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    “CI TRATTATAVO DA PUTTANE SOLO PERCHÉ PRENDEVAMO LA PILLOLA" - MENTRE SI DIBATTE SULLA DECISIONE DI AIFA DI RENDERLA GRATUITA, LA SCRITTRICE LIDIA RAVERA RACCONTA LE BATTAGLIE DELLA PRIMA GENERAZIONE CHE RICORSE ALL’ANTICONCEZIONALE – "RICORDO L’IMBARAZZO IN FARMACIA, LE PRIME PILLOLE FACEVANO INGRASSARE… - L'APPELLO A GIORGIA MELONI


     
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    Estratto dell’articolo di Annarita Briganti per repubblica.it

     

    lidia ravera lidia ravera

    La pillola anticoncezionale, ora gratis anche in Italia, viene da lontano. Dal femminismo, da una stagione politica e culturale in cui le donne di ieri hanno lottato per i diritti delle donne di oggi, come racconta Lidia Ravera.

     

    Scrittrice con più di trenta libri all'attivo, l'ultimo dei quali, Age Pride (Einaudi) parla di come liberarsi dai pregiudizi sull'età, Ravera evoca medici che non prescrivevano la pillola e viaggi all'estero per abortire. E invita a una riflessione su cosa significhi essere o non essere madri sottolineando l'importanza di poter prendere questa decisione liberamente, non perché costrette da divieti o diritti negati.

     

     

    Ravera, com'era vissuta la pillola quando lei iniziava a prenderla?

    "Era tutto difficilissimo. Doveva prescrivertela un medico. Si tiravano indietro e soprattutto trattavano da puttana chi voleva vivere il sesso scisso dalla procreazione, il sesso come godimento non come mettere su famiglia, non come riproduzione della specie. Le ragazze che chiedevano la pillola erano considerate ragazze di facili costumi, da punire, perseguitare, boicottare".

     

     

    pillole anticoncezionali pillole anticoncezionali

    Quali soluzioni trovava, trovavate?

    "Mi feci aiutare da un mio compagno di classe e di lotta nel movimento studentesco, Paolo H. Suo padre, di sinistra, era un progressista ed era un medico, scriveva ricette per tutte le ragazze che glielo chiedevano. Era una scelta politica di cui gli sono ancora grata. Non ricordo se la pagavamo o meno ma ricordo l'imbarazzo in farmacia. M'imbarazzava anche comprare gli assorbenti. Siamo una generazione educata alla vergogna. Avevo sedici anni ed era il '68".

     

     

     

    Com'erano le prime pillole?

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    "Non innocue per il corpo, facevano ingrassare e molte di noi smettevano di prenderla. Ti facevano sentire pesante, ma secondo la nostra idea romantica di rapporto sessuale, tipica dei giovani e forse anche dei vecchi, interrompere per infilarsi quello che chiamavamo "il guanto" rovinava quei momenti".

     

     

    (...)

    Cosa pensa della pillola gratis?

    "È una buona notizia. Un passo verso il riconoscimento del valore sociale della maternità. Le donne hanno questo compito gigantesco: perpetrare la razza umana. Vanno aiutate dal punto di vista economico, dal punto di vista psicologico, e poi ancora, dopo che i figli sono nati, perché non debbano rinunciare alle loro ambizioni per occuparsi dei bambini. Se il dottor Pincus non avesse inventato la pillola, la metà abbondante del mondo sarebbe composta da persone non libere, le donne non sarebbero libere di vivere come gli uomini, d'impegnarsi nel lavoro, di scegliere se farsi una famiglia oppure no. Questa piccola cosa della pillola gratuita Giorgia Meloni la difenderà dagli attacchi dei suoi? Possiamo aspettarci che faccia qualcosa per le altre donne? Magari senza accorgersene?".

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