1 - TRENI IN TILT, MALORI E FILE INFINITE CHRISTO VITTIMA DEL SUO SUCCESSO
Paolo Berizzi per “la Repubblica”
CAOS ALLA STAZIONE DI BRESCIA PER I TURISTI IN VISITA ALLA PASSERELLA DI CHRISTO
Avrà anche fatto il miracolo Christo, ma non tutti i miracoli vengono col buco: o almeno non perfetto. Soprattutto se ambienti un' opera straordinaria in un luogo tanto suggestivo e però, logisticamente, ad alto rischio implosione. Per la folla. Per carenza di spazi e per eccesso di mezzi. Perché Sulzano (1.800 abitanti) non è Rio de Janeiro e il lago d' Iseo non è la baia di Tokyo. E perché, infine, 55mila persone al giorno per cinque giorni - 275mila visitatori, 550mila suole - come minimo qualche squarcio nel tappeto lo producono. E di giorni ce ne sono ancora undici.
RIFIUTI ACCANTO ALLA PASSERELLA DI CHRISTO
«Per fortuna la notte si chiude, se no andavamo al collasso». Davide, bresciano, è uno dei 120 addetti alla sicurezza sguinzagliati dal "guru" Christo Vladimirov Javacheff lungo il serpentone giallo oro di The Floating Piers, il molo più calpestato del mondo coi suoi 4 chilometri di camminata acquatica. Il sudore che gronda sotto il cappello a falde larghe, alle sette di sera Davide certifica "da dentro" quello che è ormai sotto gli occhi di tutti: al quinto giorno di galleggiamento, ieri, la passerella di Christo oltre a un formidabile richiamo ha iniziato a generare anche seri problemi. Al limite dell' emergenza.
UN BATTELLO URTA LA PASSERELLA DI CHRISTO
Giornata complicatissima per polizia, carabinieri, Protezione civile e ambulanze: a mezzogiorno 3mila persone - 400 bambini - sono rimaste bloccate alla stazione di Brescia in attesa di un treno. Proteste, malori (più di 400 le persone soccorse in cinque giorni dal 118). Sopra le teste spiccava l'invito di Trenord a utilizzare le ferrovie: «Un' opera eccezionale, un viaggio straordinario ». Peccato che ieri sette convogli siano stati cancellati per ordine del prefetto di Brescia, Valerio Valenti, che sta provando come può a frenare le visite e arginare l'iperafflusso verso Sulzano.
FOLLA SULLA PASSERELLA DI CHRISTO
«Visitare la passerella non è un diritto, ma un' opportunità» - ammonisce il rappresentante del governo sul territorio - . Il punto è, anzitutto, la logistica. In forte sofferenza nonostante la chiusura notturna dei moli martedì: ufficialmente per manutenzione, in realtà, o più precisamente, per consentire al "sistema" di tirare il fiato. «Il territorio ha dei limiti nella capacità di accoglienza», dice il prefetto che d'accordo con Christo, per decongestionare, ha deciso lo stop notturno permanente da mezzanotte alle sei fino al 3 luglio. Meno male.
In piazza a Sulzano - il paese da cui The Floating Piers si snoda verso Montisola e da lì raggiunge l'isolotto di San Paolo - possono stare al massimo 6mila persone in coda. Se anche come negli ultimi due giorni i pompieri sparano acqua per rinfrescare i visitatori, è pesante.
FOLLA IN ATTESA SULLA PASSERELLA DI CHRISTO
Ora: immaginate un paesino di 1.800 abitanti che deve accogliere ogni giorno 55mila persone; una minuscola stazione dove ogni treno sbarca e imbarca 700 passeggeri; la strada principale del paese - via Cesare Battisti, due corsie strette - presa d'assalto ogni 24 ore da 500 bus e da un incessante via vai di navette che la ingolfano, e su quella stessa strada camminano i passeggeri dei treni: un caos viabilistico. Dice Dario Balotta, Legambiente Basso Sebino: «Al miracolo dell' artista fa da contrappeso l' evidente incapacità del sistema logistico».
CHRISTO
Code, tappi umani. Lunghe 300 metri quelle in stazione a Brescia, idem a Sulzano. E poi ritardi, treni soppressi, disagi per i pendolari dell' intera valle Camonica, un bacino da 140mila abitanti. Oltre agli incidenti: la navetta incastrata nei binari, un battello che ha sfiorato la passerella. Segnali da bollino rosso. Trenord è commissariata dal prefetto, l' operatore pubblico Brescia Trasporti ha chiesto decine di navette bus al privato Arriva (Saia e Sia) - chi paga? - per reggere la pressione dei passeggeri.
