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    CI VORREBBE UN VACCINO CONTRO GLI STRONZI - IL NAVIGATO POLITICO PERONISTA GINÉS GONZÁLEZ GARCÍA, MINISTRO DELLA SALUTE ARGENTINO, È STATO COSTRETTO A DIMETTERSI DOPO ESSERE STATO TRAVOLTO DALLO SCANDALO DEI VACCINI: AVEVA RISERVATO CIRCA 3MILA DOSI PER USO PERSONALE CON L’INTENTO DI FAR INOCULARE AMICI E ALLEATI POLITICI – A SMASCHERARLO È STATO UN GIORNALISTA 71ENNE CHIAMATO DAL MINISTERO PER VACCINARSI BENCHÉ NON FOSSE ARRIVATO IL SUO TURNO E…


     
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    Sara Gandolfi per "www.corriere.it"

     

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    È Carla Vizzotti, di origini italiane, la nuova ministro della Salute in Argentina dopo la rinuncia (con onta) del suo successore, il navigato politico peronista Ginés González García, accusato di aver creato un «mercato parallelo» di vaccinazioni per pochi privilegiati. L’ex ministro ha riservato circa tremila dosi per uso personale, con l’intento di far immunizzare in via preferenziale i suoi amici ed alleati politici.

     

    È stato il giornalista Horacio Verbitsky, 71 anni, molto noto nel Paese per le sue inchieste sugli omicidi extragiudiziali compiuti durante la dittatura militare, a sollevare il velo sullo scandalo: nel corso di una trasmissione radiofonica ha denunciato di essere stato contattato dal ministero della Salute per farsi vaccinare, benché, non fosse ancora il suo turno in base al piano di vaccinazioni nazionale.

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    Immediata la reazione del presidente argentino, che è stato vaccinato (a 60 anni) davanti alle telecamere per incoraggiare tutti a prenotarsi: Alberto Fernández ha intimato a Garcia di lasciare subito l’incarico. E l’ex ministro ha obbedito, pur affermando in sua difesa che il caso era dovuto ad una «confusione involontaria».

     

    L’Argentina, con 44 milioni di abitanti, ha registrato circa due milioni di casi di Covid-19 e più di 50.000 morti. Il governo ha scelto di utilizzare prevalentemente il vaccino russo Sputnik V, ma sono di recente arrivate le prime dosi di AstraZeneca. Il piano di vaccinazione è ufficialmente partito (in ritardo) con gli operatori sanitari e, solo a Buenos Aires, con la popolazione più anziana.

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    Non è d’altra parte l’unico scandalo dei vaccini in America latina, dove si concentra oltre la metà dei contagi mondiali. Lo stato americano della Florida ha dovuto ad esempio imporre per legge l’obbligo di residenza (con autocertificazione) per fermare il cosiddetti «turistas de vacunas» che arrivavano a frotte dai Paesi del subcontinente americano per vaccinarsi, senza aspettare il turno in patria.

     

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    Anche in Perù molti politici hanno cercato di «saltare la fila». Sono almeno 487 i funzionari pubblici sotto accusa per avere usufruito del vaccino anti-Covid 19 della cinese Sinopharm senza averne diritto. Lunedì 15 febbraio, la procuratrice generale del Perù, Zoraida Avalas, ha avviato un’indagine preliminare contro l’ex presidente Martin Vizcarra, accusato di aver approfittato della sua posizione per ricevere il vaccino per sè e la moglie con mesi di anticipo. E venerdì, 19 febbraio, la procura ha esteso le indagini alle ex ministre della Salute e degli Esteri, rispettivamente Pilar Mazzetti e Elizabeth Astete. L’attuale presidente, Francisco Sagasti, ha dichiarato di sentirsi «indignato e furioso» per quanto avvenuto.

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