemi ideologici. Indicativamente ne avremo 33 in Aula e la restante parte in tribuna» assicura la capogruppo di Forza Italia al Senato, Annamaria Bernini. Darà forfait la senatrice del Misto, ex pentastellata, Bianca Laura Granato. E lo stesso farà Emanuele Dessì, ex 5Stelle, ora nel Partito comunista.
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