CHRISTO PASSERELLA
C' è poi un problema di tenuta dell' opera. La passerella può essere calpestata da 10-11mila persone in contemporanea («toglietevi le scarpe, è come una spiaggia» - ha consigliato l' artista impacchettatore). Ma la carica dei 270mila la sta mettendo a dura prova: «Si sta usurando più del previsto - spiega il prefetto di Brescia - . Un' usura pari a quella che Christo immaginava a metà dell' esposizione... ». Non dopo 5 giorni. Da qui la necessità di intervenire per rattoppare il telo.
CHRISTO PASSERELLA
Ma non è solo una questione di stoffe. La rappresentazione plastica del delirio da passerella è anche altro: per esempio le montagne di immondizia accumulate sul lungolago di Montisola, con poco civili sversamenti in acqua. «Evitate le visite al sabato o alla domenica», è l' invito delle autorità. «Prendetevi un giorno di ferie e vi godrete tutto di più», suggerisce al suo popolo Christo. Lo ascolteranno? Gente tira gente, al solito. La riuscita dell' opera, in questi casi, si autoalimenta. Con un perverso effetto moltiplicatore: quante più code si creano, tanti più visitatori, anziché starsene a casa, vogliono esserci. Vedi Expo.
CHRISTO 1
C' è un dettaglio: Sulzano non è una spianata di cemento come Rho. È un piccolo imbuto, stracolmo. Gli abitanti sono riconoscenti a Christo e pregano. Lui invoglia e indirettamente rassicura: «Solo una volta nella vita camminerete sulle acque per 16 giorni, non ci sarà mai più un altro Floating Piers nel mondo dopo il 3 luglio».
SGARBI
2 - ED ECCO COSA PENSA DEI PONTILI GALLEGGIANTI...
Vittorio Sgarbi per “il Giornale”
CHRISTO ISEO PASSERELLA
Il lago di Iseo non ha trovato l' artista perfetto, ma è stato sequestrato pacificamente per soddisfare il desiderio solipsistico di un artista che avrebbe potuto trasferire (con qualche resistenza) la sua idea in qualunque altro luogo del mondo. È questa la semplice risposta al comprensibile entusiasmo di Umberta Beretta, che ha attivamente collaborato con il marito a favorire l' impresa: «Si è mosso mio marito e abbiamo trovato nei sindaci e nel responsabile del bacino delle acque interlocutori attenti che hanno capito quale grande occasione fosse per il territorio».
CHRISTO ISEO PASSERELLA
Non è così. Il «territorio» ha perso l' occasione di essere un luogo reale, e non ideale, dove la passerella di Christo stabilisse un collegamento con paesi, monumenti, chiese, siti archeologici che meritavano, dopo anni di disinteresse e di oblio, di diventare mete di un percorso delle meraviglie. Nulla sulle rive del Lago, nelle province di Brescia e di Bergamo, e anche nel vicino lago di Garda, è meno importante dei reclamati progetti di Christo, esposti, nella generale indifferenza, nel museo di Santa Giulia a Brescia. L' attrazione della passerella, con la bella idea di camminare sull' acqua, non può che «coinvolgere emotivamente», con l' entusiasmo del neofita, davanti al «miracolo di Christo». Ma il «coinvolgimento emotivo» non è sufficiente.
CHRISTO ISEO PASSERELLA
L' idea autentica era nata alcuni anni fa in un incontro con Ermete Realacci, Fiorello Turla, ora sindaco di Montisola, ed io, proprio per mettere in luce la bellezza dei borghi sul lago di Iseo. I due laghi, in particolare il lago di Garda, sono sempre stati meta di un turismo meditativo e colto, ma vano sarebbe, ed è, accorrere in massa, per una facile ebbrezza, senza sostare in alcuni mirabili luoghi dove l' arte universale si è espressa nel modo più alto.
CHRISTO BOSCHI
Non quindi escursioni pittoresche ma, a pochissimi chilometri da Montisola, o Monte Isola, fermarsi a vedere le terme romane di Predore, affacciate sull' acqua in un suggestivo spazio miracolosamente recuperato. E di lì a Sarnico, con le meravigliose ville Liberty e le terrecotte e i ferri battuti di Alessandro Mazzucotelli. Appena più in là, Credaro, con una cappella affrescata da Lorenzo Lotto che, da sola, vale cento volte l' opera di Christo, certamente mai visitata da Germano Celant, ma centovent' anni fa riscoperta da Bernard Berenson.
Inevitabili, a pochi chilometri, il borgo medievale di Castelli Calepio, la chiesa romanica di Cividino e, poco più in là, il Castello Camozzi Vertova di Costa di Mezzate, con capolavori di Van Dick, Baschenis, Ceruti, Frà Galgario, Lorenzo Lotto. Di quest' ultimo grande artista non è perdibile in alcun modo la Cappella Suardi a Trescore Balneario, il cui rilievo nella storia dell' arte è pari a quello della Cappella Sistina di Michelangelo e delle Stanze Vaticane di Raffaello.
