MASSIMO SIMONINI
Daniele Martini per il “Fatto quotidiano”
L' Anas non fa il suo dovere per la manutenzione di ponti, viadotti e gallerie. Non lo dice un signor nessuno, ma il direttore generale del ministero dei Trasporti, Antonio Parente, in una lettera bruciante come una frustata, indirizzata all' amministratore delegato dell' azienda pubblica delle strade, Massimo Simonini. Parente è il dirigente ministeriale che vigila sull' operato dell' Anas e la sua accusa è tanto più grave se si considera che essa viene sollevata a pochi giorni dalla caduta del ponte Anas ad Aulla, al confine tra la Toscana e la Liguria.
crolla ponte ad albiano aulla, provincia di massa carrara 1
Il crollo non si è trasformato in tragedia perché non ci sono stati morti come nell' agosto di due anni fa a Genova, ma solo feriti non gravi. È stato il caso a impedire il peggio perché a causa del traffico quasi assente per il coronavirus in quel momento non transitava quasi nessuno. Il ponte è venuto giù nonostante il sindaco della zona solo alcuni mesi prima avesse più volte sollecitato ispezioni da parte dell' Anas e dall' Anas gli avessero risposto di non preoccuparsi perché era tutto sotto controllo e regolare.
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Il Fatto ha rivelato in quell' occasione che dopo la tragedia di Genova, il nuovo amministratore delegato dell' Anas invece di moltiplicare le attenzioni per ponti e viadotti, ha di fatto smontato l' ufficio di vigilanza di cui lui stesso faceva parte. La nota del ministero conferma questa paradossale trascuratezza, aggiunge particolari inquietanti e mette in una condizione sempre più insostenibile l' amministratore dell' Anas.
Pescato alla fine del 2018 dal governo Lega-5Stelle tra le terze file aziendali, Simonini finora non ha mai brillato. Per la prima volta dopo un quindicennio l' azienda pubblica delle strade fatta confluire nel gruppo Fs ha chiuso il bilancio con una perdita (71 milioni di euro) e Simonini si è pure incaponito a voler pagare a suon di decine di milioni al gruppo dell' imprenditore ed ex politico Vito Bonsignore vecchi progetti per le autostrade Ragusa-Catania e Orte-Mestre nonostante il parere contrario dell' Autorità anticorruzione.
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Proprio per accelerare l' iter della costruzione di queste e di altri grandi opere stradali, a Simonini è stato affidato l' incarico di commissario dal capo della holding Fs, Gianfranco Battisti.
La lettera all' Anas del dirigente ministeriale è insolitamente esplicita e dura nonostante si tratti di un atto formale. In essa si legge che "per quanto riguarda ponti e viadotti risultano, alla data odierna, fortemente disattese le chiare indicazioni impartite dal governo e formalizzate nel cosiddetto decreto Genova dopo il crollo del viadotto del Polcevera". Il decreto imponeva tra l' altro ai gestori di strade privati e pubblici di trasmettere all' Ainop (l' Archivio delle opere pubbliche) i dati necessari. L' Anas ha disatteso l' impegno "nonostante ripetuti incontri e solleciti effettuati" dallo stesso Direttore ministeriale. In pratica l' amministratore Anas si è sottratto a un dovere "di trasparenza verso la collettività, oltre che di rispetto di disposizioni di legge".
L' alto dirigente ministeriale rivela inoltre che l'"inadeguatezza delle modalità di verifica delle condizioni di ponti e viadotti Anas è stata più volte oggetto di attenzioni - anche a seguito degli esiti negativi di uno specifico audit - da parte del Collegio sindacale".
massimo simonini
Infine a proposito delle gallerie della rete Ten (i corridoi stradali europei), il direttore del ministero accusa l' Anas sostenendo che alcune di esse "non solo non sono risultate adeguate, ma non risulta neppure disponibile la progettazione dell' adeguamento da effettuare".
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