Marco Giusti per Dagospia
perfect days di wim wenders
Incassucci. Mentre aspettiamo le nomination agli Oscar, il campione del cinema della sinistra in cachemire che guarda solo la 7, ma forse neanche quella, cioè “Perfect Days” di Wim Wenders col pulitore di cessi d’autore in quel di Tokyo, torna al comando ieri in Italia con 63 mila euro, 10 mila spettatori in 311 sale per un totale di 3 milioni 47 mila euro. Devo ammettere che gli amici che lo vedono tornano tutti contenti. Si ascoltano i brani che hanno ascoltato tutta la vita, si vedono il “best of” dei film di Wenders che hanno amato ormai quarant’anni fa e gli sembra che tutto sia tornato a posto.
perfect days di wim wenders 3
Si illudono che non ci sia un Mollicone o un Sangiuliano pronti a mettere un amico di Pupi Avati o una Tiziana Rocca da qualche parte, anche come cassiera all’Eden o al Giulio Cesare, convinti che l’occupazione di per sé, di un festival o dell’Academy italiana o di una sala, basterà a far crescere la cultura di destra. Madeché? Magari non sanno, come noi sappiamo da tempo, che nessuno vedrà i film dei giovani registi di destra, che per ora non esistono, sia ben chiaro, perché nessun giovane regista si brucerebbe per sempre con una simile etichetta, come sappiamo bene che nessuno vedeva nemmeno i film dei giovani registi di sinistra.
pare parecchio parigi 8
Il problema, insomma, è parecchio più grave di occupare una poltrona da sinistra o da destra o costringere un pubblico, già annoiato che vive col metadone di Netflix, a vedere, che so, un biopic sulla vita di Sangiuliano o un bel film comico con Pino Insegno. Intanto scende al secondo posto “Pare parecchio Parigi”, il film comico parolacciaro di Pieraccioni con la Francini che vanta il miglior ingresso trombante della storia del cinema italiano e Ceccherini armato di carabina in una finta Scandicci ricostruita, tempo, qui a Roma, 62 mila euro, 9 mila spettatori in 341 sale un totale di 1 milione 398 mila euro. Diciamo che è un successo.
ROBERT DE NIRO - IL CACCIATORE
Terzo posto per il ritorno di un grande classico, “Il cacciatore” di Michael Cimino con Robert De Niro e Christopher Walken, 49 mila euro, 6 mila spettatori in 208 sale. Ricordo bene quando lo vidi e quanto in tanti amammo il film. Ricordo anche che non piacque granché a Bernardo Bertolucci, che non ne capì l’importanza. Quarto posto, ma con le nominations agli oscar salirà di sicuro, “The Holdovers” di Alexander Payne con Paul Giamatti, 37 mila euro, 6 mila spettatori in 232 sale, un totale di 618 mila euro.
THE HOLDOVERS
“Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki è quinto con 33 mila euro, 5 mila spettatori, un totale di 6 milioni 309 mila euro, mentre “The Beekeeper” con Jason Statham è sesto con 28 mila euro, 4 mila spettatori e un totale di un milione e mezzo. Risale al settimo posto “C’è ancora domani” di e con Paola Cortellesi con 26 mila euro, 4 mila spettatori e un totalone di 35 milioni 628 mila euro. “Wonka” con Timothy Chalamet è ottavo con 16 mila euro e un totale di 14 milioni 299 mila euro. E “Enea” di Pietro Castellitto è nono con 15 mila euro con un totale di 998 mila euro. E’ tutto.
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