CHRISTO ISEO PASSERELLA
Eppure, il mio amico Direttore del museo di Kansas City, venuto per Christo, non ha avuto il tempo di vederla, ha passeggiato sulla ludica passerella, senza accorgersi di aver dormito sopra le terme romane di Predore e trascurando il senso stesso della parola «divertimento» che, sul piano etimologico, come può apprezzare la signora Beretta, significa cambiare strada, divertere.
belen rodriguez e vittorio sgarbi costanzo show 9
Nel caso di specie, le deviazioni, dopo l' escursione a Trescore, a soli 12 chilometri da Sarnico, sono tutte sulle rive del lago dove io ho condotto con somma soddisfazione l' amico di Kansas City: a Solto Collina, guidati da Walter Spelgati, per vedere in notturna non la passerella desolata, ma la Pieve di Santa Maria Assunta con l' organo di Andrea Fantoni e la Pala d' altare di Giambettino Cignaroli e, nella Cappella della Disciplina, il ciclo di affreschi di Giacomo Busca; e, ancora, gli affreschi quattrocenteschi di Gargarino nella Chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano. Poco lontano, a Lovere, le belle collezioni dell' Accademia Tadini, con dipinti di Jacopo Bellini, Francesco Benaglio, Carlo Francesco Nuvolone, Giacomo Ceruti, Francesco Hayez.
CHRISTO ISEO PASSERELLA
Nella notte di Lovere, tutto era chiuso, con l' eccezione di una birreria animata da ubriachi. Imperdibile, poi, Pisogne, con i meravigliosi affreschi di Romanino nella Chiesa di Santa Maria della neve: la Maddalena ai piedi della Crocifissione è una delle immagini più travolgenti del Rinascimento italiano.
La passerella di Christo poteva avere il suo più alto significato conducendo a quel capolavoro che probabilmente Christo non conosce. Ci si chiede allora, tra tanta ricchezza del «territorio», quale sia il «desiderio e la curiosità» delle persone che Christo stimola: camminare sulla passerella a occhi chiusi o con il paraocchi, sbattendo su pensiline ed edicole per acquistare birre e panini, e tornare indietro. Christo, nella sua esaltazione, mente quando dice: «Questo progetto fisico non è un museo, ma un progetto reale, riguarda le cose vere, sole, pioggia, vento, non le cose virtuali».
CHRISTO ISEO PASSERELLA
La grande arte italiana non è una «cosa vera» davanti alla quale ci si debba inchinare? Per Christo invece: «Solo una volta nella vita camminerete sulle acque per sedici giorni, e non ci sarà mai più un altro Floating Piers nel mondo dopo il 3 luglio». Soltanto quella deve essere l' opera d' arte. Ma mi chiedo: perché la Regione e i Comuni non hanno predisposto visite organizzate con orari di apertura anche notturni per i luoghi che ho citato?
Diversamente da Christo e dalla Beretta, alle autorità locali doveva stare a cuore animare e far rivivere paesi e monumenti, in un' occasione così vantaggiosa e non soltanto fine a se stessa, ma utile per rivelare meravigliosi tesori segreti, in questi giorni e per l' avvenire. Si è preferita una soluzione masturbatoria, per esaltare Christo sopra tutto.
CHRISTO ISEO CODE
Con quale convenienza per il «territorio»? E io, che non sono stato incaricato dalla Regione di stabilire un così facile collegamento, ho però chiamato l' industriale Beretta, probabilmente il marito di Umberta, sottoponendogli la questione, dal momento che egli si era mosso per sensibilizzare «i sindaci», e gli ho proposto una più ardita e ideale passerella fra il Lago di Iseo e Salò, dove, nel museo MuSa, ho fatto arrivare 160 capolavori, da Giotto a De Chirico, ognuno dei quali - Tiziano, Veronese, Savoldo, Guido Reni, Guercino, Cagnacci, in larga parte mai visti perché provenienti da istituzioni private e fondazioni bancarie - ha un interesse artistico mille volte superiore all' opera di Christo, un vero regalo ai tanti illusi di camminare sulle acque.
CHRISTO ISEO CODE
E perché non allungare la «passerella ideale» fino alla meravigliosa abbazia benedettina di Rodengo Saiano, o alla ricca Fondazione Sorlini di Cazzago San Martino, entrambe a 10 chilometri da Iseo? Non sarebbe stato faticoso dare un significato a quella magica e illusoria passerella, avendo consapevolezza della realtà meravigliosa tra il lago di Iseo e il lago di Garda che centinaia di migliaia di persone ipnotizzate non conosceranno mai.
E, dal momento che, in sedici giorni, già per alcune notti la passerella non sarà percorribile, stabilire alternative sarebbe stata una onesta e giusta compensazione. Camminare nel sogno dell' arte intorno al lago di Iseo, come suggerisco alla bella Umberta Beretta, che ha certamente sensibilità e gusto per capirlo.