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GEORGIA: PREMIER, 'IRREGOLARITA' CI SONO OVUNQUE', MA RESPINGE ACCUSE BROGLI
salome zourabichvili con le opposizioni georgiane
(Adnkronos) - "Le irregolarità accadono ovunque, in ogni Paese". Lo ha dichiarato il premier della Georgia Irakli Kobakhidze, del partito Sogno Georgiano, in un'intervista esclusiva alla Bbc, accogliendo con favore il risultato elettorale ma respingendo le accuse di brogli e violenza.
I risultati preliminari ufficiali della commissione elettorale georgiana hanno assegnato al partito al governo Sogno Georgiano una maggioranza assoluta del 54%, nonostante i sondaggi dei canali televisivi dell'opposizione indicassero la vittoria di quattro partiti di opposizione.
elezioni in georgia foto lapresse 2
La presidente filo-occidentale della Georgia, Salome Zourabichvili, ha accusato le elezioni di "totale falsificazione" e ha invitato i sostenitori dell'opposizione a radunarsi fuori dal parlamento. Gli osservatori elettorali di questo stato del Caucaso meridionale al confine con la Russia hanno lamentato "condizioni non uniformi" nelle elezioni, suggerendo che l'entità delle violazioni del diritto di voto potrebbe aver influenzato il risultato.
Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno sostenuto le richieste di un'indagine indipendente. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato i leader della Georgia a "rispettare lo stato di diritto , abrogare la legislazione che mina le libertà fondamentali e affrontare insieme le carenze nel processo elettorale".
salome zourabichvili con le opposizioni georgiane
Tuttavia, il primo ministro ha insistito sul fatto che su 3.111 seggi elettorali, si sono verificati incidenti "solo in un paio di circoscrizioni", ma che in tutti gli altri "l'ambiente era completamente pacifico". L'Unione Europea ha risposto congelando la richiesta della Georgia di entrare nell'Ue, accusandola di "arretramento democratico".
A Tbilisi è stato concesso lo status di paese candidato solo lo scorso dicembre e si stima che l'80% dei georgiani voglia far parte dell'unione dei 27 paesi. Ancora prima che venissero resi noti i risultati, uno dei leader dell'Ue, l'ungherese Viktor Orbán, si è congratulato con Sogno Georgiano per aver ottenuto un quarto mandato e oggi si recherà in Georgia.
CREMLINO, 'NESSUN PAESE INTERFERISCA IN GEORGIA'
(ANSA) - "Ora è molto importante che nessun paese terzo interferisca nei risultati di queste elezioni", si tratta di "una questione interna della Georgia". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax
USA CHIEDONO INDAGINI SU POSSIBILI FRODI ELETTORALI IN GEORGIA
elezioni in georgia foto lapresse 1
(ANSA) - Gli Stati Uniti chiedono un'inchiesta su possibili frodi elettorali in Georgia dopo la vittoria dei filorussi.
PAESI BALTICI, 'PREOCCUPA LA SITUAZIONE IN GEORGIA'
(ANSA) - Il ministero degli Esteri della Lettonia ha condannato fermamente oggi lo svolgimento delle elezioni in Georgia. "La Lettonia invita le autorità georgiane ad agire immediatamente al fine di indagare sulle violazioni individuate e garantire la fiducia della comunità locale e internazionale nel processo elettorale e nella tutela dei diritti fondamentali dei cittadini", si legge nel comunicato diffuso nella notta.
