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    CHISSÀ SE I PM STANNO CERCANDO L’EVENTUALE TESORO ALL’ESTERO DEI LIGRESTI, PERCHÉ I MANAGER VICINI A DON SALVATORE SONO CONVINTI CHE ESISTA


     
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    Giovanna Trinchella per il "Fatto quotidiano"

    ligresti salvatoreligresti salvatore

    Un tesoro di don Salvatore Ligresti all'estero? Chissà se lo stanno cercando gli inquirenti di Torino e Milano che indagano su falso in bilancio, aggiotaggio e corruzioni varie nello scandalo Fondiaria-Sai.

    Certo è che alcuni dei protagonisti dell'indagine piemontese ne sono convinti. L'ingegnere è diventato irraggiungibile, ha spostato l'ufficio, molti documenti sono finiti nella casa in zona San Siro a Milano. È l'8 gennaio e l'ex amministratore delegato FonSai Fausto Marchionni (indagato) e Alberto Alderisio (non indagato, collaboratore storico dell'imprenditore), parlano al telefono.

    jonella e salvatore ligrestijonella e salvatore ligresti

    L'ex top manager (buonuscita da 10 milioni) si lamenta di non riuscire a parlare col capostipite. Poi la conversazione vira sui soldi: "No, no la smettessero tutti di piangere eh miseria, onde per cui il primo a piangere miseria è l'ingegnere, penso; perché sono povero, continuava a dirmi, sono povero". Alderisio fa un primo commento: "Ma roba da matti" e anche un secondo: "Beh, in Italia magari". Nel mezzo, il sibilo di Marchionni: "Beh lasciamo perdere".

    emanuele erbetta interrogato a torino foto lapresseemanuele erbetta interrogato a torino foto lapresse

    Riflessioni di un ex manager e dell'uomo, collaboratore dal lontano 1988 dell'imprenditore che in un'altra conversazione garantiva: "So tutto". Poi Alderisio dispensa un consiglio: "Io ho conosciuto personaggi di grandissimo rilievo nel mondo economico, bancario, che oggi sono al vertice ancora in giro tranquilli e sereni con posti di rilievo, però hanno saputo stare un po' zitti, buoni e tranquilli come te".

    L'ingegnere, nonostante fosse solo presidente onorario Fonsai, gestiva tutto. Lo dice Giulia: "Era mio padre ad assumere le decisioni più importanti", lo sanno gli altri: "non caschiamo dal pero, tutti quanti passavano prima da lui". E si sa anche che l'ingegnere era "generoso", offriva "tonnellate di aragoste". Forse potrebbe essere riuscito d accantonare al di là delle Alpi qualche spicciolo per lo champagne.

     

     

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