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    PROVE TECNICHE DI AUSTERITY – CI VOLEVA IL CARO-BENZINA PER FAR MOLLARE LA MACCHINA AGLI ITALIANI PER ANDARE IN UFFICIO – A ROMA E NAPOLI AUMENTANO DEL 30% I PASSEGGERI DI BUS E METRO – BOOM DELLA MICROMOBILITA’: IN ITALIA UN VEICOLO CONDIVISO SU TRE È UN MONOPATTINO…


     
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    Francesco Bisozzi per il Messaggero

     

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    Oggi per andare in ufficio conviene prendere i mezzi pubblici. Il caro benzina ha cambiato le abitudini degli italiani e riportato al centro bus, tram e metropolitane, un po' come era successo nel 2012, altro anno record per i prezzi del petrolio.

     

    A marzo nei grandi centri urbani come Roma e Napoli i passeggeri del Tpl sono aumentati di circa il 30%. Ed è solo l'inizio: nelle prossime settimane questa tendenza andrà a consolidarsi ulteriormente, se per effetto delle guerra e delle sanzioni il prezzo del petrolio dovesse riprendere a correre come si teme. Più nel dettaglio, Atac fa sapere che a marzo a Roma il numero delle validazioni sulle tre linee della metropolitana è aumentato di quasi il 30% rispetto al mese precedente. Pure la fine dello smart working e il ritorno dei turisti hanno influito, ovviamente. Stessa storia a Napoli.

     

    L'Anm, Azienda napoletana mobilità, spiega che tra febbraio e marzo i passeggeri sono aumentati del 27%. Netto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini: «Il prezzo dei carburanti spinge le persone a tornare al mezzo pubblico». Ieri il numero uno di Porta Pia, a margine dell'evento Sostenibilità e innovazione: le transizioni gemelle per dare forma al futuro di Italy Next Generation, si è soffermato sulla ripresa dell'uso dei mezzi pubblici, definendola «più rapida del previsto».

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    Il numero dei passeggeri su bus e metro ha fatto un primo importante balzo a metà marzo, prima dell'entrata in vigore del taglio delle accise che in queste ultime settimane ha permesso agli automobilisti di risparmiare trenta centesimi al litro. Va detto però che a Roma circolano oggi sulle linee A, B e C della metropolitana tra i 400mila e i 450mila passeggeri al giorno, mentre prima del Covid erano 700mila. In pratica viaggia in metro il 40% dei passeggeri rispetto al 2019.

     

    A Napoli gli utenti trasportati da Anm sono il 63% rispetto a tre anni fa. Il numero dei passeggeri che opta per i mezzi pubblici è in crescita anche nelle regioni del Nord. A Milano l'azienda dei trasporti Atm fa sapere che all'inizio di gennaio trasportava 1,4 milioni di passeggeri al giorno, a febbraio 1,5 milioni circa e a marzo quasi 1,7 milioni. Nel giro di tre mesi, complice i prezzi proibitivi dei carburanti, il ritorno al lavoro in presenza e l'aumento del turismo, il numero dei passeggeri trasportati ogni giorno è cresciuto quindi di quasi 200mila unità.

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    Tuttavia anche nel capoluogo meneghino non siamo ancora tornati ai livelli pre Covid: i passeggeri sono oggi il 70% rispetto al 2019. Il caro benzina non ha riempito però solo bus e metro.

     

    LA MOBILITÀ Ha messo le ali pure al car sharing e alla micromobilità condivisa: nel primo trimestre di quest' anno, riporta Assosharing, auto e monopattini in sharing hanno visto crescere l'utenza rispettivamente del 10% e del 35%. La nuova regolamentazione ha ridotto la velocità dei mezzi di micromobilità da 25 a 20 chilometri orari. Oggi il tasso di incidenti con i monopattini in affitto è pari allo 0,004%. Assosharing chiede ora un abbassamento dell'Iva per il comparto dal 22% al 10%: questo permetterebbe alle aziende di car sharing di ingrandire e rinnovare le flotte (che a livello nazionale contano poco più di settemila veicoli concentrati prevalentemente nelle grandi città) e di ampliare l'offerta. Si rinnova anche la flotta delle aziende del Trasporto pubblico locale.

     

    Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili sottolinea che nell'ultimo anno sono stati assegnati 3,6 miliardi di euro per l'acquisto di nuovi mezzi. Per la sostituzione dei mezzi il ministero ha destinato 1,9 miliardi di euro di nuovi fondi ai Comuni attraverso il Pnrr. Alle Regioni sono andati 600 milioni, provenienti dal Fondo complementare. Le città con più di 100mila abitanti hanno ricevuto poi 1,1 miliardi di euro per acquistare oltre 8mila bus green. Il monitoraggio del Mims sull'evoluzione del parco autobus destinato al Tpl mostra un chiaro spostamento a favore di mezzi più moderni e meno inquinanti.

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