Da open.online
nicolò FAGIOLI
Nicolò Fagioli soffre di ludopatia e ha i conti correnti sotto controllo. Sandro Tonali è pronto a collaborare con la polizia e a farsi curare. Forse andrà al patteggiamento per le scommesse illegali anche se bisogna ancora capire su quali eventi sportivi abbia puntato nelle chat. Nicolò Zaniolo invece dice di non aver mai scommesso su eventi legati al calcio ma di essersi dedicato soltanto a poker e blackjack. Se fosse vero, lui non rischierebbe nulla.
Ma in attesa della lista completa dei tesserati invischiati nell’inchiesta sulle scommesse della procura di Torino (si parla di 30 coinvolti in cinque società) oggi i riflettori della vicenda se li è presi Fabrizio Corona. Che ha annunciato per l’ospitata di domani in Rai ad Avanti Popolo «le prove dell’inchiesta» e altri nomi di tesserati che puntavano. Mentre si cerca anche il “banco” delle giocate a Roma.
BUFFON FAGIOLI
I soldi per le ospitate
Corona infatti è stato finora ospite in Rai di Mara Venier a Domenica In e di Francesca Fagnani a Belve. In entrambe le ospitate, fa sapere oggi la Repubblica, il suo compenso è stato di 12 mila euro ciascuna. Per la comparsata da Nunzia De Girolamo, invece, si accontenterà di una cifra tra gli 8 e i 10 mila euro. Per dare delle notizie in esclusiva, spiegano da viale Mazzini.
«Dirò tutto al programma di Nunzia De Girolamo. Ho fatto una grande inchiesta e lo vedrete. Presenterò le prove dopo la partita dell’Italia. Farò arrivare Avanti popolo al 15%», ha fatto sapere lui nei giorni scorsi. Intanto in Commissione Vigilanza arriveranno le proteste dei deputati: dove ci si chiede se sia opportuno fornire una ribalta a una persona condannata in Cassazione e prevedere un compenso per la sua presenza. Anche perché c’è il sospetto che la “talpa” di Corona possa ostacolare le indagini.
Nicolò Fagioli
ZANIOLO E TONALI
Il caso Fagioli sembra quello più complesso. I poliziotti lo hanno incontrato mentre seguivano un personaggio sospettato di tenere le fila delle scommesse illegali e di avere contatti con la criminalità organizzata. Agli atti, spiega oggi il Corriere della Sera, ci sarebbe anche un incontro in un bar a Torino.
Mentre tra le intercettazioni si parla di un «brutto giro di Piacenza», ovvero proprio la città natale del giocatore juventino. Secondo gli atti Fagioli ha scommesso su calcio e non solo. Ma mai sulla Juventus, a quanto pare. Si è indebitato: è arrivato ad avere un’esposizione pari a un milione di euro. Adesso è in terapia da uno psicologo che cura le dipendenze. Il dottore, fa sapere la Gazzetta dello Sport, si chiama Paolo Jarre. Ha accettato di farsi monitorare il conto corrente attraverso un tutor, come prevede la terapia.
Sandro Tonali
Tonali ha deciso di collaborare con la procura di Torino e con quella sportiva. La strada è quella di Fagioli, che punta al patteggiamento.
NICOLO ZANIOLO NICOLO FAGIOLI SANDRO TONALI
L’avvocato di Zaniolo Gianluca Tognozzi ha invece spiegato che per lui le indagini sono ancora all’inizio. «A oggi sappiamo che ha ricevuto un avviso di garanzia il 12 ottobre su ordine della procura di Repubblica di Torino e contestualmente gli hanno sequestrato il telefono, atto investigativo comune nell’ambito di un procedimento che lo vede indagato per violazione dell’articolo 4, legge 401 del 1989, perché parliamo di un reato minore che prevede una sanzione con l’ammenda, anche oblabile», ha detto ieri.
SANDRO TONALI - NICOLO ZANIOLO - NICOLO FAGIOLI - MEME FEBBRE DA CAVALLO
«Adesso gli investigatori studieranno il contenuto del telefono e vedremo, ma oltre a questo Zaniolo non ha ricevuto nulla e non è stato organizzato alcun interrogatorio dalla procura di Torino». A livello di giustizia sportiva «non gli è stato notificato nulla, non è intervenuta in alcun modo la procura federale. Questa può intervenire solo se dovessero emergere scommesse su partite che ad oggi non sono contestate in nessun modo. Lo stesso Zaniolo lo ha escluso categoricamente».
