SPALLANZANI - CORONAVIRUS
Cristiana Mangani per “il Messaggero”
L' emergenza Covid ha messo in moto gli hacker. E questa volta gli obiettivi presi di mira sono gli ospedali, proprio perché e lì che si contrasta l' epidemia. Negli ultimi giorni sono finite sotto attacco alcune strutture ospedaliere di Roma, le più in vista nella guerra al virus. I pirati della Rete hanno tentato l' accesso al sistema informatico dello Spallanzani, l' Istituto nazionale delle malattie infettive.
spallanzani
Un blitz che, fortunatamente, non è riuscito grazie all' intervento dei Servizi nazionali a tutela pubblica che hanno bloccato l' iniziativa dei terroristi telematici. Un' operazione, quella degli hacker, che avrebbe potuto far perdere un patrimonio di informazioni sui malati e sull' epidemia, di fondamentale importanza. Ed è proprio su questo che puntano gli aggressori: a destabilizzare e anche, molto spesso, a ottenere un vantaggio economico.
IL VIRUS RANSOMWARE
L' Italia non è, infatti, il solo paese che ha visto sotto attacco le strutture ospedaliere. È successo, giorni fa in Spagna e in Francia, e in molte altre parti del mondo. Per questo gli 007 sono in grande allerta, tanto che hanno tenuto «una riunione straordinaria del Nucleo sicurezza cibernetica», presieduta dal direttore generale con delega al cyber del Dis, Roberto Baldoni, alla presenza dell' Aise, dell' Aisi e della polizia postale. Secondo l' intelligence si tratta di «episodi fisiologici», mossi dalla situazione in corso, che «sollecita appetiti vari, per lo più di matrice criminale». I casi singoli di attacchi registrati in Italia, secondo il Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), vanno letti come episodi di un «fenomeno di portata mondiale che cerca di sfruttare l' emergenza Coronavirus, spesso con attacchi cosiddetti ransomware, ispirati cioè da finalità di lucro e non dall' intento di esfiltrare dati sensibili».
Roberto Baldoni
L' attacco di questi giorni arriverebbe da hacker cinesi, giapponesi e nord coreani. L' ospedale Spallanzani, probabilmente, è stato scelto perché di fama mondiale.
«Il malware (una sorta di codice maligno) viene lanciato attraverso milioni di mail - viene spiegato - e parte da un software pirata.
ospedale spallanzani roma
Spesso contiene un file o un pdf che sembra arrivare da un altro ospedale, o in alcuni casi anche dall' Oms, e quindi ti induce ad aprirlo. Non tutte le strutture sanitarie hanno computer aggiornati in grado di bloccare il virus. Nel momento in cui viene aperto i dati sono persi. In alcuni casi - aggiungono gli esperti - viene chiesto un riscatto per sbloccarli e, a quel punto, qualcuno ha anche dovuto pagare con i bitcoin, la criptovaluta. Ma il fenomeno non è nuovo, avviene in periodi di crisi internazionale».
MICHELE PRESTIPINO
Sul tentativo di attacco allo Spallanzani, la procura di Roma ha aperto un' inchiesta, coordinata dal procuratore Michele Prestipino. E sono stati avviati accertamenti anche su un secondo, allarmante, episodio avvenuto due notti fa: qualcuno è entrato nei laboratori dell' ospedale San Camillo, che dista poche centinaia di metri dallo Spallanzani, e ha di fatto distrutto le apparecchiature del laboratorio per test Covid-19 che doveva entrare in funzione proprio ieri.
Un vero e proprio sabotaggio con elaboratori demoliti, cavi staccati e attrezzature di altissima tecnologia rotte e divelte. Infine piazzale Clodio ha acceso un faro anche sulle tante truffe online messe in atto nell' ambito della ricerca di fondi destinati agli ospedali e alle strutture coinvolte nell' emergenza. Il procuratore aggiunto Angeloantonio Racanaelli ha delegato le indagini agli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).
ospedale spallanzani roma 1
Obiettivo è capire se ci sia una regia unica dietro queste iniziative. Sembra chiaro per gli 007 che, oltre al fronte estero, in questo momento in Italia stia agendo anche qualche gruppo interno, che mira a creare disordine.
Sabotaggio al San Camillo: la pista della vendetta interna
Alessia Marani per “il Messaggero”
Un sabotaggio, un dispetto mirato a fare saltare il tanto agognato giorno in cui sarebbero partiti finalmente i test rapidi del coronavirus non solo per i pazienti ma anche e soprattutto per i dipendenti. Quando ieri mattina i tecnici del laboratorio analisi del padiglione Malpighi al San Camillo sono andati a mettere in funzione il macchinario che avvia il processo di sviluppo dal campione, si sono accorti che il pc collegato, la mente dell' intero sistema, non funzionava.
