1 - BCE, L'INFLAZIONE SOPRA IL 5% SPINGE ALL'INVERSIONE DI ROTTA TAGLIO DEGLI ACQUISTI DA APRILE E FINE STIMOLI A SETTEMBRE
Fabrizio Goria per “la Stampa”
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Christine Lagarde ha deciso di cambiare rotta. L'invasione della Russia in Ucraina, considerata come uno «spartiacque» per l'Europa, spingerà i prezzi a livelli mai visti dall'introduzione dell'euro a oggi. Così, la Banca centrale europea punta a velocizzare il ritiro della liquidità erogata per fronteggiare la pandemia. Gli acquisti di titoli, pubblici e privati, termineranno a settembre.
L'inflazione, che per il 2022 sarà a quota 5,1% (salvo revisioni al rialzo), costringe Francoforte a un ritracciamento con pochi precedenti. «Vogliamo avere tutte le opzioni sul tavolo». Nessuna esclusa.
CARO BENZINA
Perché la situazione è talmente straordinaria, come ha lasciato intendere una Lagarde assai stanca in volto durante la conferenza stampa che ha seguito le ultime decisioni della Bce, che richiede un pragmatismo adattivo tale da andare oltre la politica monetaria convenzionale.
«La guerra Russia-Ucraina avrà un impatto materiale sull'attività economica e sull'inflazione attraverso l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, l'interruzione del commercio internazionale e una fiducia più debole. L'entità di questi effetti dipenderà dall'evoluzione del conflitto, dall'impatto delle sanzioni vigenti e da eventuali ulteriori misure».
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Questa l'apertura del discorso di Lagarde, ma con un particolare riferimento alle dinamiche che in questi giorni si stanno manifestando. «L'incertezza spinge i prezzi dell'energia e dei beni di prima necessità», ha fatto notare Lagarde. Di qui, la decisione di rivedere al ribasso le stime macro per l'anno in corso, con la possibilità che si concretizzi un ulteriore deterioramento.
INFLAZIONE ISTAT
L'inflazione per l'anno in corso salirà al 5,1% per l'eurozona, dalla precedente stima del 3,2% dello scorso dicembre. La crescita economica nel 2022, viceversa, passerà dal 4,2% di dicembre al 3,7% attuale. L'aspetto più significativo della riunione di ieri della Bce riguarda l'accelerazione del ritiro degli stimoli dell'Asset purchase programme (App), il programma di acquisto di titoli dell'eurozona.
vladimir putin
In base alle previsioni macroeconomiche di dicembre, si doveva continuare a un ritmo di 40 miliardi di euro al mese fino alla fine di giugno, per poi passare a 30 miliardi al mese nel terzo trimestre dell'anno e infine 20 miliardi nel corso degli ultimi quattro mesi del 2022. Al contrario, il Consiglio direttivo di Francoforte ha deciso un nuovo percorso: 40 miliardi ad aprile, 30 a maggio, 20 a giugno, fino alla conclusione del programma, prevista ora a fine settembre.
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Il prossimo passo potrebbe essere un aumento dei tassi d'interesse. Atteso entro la fine dell'anno dalla maggioranza degli analisti e degli investitori istituzionali. Tuttavia, secondo Pasquale Diana, capo della ricerca macro di AcomeA Sgr, questo passaggio non è così scontato.
«Vista la nuova forward guidance (indicazione prospettica, ndr), non è però detto che la Bce alzi i tassi già quest' anno», spiega. «Il conflitto in Ucraina e la pressione sui prezzi energetici rappresentano uno shock esogeno di fronte al quale le autorità fiscali non rimarranno indifferenti. Rimane da vedere che forma prenderà questo stimolo fiscale, e quanto sarà finanziato a livello Ue invece che dai singoli Paesi», aggiunge Diana.
INFLAZIONE
Intanto, l'impatto dell'iniziativa di Francoforte si è già verificato sul mercato dei titoli di Stato. Come in quello italiano, che ha visto acquisti da parte della Bce per circa 205 miliardi di euro nel 2021, secondo i dati Bloomberg.
Il rendimento del Btp decennale si è impennato del 14,46% fino a quota 1,916% in un solo giorno, con uno spread contro il Bund di pari entità in crescita di 18 punti base su base giornaliera, fino a 164 punti base. Pesante Piazza Affari, con il Ftse Mib in contrazione del 4,20% dopo una giornata contraddistinta da elevata volatilità. Sull'altro versante dell'Atlantico, anche gli Stati Uniti stanno osservando un'inflazione oltre le stime. A febbraio è stata al massimo da 40 anni, +7,9 per cento. Fattore che potrebbe indurre la Federal Reserve ad alzare i tassi d'interesse già la prossima settimana.