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CASO SCOMMESSE
Giorgio Marota per il Corriere dello Sport
I n questa brutta favola, piena di fratellini allo sbando e di orchi sparsi qua e là, ognuno segue le tracce che vuole, seminate lungo il cammino come le briciole di pane di Pollicino. C’è chi segue, per esempio, gli indizi lasciati in giro da Fabrizio Corona: è il mondo dei social che vuole tutto subito e appena sente l’odore del sangue si fionda sui presunti colpevoli, sbattuti non più in prima pagina ma sul primo post che capita.
NICOLO Zaniolo e SANDRO Tonali accompagnati da Buffon all'interrogatorio.
«Alle 19.30 faccio un altro nome: è un big di Serie A», ha preannunciato ieri pomeriggio Corona, alimentando ulteriormente il tam tam sulla rete che aveva già spinto in tanti a interrogarsi sulla reale identità della sua fonte. In molti sono arrivati a una conclusione evidentemente sbagliata tirando in ballo chi non c’entra nulla. Qualcuno è rimasto deluso, le prossime rivelazioni, come da promessa, arriveranno domani sera durante lo show di Rai3 condotto da Nunzia De Girolamo («dico tutto martedì sera ad “Avanti Popolo”») che sicuramente migliorerà l’audience della prima puntata.
SCIA. Anche gli inquirenti di Torino seguono le tracce. Niente molliche, ma una scia elettronica fatta di domini web, indirizzi IP, nickname, chat, tutto quello che non sparisce mai del tutto dai device e dai server, anche quelli proibiti. Su questo stanno indagando a Torino, ricercando nei telefoni e nei tablet di Zaniolo e Tonali non la prova di una scommessa sul calcio (la legge lo consente) ma di una scommessa illegale.
nicolo zaniolo sandro tonali
La procura federale sta recependo il materiale e da quello compirà le sue valutazioni nell’ambito delle ricadute sportive dei suddetti reati. Più difficile seguire l’altra traccia, quella regina di ogni inchiesta: i soldi. Per sua natura, il gioco illegale passa necessariamente per l’uso intensivo del contante. I personaggi pubblici, in particolare coloro che devono sottostare a norme rigide ma necessarie come quelle sportive, non possono certamente recarsi in banca e fare un prelievo milionario. Finisce allora che i pagamenti non tracciati e i prestiti a strozzo diventano quasi un’abitudine per poter far parte di certi giri.
La caccia al colpevole da mercoledì sta scatenando diverse fake news, calciatori finiti alla gogna mediatica (vedi Zalewski, forse coinvolto o forse no, chissà se denunciato da un compagno o tirato per la giacchetta, ma di sicuro non oggetto dell’indagine di Torino) e persino documenti circolati nelle chat con la carta intestata della Procura di Torino, rivelatisi poi fasulli per la contraddizione stessa nel riportare la dicitura “procedimento contro ignoti” nella stessa pagina in cui compaiono i cognomi di una decina di calciatori famosi. Gli indagati al momento sono tre: Zaniolo, Tonali e Fagioli.
nicolo zaniolo sandro tonali
AFFARI. La questione, purtroppo, è molto più complessa e dalla procura di Torino continuano a far sapere che il calcio, sul quale s’accendono ovviamente i riflettori, è in realtà solo una parte marginale di questa storia. Sullo sfondo della maxi-inchiesta sui siti illegali (ogni anno le autorità ne oscurano circa 10 mila) c’è un giro d’affari che nel nostro Paese elude il fisco per un miliardo e fa registrare un giro d’affari di 18,5.
Un piatto troppo ricco per non fare gola anche alla criminalità organizzata, che negli ultimi anni l’ha reso un business parecchio remunerativo. La connessione tra calciatori e criminali al momento non sembra immediata, ma il sospetto degli inquirenti è che qualche legame in fondo, sotto sotto, ci sia.
fabrizio corona a domenica in NICOLO FAGIOLI