PRONTO SOCCORSO SAN CAMILLO ROMA
Motivo? Qualcuno aveva aperto (e poi accuratamente richiuso) il tower per rubare l' hard disk, nonché alcuni cavi. «Un gesto criminale che colpisce direttamente i cittadini e i dipendenti dell' ospedale», ha denunciato subito, indignato, il direttore generale Fabrizio D' Alba, mentre l' assessore regionale alla Sanità Alessio D' Amato ha parlato di «un atto di sabotaggio del laboratorio, un fatto gravissimo».
Un fatto inquietante specie alla luce della scoperta di un tentativo di hackeraggio del sistema informatico del vicino Spallanzani, anche se i due episodi non appaiono collegati tra loro. Su quanto accaduto al San Camillo indagano i carabinieri della Compagnia di Trastevere che ieri mattina hanno eseguito un accurato sopralluogo nei locali, ospitati nell' ala dell' ospedale dove ha sede il centro prelievi: un dedalo di stanze e corridoi al pian terreno in cui solo chi conosce bene come muoversi potrebbe avventurarsi senza lasciare traccia. All' interno, infatti, non sono stati trovati segni di effrazione, né è stato asportato o danneggiato altro. Le indagini, per il momento, non escludono alcuna ipotesi, dal sabotaggio, appunto, al semplice furto da parte di qualcuno che aveva bisogno di un componente hardware da piazzare sul mercato nero.
tampone
Anche se la coincidenza con l' avvio dei nuovi test per il Covid-19 fanno pensare, piuttosto, a un atto eclatante, per fare scalpore.
STRANI EPISODI «Tant' è che in un momento di orgoglio per l' ospedale e di grande sacrificio e spirito di dedizione da parte del personale che è tutto in prima linea in questa emergenza - afferma D' Alba - anziché parlare di questo, ci ritroviamo sulla bocca di tutti per un furto». Non è la prima volta, del resto, che l' ospedale-città sulla Gianicolense si trova a fare i conti, negli anni, con misteriosi episodi: dagli incendi nei sotterranei, al boicottaggio dei macchinari per l' ossigeno fino all' impianto elettrico manomesso e le bandiere dei sindacati bruciate.
PRONTO SOCCORSO SAN CAMILLO ROMA
Intanto, i carabinieri diretti dal maggiore Fabio Melci hanno acquisito tutti i dati di coloro che hanno accesso e autorizzazione a entrare nel laboratorio, circa una ventina di persone tra addetti alle pulizie, tecnici e operatori sanitari. Dai rilievi scientifici si cercherà di estrapolare elementi o impronte utili alle investigazioni. Nei locali interni non ci sono telecamere, mentre il sistema di videosorveglianza esterno difficilmente potrà focalizzare su un incursore specifico, visto che il padiglione si trova non lontano dal pronto soccorso e in un punto di grande via vai di gente. L' ultima volta che il macchinario, che operava costantemente, era stato messo in funzione risale al 27 marzo e non è chiaro se il sabotatore sia entrato in azione la notte scorsa o ancora prima.
coronavirus tampone germania
SPARIZIONI I
eri il San Camillo si è attivato subito per richiedere alla ditta fornitrice i componenti da sostituire, tanto che nel pomeriggio un corriere era già in viaggio da Genova con un nuovo pc e i programmi relativi allo strumento con il supporto tecnico per ripristinare il collegamento e la calibrazione della strumentazione. «La nostra volontà - conclude D' Alba - è di tenere la barra a dritta per non permettere a questi gesti criminali di bloccare il percorso dell' ospedale». Insomma, la nuova attività del laboratorio è stata solamente ritardata e da oggi alle 15 i test partiranno, come inizialmente previsto, sui dipendenti definiti a rischio, dal personale del 118 ai trasportatori per poi proseguire al ritmo di 300 al giorno.
PRONTO SOCCORSO SAN CAMILLO ROMA 1 tampone coronavirus
Il personale che aveva lavorato fino a ieri sera alle 20 perché tutto fosse a posto dopo che, finalmente, la Regione aveva autorizzato il laboratorio è avvilito. «Non abbiamo parole - afferma il dottor Sandro Petrolati, Anaao Assomed - questo avvio era atteso da tutti noi, era stato fortemente voluto». Furti di componenti elettroniche non sono nuovi all' interno dei padiglioni di cui è composto il complesso ospedaliero, molto dispersivo e per questo anche più difficile da vigilare. Sono stati asportati monitor e pc, tanto che i più recenti sono stati lucchettati per non permetterne la rimozione. Anche la sindaca Virginia Raggi ha condannato «con forza questi gesti criminali» su cui è necessario «fare chiarezza».