salome zourabichvili non riconosce le elezioni parlamentari
"Il governo georgiano e le autorità incaricate dell'applicazione della legge devono rispettare il diritto dei cittadini georgiani di esprimere le proprie opinioni in occasione di elezioni condotte nel rispetto di tutti i principi democratici", prosegue la nota. Analoghe preoccupazioni sono state espresse dal ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna. "Il futuro della Georgia dipende da come sarà il periodo successivo alle elezioni e dal rispetto dei valori e delle norme europee", ha scritto Tsahkna in un messaggio pubblicato ieri sera sul sito del ministero degli Esteri di Tallinn. "E' fondamentale che il periodo che inizia ora si sviluppi in modo pacifico e senza ricorso alla violenza", ha aggiunto
IN GEORGIA LA SFIDA DELLA PRESIDENTE ZOURABICHVILI, CHE CHIAMA LA SUA PIAZZA
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
Il conteggio è finito, secondo la Commissione elettorale, il partito di governo, Sogno georgiano, ha vinto le elezioni con il 52 per cento dei voti. C’è una discrepanza pesante tra gli exit poll pubblicati dall’opposizione e i risultati diffusi alla fine dello spoglio: almeno dieci punti. Qualcosa non torna, ma Sogno georgiano c’è, esiste, il grande fallimento non c’è stato e anche in caso di brogli, non fa passi indietro, si prende il proscenio della scena politica georgiana, con l’assenso degli osservatori internazionali che hanno definito le elezioni competitive, nonostante l’atmosfera di tensione, di polarizzazione e, in alcuni casi, di intimidazione.
[…] Una ragazza davanti al Parlamento ha in mano un cartello: “E’ ora di trasformare la rabbia in azione”. Non basta essere indignati, non basta dire che il voto è stato rubato: i timidi passanti, questi manifestanti in potenza, seppur ancora pochi, chiedono decisioni.
“Quali decisioni?”, domanda un ragazzo georgiano nato in Russia e tornato a Tbilisi da cinque anni. Ha accompagnato in piazza i suoi amici, tutti dell’opposizione, lui è l’unico ad aver votato Sogno georgiano.
Scherzano, si motteggiano, gli altri gli dicono che le elezioni sono rubate, lui risponde: “Ma noi abbiamo vinto, o lo dimostrate o forse volete sabotare la decisione presa democraticamente dai georgiani?”. Il sostenitore di Sogno georgiano ride, i suoi amici un po’ meno, ma sono tutti in attesa di evidenze, di prove di brogli, di segnali di interferenze da parte di Mosca.
Nessuno parla, serve una voce autorevole che dentro all’opposizione nessuno sembra avere, il blocco granito degli oppositori di Sogno georgiano è nell’ombra e ai passanti in piazza non è sfuggita la titubanza – la notte tra sabato e domenica la domanda più diffusa era: davvero non eravate pronti?
elezioni in georgia foto lapresse
Non lo erano. II segnale arriva, è la presidente Salomè Zourabichvili a darlo, ma senza prove: con i partiti dell’opposizione muti e allineati, schierati alle sue spalle, dice di non riconoscere il risultato elettorale. “Non sono arrivata fino a qui per questo […] per vedere la Russia entrare in Georgia. Non si può legittimare questo voto”.
Zourabichvili è figlia di dissidenti, fuggiti dall’Unione sovietica, è cresciuta in Francia, è alla fine del suo mandato e prende il rischio di confrontare il suo stesso governo: si toglie di dosso i panni dell’istituzione imparziale e veste quelli di capo dell’opposizione. Ad ascoltarla, in sala, tra i giornalisti, c’è il figlio di sua cugina, Emmanuel Carrère, venuto a raccontare la storia di una nazione che vuole diventare europea, ma interpreta questo cammino in due modi molto diversi.
L’interferenza russa, l’arrivo di Mosca, il piano del Cremlino per aiutare Sogno georgiano e prendere il paese sono al centro delle parole della presidente, che, da donna poco amata e da leader scansata, si è trasformata nella voce roboante di un’opposizione troppo silenziosa. Alcuni dei passanti-manifestanti sempre meno timidi si spostano dal Parlamento al palazzo presidenziale in cui il capo dello stato ha fatto il suo discorso da leader. Sono ancora troppo pochi, ma il momento di contarsi è questa sera: alle 7 in viale Rustaveli, l’appuntamento lo ha dato la presidente. Per quell’ora sarà arrivato anche il primo ministro ungherese Viktor Orbán.
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