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2 - DA BRUXELLES PIÙ FLESSIBILITÀ AGLI STATI E LA BCE TIENE FERMI I TASSI D'INTERESSE
Gabriele Rosana per “il Messaggero”
Aiuti di Stato più vicini per i settori esposti ai contraccolpi della guerra e al caro-energia. Nel giorno in cui la Banca centrale europea opta per la linea della cautela e, pur temendo un'inflazione galoppante più duratura del previsto, supera le divisioni e promette che farà «tutto ciò che sarà necessario» per tutelare l'economia dell'Eurozona, la Commissione preme sull'acceleratore nella definizione di un nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato.
putin gas
Si tratta della disciplina, sul modello di quella adottata due anni fa allo scoppio della pandemia, per avvalersi della flessibilità presente nelle regole Ue sulla concorrenza e dare così ai governi la possibilità di sostenere le imprese colpite dagli effetti del conflitto in Ucraina e dai rincari in bolletta.
Ieri la vicepresidente esecutiva della Commissione, Margrethe Vestager, responsabile della Concorrenza, ha avviato una consultazione fra le capitali che dovrebbe concludersi già nel giro di qualche giorno, con l'obiettivo di mettere a fuoco i dettagli del piano, dai massimali dell'aiuto alla platea di aziende che potranno accedervi.
le vie del gas russo
«Siamo pronti a utilizzare tutta la flessibilità del nostro pacchetto di strumenti per consentire ai Paesi membri di sostenere le imprese e i comparti gravemente colpiti», ha spiegato Vestager, illustrando i due tipi di aiuti contenuti nella proposta di Bruxelles: da una parte, un sostegno temporaneo di liquidità sotto forma di garanzie e prestiti agevolati a tutte le società colpite dalla crisi; dall'altra, invece, aiuti per compensare i costi aggiuntivi dovuti i prezzi record di gas ed elettricità.
Queste ultime sovvenzioni sono destinate in particolare alle imprese ad alta intensità energetica, spiega una nota dell'esecutivo Ue; le stesse - dalla ceramica al vetro - per cui già a dicembre Bruxelles aveva aperto agli sgravi fiscali sui costi in bolletta. «Stiamo esplorando insieme agli Stati membri le opzioni per fornire un sostegno necessario e proporzionato e, al tempo stesso, tutelare la parità di condizioni nel mercato unico europeo», ha aggiunto la zarina dell'Antitrust Ue.
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Un nuovo quadro temporaneo per dare mani (quasi) libere ai governi sugli aiuti di Stato ai settori produttivi farebbe il paio con quello pandemico, che vari governi vorrebbero vedere esteso oltre la scadenza del 30 giugno prossimo.
Da Francoforte, invece, è trapelata tutta la preoccupazione della Bce per la guerra in Ucraina, l'impatto delle sanzioni e, in generale, il «contesto di incertezza in cui ci troviamo», con una crescita del Pil nel 2022 rivista al ribasso rispetto alle previsioni della Commissione europea di appena un mese fa (3,7% contro 4%) e l'inflazione che, stima l'Eurotower, tornerà all'obiettivo del 2% simmetrico soltanto nel 2024.
IL COSTO DEL DENARO
rincari benzina diesel
Per ora, però, la Banca centrale rinvia il rialzo dei tassi d'interesse, lasciati ancora una volta invariati. Nel corso della riunione di politica monetaria del consiglio direttivo dell'istituto centrale, la presidente della Bce Christine Lagarde si è trovata a dover mediare tra falchi e colombe: «Di fronte all'incertezza alcuni governatori avrebbero voluto lasciare tutto invariato, altri, invece, andare avanti come da programmi. Alla fine abbiamo trovato un compromesso che offre la massima agilità e flessibilità.
christine lagarde con mario draghi
Serve un approccio bilanciato per rispettare il mandato di stabilità dei prezzi», ha spiegato Lagarde. La numero uno dell'Eurotower ha confermato, come previsto, al 31 marzo la fine del Pepp, il bazooka pandemico per gli acquisti dei titoli del debito, ma ha anche prospettato una possibile conclusione anticipata degli acquisti del Quantitative easing, forse già nel terzo trimestre, se la fiammata dei prezzi non dovesse conoscere battute d'arresto. Il rialzo dei tassi avverrebbe «solo qualche tempo dopo» e sarebbe graduale. Ma tutto dipenderà dai dati, più che dal calendario, così da «potere adattare meglio il passo della normalizzazione alle circostanze».