mons rino fisichella (2)
1 - LE LUCI DI FESTA SULLA FACCIATA
Per l' inaugurazione del Giubileo, martedì dalle 19 alcuni scatti d' autore saranno proiettati sulla facciata e sulla cupola della basilica di San Pietro, in uno spettacolo di luce intitolato «Fiat lux: illuminare la nostra casa comune». È ispirato, ha detto il cardinale Fisichella, «all' enciclica di papa Francesco Laudato si' e vuole proporre la bellezza del creato».
La proiezione è realizzata grazie al World bank group, alla Vulcan production del cofondatore di Microsoft Paul Allen, alla fondazione Li Ka-shing e a Okeanos.
2 - FISICHELLA E LE CRITICHE ALLA POLITICA: LAVORI PER IL GIUBILEO, RITARDO DI 4 MESI
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
Sarà il primo Giubileo dell' era di Internet e il primo delle minacce dell' Isis, ma l' insidia più concreta per i pellegrini, a tre giorni dalla cerimonia di avvio, è antica: lavori, traffico, truffe e borseggiatori. E così monsignor Rino Fisichella, maestro di cerimonie dell' anno giubilare, ieri, assieme all' appello ai romani a «farsi strumento di misericordia», ha lanciato a Roma l' invito a «lasciar trasparire la sua bellezza».
VATICANO - GIUBILEO
Per accogliere chi viene per vivere un' esperienza di fede, possibilmente, non fra l' immondizia, le buche e il caos che proprio ieri, giorno di sciopero dei mezzi e di targhe alterne per lo smog, paralizzava la città. Lo ha chiesto monsignor Fisichella, con garbo, al commissario Tronca di «fare presto per recuperare i 4 mesi di ritardo accumulato», durante la vicenda Marino. Delle 131 opere inizialmente pensate ne verranno fatte 31, «in gran parte marciapiedi». E la fretta spinge a gesti criticati: come la colata di asfalto che, per agevolare i lavori della Metro, ieri ha coperto il lastricato di sampietrini di fronte al Colosseo (sarà tolta alla fine dei lavori, assicura la sovrintendenza).
GIUBILEO METAL DETECTOR
La vera rivoluzione di questo Giubileo però, sarà copernicana: il Papa ha voluto che le periferie siano il centro dell' Anno Santo. Ecco perché l' avvio l' ha dato a Bangui, Repubblica centrafricana. Saranno più di 800 i «missionari della misericordia» che gireranno per assolvere dai peccati più gravi. E, dal 13, si apriranno Porte Sante in tutto il mondo.
A Roma, martedì alle 9.30, il Papa darà il via alle celebrazioni in San Pietro. Dove non è ancora certo che ci sia Benedetto XVI. Bergoglio pronunciando l'«aperite mihi Porta Iustitiae» (apritemi la porta della Giustizia), varcherà il grande portale di bronzo seguito da cardinali e vescovi, in processione fino alla tomba di San Pietro.
Dopo l' Angelus toccherà ai fedeli. Ma più che di celebrazioni sarà un Giubileo di «segni». Gesti privati ma significativi. Papa Francesco ne compirà uno ogni venerdì. Il primo sarà il 18 dicembre: l' apertura della Porta della Misericordia all' Ostello «Don Luigi Di Liegro» della Caritas, dove da 25 anni vengono accolti gli ultimi. E a Piazza San Pietro, da martedì fino alla fine del Giubileo, si reciterà, a staffetta, ininterrottamente il rosario .
olimpiadi a roma il salto della buca
Intanto già si mette in marcia il popolo dei pellegrini. E, in tempi di controlli straordinari antiterrorismo, ottiene il primo lasciapassare. Il ministro dell' Interno, Angelino Alfano, assicura che l' Italia non vuole sospendere Schengen per l' inizio del Giubileo: «Non mi pare un' idea compatibile con l' accogliere pellegrini quella di rendere più complicato l' accesso in Italia». Monsignor Fisichella sdrammatizza: «C' è garanzia totale di sicurezza ma ci deve essere vigilanza.
Non vedo perché si debba drammatizzare oltre misura il caso di Roma». E invita a non aver «paura solo dell' Isis» ma anche dei ladri. Numeri l' arcivescovo non ne fa. «Ci sono 1 miliardo e 200 milioni di credenti nel mondo. Per la prima volta non avranno la difficoltà di poter attraversare la Porta Santa solo a Roma». Chi arriverà troverà, per la prima accoglienza e per i biglietti (gratuiti) degli eventi, uno spazio in via della Conciliazione 7.
Vi si potrà ritirare l'attestato ufficiale del Giubileo. Ma l' appello è a non smarrirne il senso.
Lo ha spiegato il segretario di Stato, Pietro Parolin: «È la misericordia, prima dei trattati, a poter spianare i terreni di pace e le vie degli esodi forzati che cambiano la geografia del mondo» .