G.B Olivero per la Gazzetta dello Sport
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Gian Piero Gasperini e Stefano Pioli sono uomini di campo. La loro accesa discussione a fine partita è durata pochi secondi ed è stata risolta dall' intelligenza di entrambi: Gasperini ha riconosciuto di aver esagerato e Pioli ha ammesso che sono cose che capitano. Il problema è proprio questo: capitano cose che non capiterebbero se la Var fosse usata con criterio. Poi, certo, sarebbe stato bello che Gasperini avesse reagito con più serenità al torto subito o che Pioli avesse ammesso semplicemente che il rigore non c' era. Ma purtroppo anche questo è il prezzo da pagare alla decisione di depotenziare la Var.
Dopo Inter-Fiorentina si era lamentata la Viola, ieri è toccato all' Atalanta, che per bocca dell' a.d. Luca Percassi ha espresso concetti molto duri: «Gli arbitri possono sbagliare, ma stavolta non si può restare zitti. Bisognava consultare la Var e verificare un episodio che era già chiaro. Purtroppo tutto avviene dopo una settimana in cui la Fiorentina ha preparato questa situazione: sembrava che si dovesse compensare in qualche modo».
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Il riferimento di Percassi è all' ormai famoso «fallo di polpastrello» che ha generato il rigore di Icardi in Inter-Fiorentina. La risposta del presidente viola Mario Cognigni è arrivata rapidamente: «Rimango colpito dalle dichiarazioni di Percassi, immagino volesse intendere che avevamo preparato mediaticamente la gara. Esprimere il proprio giudizio sulla conduzione arbitrale è legittimo, ma reputo grave da parte di un rappresentante di un club, nonché componente del cda di Lega, adombrare dubbi sui comportamenti non consoni di un' altra società e nello specifico della Fiorentina che si è sempre battuta per il rispetto delle regole».
SIMULAZIONE Anche Gasp, comunque, ha ripensato al fischio di San Siro e infatti lasciando il campo ha detto a Pioli: «Martedì non c' era il rigore, ma non c' era nemmeno oggi». Il tecnico viola ha risposto così: «Non ho fischiato io nessuno dei due». E il battibecco è finito lì. In sala stampa, però, Gasperini ha attaccato: «Quella di Chiesa è stata una simulazione netta.
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È il miglior giovane del nostro calcio, ma ha l' abitudine di simulare e andrebbe punito per questo. La partita è stata condizionata dal rigore, su quell' episodio la Fiorentina ha costruito la vittoria.Spero non si sia trattata di una compensazione, è comunque un errore inconcepibile con tante telecamere e la possibilità di rivedere l' azione».
RIGORE Pioli, naturalmente, difende Chiesa: «Sta imparando a lottare e a fare a sportellate contro giocatori più grossi di lui. Non è assolutamente un simulatore». Comprensibile presa di posizione, meno comprensibile la lettura dell' episodio incriminato: «Chiesa è stato lucido a rallentare tagliando la strada a Toloi e generando il contatto che porta al rigore».
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Decisamente più interessante l' analisi sull' uso della Var: «È difficile capire quando viene utilizzata. A noi hanno detto che il protocollo è stato un po' modificato e va rispettato.
Hanno voluto restituire maggiore centralità all' arbitro del campo». Ma il concetto di chiaro errore è rimasto e ieri l' errore era... chiarissimo.
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