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    CHI SONO I "FURBETTI" DI MONTECITORIO CHE HANNO PRESO IL BONUS DA 600 EURO? – TRA I NOMI CHE CIRCOLANO CE NE SONO DUE CHE NON SONO STATI SMENTITI: IL MOTIVO? I DIRETTI INTERESSATI NON RISPONDONO AL TELEFONO DA DUE GIORNI! SONO I DUE LEGHISTI ANDREA DARA E ELENA MURELLI – IL PRIMO AVREBBE CONFERMATO TUTTO A UNA TESTATA MANTOVANA ATTRIBUENDO LA COLPA AL COMMERCIALISTA...


     
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    matteo salvini andrea dara matteo salvini andrea dara

    1 – PIOGGIA DI SMENTITE DAI SOSPETTATI E C'È CHI NON SI FA TROVARE

    Estratto dell’articolo di Carmelo Lopapa e Giovanna Vitale per “la Repubblica”

     

    (…) Poi ci sono i nomi che circolano e che non sono stati smentiti per il semplice motivo che i diretti interessati, o meglio additati dai colleghi, non rispondono al telefono da due giorni.

     

    È il caso del deputato leghista mantovano Andrea Dara e di Elena Murelli, colei che due settimane fa intervenendo alla Camera l'aveva toccata piano sul governo: «Pur di tenervi le poltrone importate il Covid». Tante voci, nessuna conferma. Ma il cerchio si è ristretto a due nomi e a quelli nella Lega stanno chiedendo chiarimenti.

     

    elena murelli 1 elena murelli 1

    Va così anche in Veneto, dove il governatore Luca Zaia, a caccia di tre "indiziati", fa firmare ai 100 candidati in Consiglio l'autocertificazione con cui si attesta di «non aver ricevuto sussidi pubblici». Resta il fatto che la Lega non ha fatto pubblico appello ai suoi perché rinuncino al diritto alla Privacy. Escamotage utilizzato invece dal M5s.  (…)

     

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    2 – FURBETTI MONTECITORIO, VOCI SU LEGHISTI DARA E MURELLI. IL CARROCCIO: «SOSPESO CHI LO HA PRESO»

    Da www.ilmessaggero.it

     

    matteo salvini riccardo molinari foto di bacco matteo salvini riccardo molinari foto di bacco

    E' caccia ai furbetti di Montecitorio che hanno chiesto il bonus Inps da 600 euro. A chiederlo sarebbero stati in cinque, ad ottenerlo tre: due leghisti e uno del M5s.

     

    Il Fatto Quotidiano e il Corriere della Sera fanno i nomi dei leghisti Andrea Dara, classe '79 nato a Castel Goffredo (in provincia di Mantova), e Elena Murelli, classe '75 nata a Piacenza – segretaria della XI Commissione lavoro pubblico e privato, tra i percettori del Bonus Partite IVA.

     

    Dara avrebbe confermato tutto a una testata mantovana attribuendo la colpa al commercialista. Murelli non ha risposto alle richieste di chiarimenti. Ci sarebbe, poi, sempre secondo le indiscrezioni circolate nelle prime ore, un «deputato leghista del sud» che avrebbe chiesto il sussidio, senza ottenerlo.

     

    andrea dara andrea dara

    «Come promesso, se qualcuno ha preso un bonus verrà sospeso, anche se quei soldi sono stati dati in beneficienza». Lo dichiara il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari alla luce delle indiscrezioni pubblicate ancora oggi sulla vicenda dei parlamentari che hanno chiesto il bonus per le partite Iva.

     

    Intanto emergono altri nomi. Ci sono due consiglieri regionali della Lega e il vicepresidente della giunta del Veneto tra coloro che hanno chiesto il bonus autonomi all'Inps.

     

    Si tratta dei consiglieri Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli e del vice presidente della giunta Gianluca Forcolin. Lo confermano fonti interne al Carroccio veneto.

    Riccardo Barbisan Riccardo Barbisan

     

    A presentare la domanda per il bonus, non concesso peraltro, per Forcolin, sarebbe stata, sulla base delle sue dichiarazioni, la sua socia. Barbisan ha invece ottenuto il bonus ma ha prodotto documenti che attestano che ha immediatamente devoluto la somma in beneficenza.

     

    «Ho firmato la dichiarazione per autorizzare l'Inps a rendere pubblici i miei dati. Io non ho nulla da nascondere. E nessun rappresentante delle istituzioni può pensare di nascondersi dietro al diritto alla privacy quando di mezzo c'è l'interesse pubblico».

     

    Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ribadendo che sul caso dei deputati che hanno incassato il bonus dell'Inps «serve trasparenza, la massima trasparenza». «Sono passati due giorni dallo scandalo del bonus di 600 euro per le partite Iva preso da alcuni parlamentari della repubblica.

     

    luigi di maio pasquale tridico luigi di maio pasquale tridico

    E ancora questi parlamentari non hanno avuto il coraggio di rivelarsi, di metterci la faccia», denuncia Di Maio, secondo cui «queste persone non sono all'altezza del ruolo che oggi ricoprono. Non possono pensare di rappresentare i cittadini italiani quando in verità hanno sfruttato le loro difficoltà per interessi personali».

     

    «Sto vedendo che da alcune forze politiche non c'è stata una presa di posizione netta. È preoccupante il silenzio di alcuni, bene invece la presa di posizione delle forze di governo - conclude - La proposta di Vito Crimi di rinunciare alla privacy, dovrebbe essere condivisa da tutti. I cittadini meritano rispetto e devono sapere la verità».

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